LO STRANIERO
Albert Camus
Albert Camus, uno scrittore combattente
Lo straniero
Lo straniero racconta la storia di un impiegato di origine francese, Meursault, che vive ad Algeri. La vicenda, narrata in prima persona dal protagonista, ha inizio con la notizia della morte dell'anziana madre che non provoca alcuna emozione all'impiegato che con la stessa apatia assiste al funerale. Egli si rappresenta del tutto estraneo alle convenzioni della società e indifferente agli eventi e alle persone con cui entra in contatto. Anche con la relazione della ragazza con cui è attratto, Marì, è caratterizzata da assenza di emotività. Un giorno, mentre passeggia da solo sulla spiaggia, in un caldo pomeriggio assolato, ha uno scontro con un arabo e, quasi senza rendersene conto gli spara, uccidendolo. Arrestato per il delitto commesso non cerca giustificazioni e affronta in maniera impassibile la conseguenza del suo gesto. Ha inizio il processo durante il quale Meursault viene dipinto dall'accusa come un mostro per la sua assenza di sentimenti. La sua indifferenza viene giustificata come un aggravante ed egli viene condannato a morte. Mentre attende l'esecuzione egli rifiuta di cercare la consolazione di Dio e usa il poco tempo che gli resta per riflettere sull'assurdità della vita. Realizza, infine, quanto l'universo sia indifferente rispetto all'umanità e approda ad una sorta di felicità nel sentire il mondo simile a se stesso.
Frasi sullo Straniero
Ho riassunto molto tempo fa "Lo straniero" con una frase che riconosco essere molto paradossale. "Nella nostra società qualsiasi uomo che non pianga alla sepoltura della propria madre rischia di essere condannato a morte" Volevo dire soltanto che l'eroe del libro è condannato perchè si sottrae ad ogni gioco. In questo senso è straniero alla società dove egli vive, erra, emarginato nei disturbi di una vita privata, isolata. Ed è per questo che dei lettori sono stati tentati di considerarlo come un relitto. Meursault non sta al gioco. La risposta è semplice: rifiuta di mentire.
Non ci si sbaglierebbe molto leggendo ne "Lo straniero" la storia di un uomo che, senza alcun atteggiamento eroico, accetta di morire per verità. Meursault per me dunque non è un relitto, ma un uomo povero e nudo, innamorato di un sole che non fa ombra. Lungi dall'essere privo di qualsiasi sensibilità, è attanagliato da una passione profonda: la passione dell'assoluto e della verità. Mi è accaduto di dire anche, e sempre paradossalmente, che avevo provato a raffigurare nel mio personaggio l'unico Cristo che meritiamo. Si capirà, dopo le mie spiegazioni, che l'ho detto senza alcuna intenzione blasfema e soltanto con l'inclinazione un pò ironica che un artista ha il diritto di provare nei confronti dei personaggi della sua creazione. _____________________Albert Camus
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Parte del del discorso di Albert Camus, tenuto il 10 dicembre 1957 a Stoccolma, quando gli fu conferito il Nobel per la Letteratura.
“Ogni generazione, senza dubbio, si crede destinata a rifare il mondo. La mia sa che non lo rifarà. Il suo compito è forse più grande: consiste nell’impedire che il mondo si distrugga. Erede di una storia corrotta in cui si fondono le rivoluzioni fallite e le tecniche impazzite, la morte degli dei e le ideologie portate al parossismo, in cui mediocri poteri, privi ormai di ogni forza di convincimento, sono in grado oggi di distruggere tutto, in cui l’intelligenza si è prostituita fino a farsi serva dell’odio e dell’oppressione, questa generazione ha dovuto restaurare, per se stessa e per gli altri, fondandosi sulle sole negazioni, un po’ di ciò che fa la dignità di vivere e di morire”.