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11 dicembre 2016 7 11 /12 /dicembre /2016 09:01

 

 

LO STRANIERO

 

 

Albert  Camus

 

 

 

 

Oggi
verso le otto
della sera
 
le venti
come si dice 
all'ora del telegiornale
 
ho comprato
in un grande magazzino
la voce di Albert Camus incisa
mentre leggeva Lo Straniero
e
ti ho pensata.
 
* * * 
 
Aujourd'hui
vers huit heures
du soir
 
vingt heures
comme on dit
à l'heure du journal télévisé
 
j'ai acheté
dans un grand magasin
la voix d'Albert Camus gravée
et lisant l'Etranger
et 
j'ai pensé à toi.
 
Yvon Le Men
 
 
 

 

Albert Camus, uno scrittore combattente

Lo straniero

 

Lo straniero racconta la storia di un impiegato di origine francese, Meursault, che vive ad Algeri. La vicenda, narrata in prima persona dal protagonista, ha inizio con la notizia della morte dell'anziana madre che non provoca alcuna emozione all'impiegato che con la stessa apatia assiste al funerale.  Egli si  rappresenta  del tutto estraneo alle convenzioni della società e indifferente agli eventi e alle persone con cui entra in contatto. Anche con la relazione della ragazza con cui è attratto, Marì, è caratterizzata da assenza di emotività. Un giorno, mentre passeggia da solo sulla spiaggia, in un caldo pomeriggio assolato, ha uno scontro con un arabo e, quasi senza rendersene conto gli spara, uccidendolo. Arrestato per il delitto commesso non cerca giustificazioni e affronta in maniera impassibile la conseguenza del suo gesto. Ha inizio il processo durante il quale Meursault viene dipinto dall'accusa come un mostro per la sua assenza di sentimenti. La sua indifferenza viene giustificata come un aggravante ed egli viene condannato a morte. Mentre attende l'esecuzione egli rifiuta di cercare la consolazione di Dio e usa il poco tempo che gli resta per riflettere sull'assurdità della vita. Realizza, infine, quanto l'universo sia indifferente rispetto all'umanità e approda ad una sorta di felicità nel sentire il mondo simile a se stesso.

 

Frasi sullo Straniero

 

Ho riassunto molto tempo fa "Lo straniero" con una frase che riconosco essere molto paradossale. "Nella nostra società qualsiasi uomo che non pianga alla sepoltura della propria madre rischia di essere condannato a morte" Volevo dire soltanto che l'eroe del libro è condannato perchè si sottrae ad ogni gioco. In questo senso è straniero alla società dove egli vive, erra, emarginato nei disturbi di una vita privata, isolata. Ed è per questo che dei lettori sono stati tentati di considerarlo come un relitto. Meursault non sta al gioco. La risposta è semplice: rifiuta di mentire.

 

Non ci si sbaglierebbe molto leggendo ne "Lo straniero" la storia di un uomo che, senza alcun atteggiamento eroico, accetta di morire per verità. Meursault per me dunque non è un relitto, ma un uomo povero e nudo, innamorato di un sole che non fa ombra. Lungi dall'essere privo di qualsiasi sensibilità, è attanagliato da una passione profonda: la passione dell'assoluto e della verità. Mi è accaduto di dire anche, e sempre paradossalmente, che avevo provato a raffigurare nel mio personaggio l'unico Cristo che meritiamo. Si capirà, dopo le mie spiegazioni, che l'ho detto senza alcuna intenzione blasfema e soltanto con l'inclinazione un pò ironica che un artista ha il diritto di provare nei confronti dei personaggi della sua creazione. _____________________Albert Camus

 

  

 

 

* * * * *

 

Parte del del discorso di Albert Camus, tenuto il 10 dicembre 1957 a Stoccolma, quando gli fu conferito il Nobel per la Letteratura.

 

“Ogni generazione, senza dubbio, si crede destinata a rifare il mondo. La mia sa che non lo rifarà. Il suo compito è forse più grande: consiste nell’impedire che il mondo si distrugga. Erede di una storia corrotta in cui si fondono le rivoluzioni fallite e le tecniche impazzite, la morte degli dei e le ideologie portate al parossismo, in cui mediocri poteri, privi ormai di ogni forza di convincimento, sono in grado oggi di distruggere tutto, in cui l’intelligenza si è prostituita fino a farsi serva dell’odio e dell’oppressione, questa generazione ha dovuto restaurare, per se stessa e per gli altri, fondandosi sulle sole negazioni, un po’ di ciò che fa la dignità di vivere e di morire”.

 

 

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  • mondodiverso
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--- La pittura è una poesia che si vede e non si sente, 
e la poesia è una pittura che si sente e non si vede.
(Leonardo da Vinci)
  • --- La pittura è una poesia che si vede e non si sente, e la poesia è una pittura che si sente e non si vede. (Leonardo da Vinci)

                                                                    

 

 Sul mio cuore, poesia, cammina lentamente,
lenta come l’erica delle paludi,
come un uccello plana sul ghiaccio notturno.
Se frangi la crosta di questa mia pena
Potresti annegare, poesia.


Olav H. Hauge  
 
 
 
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 Questa strada ha un cuore.
Per me c'è solo un viaggio
su strade che hanno un cuore.
Là io voglio andare
è l' unica sfida che valga la pena.
     
   

 

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