Marceline Desbordes Valmore
"unica donna di genio" della storia.
Verlaine
UNA LETTERA DI DONNA
Marceline Desbordes Valmore
Le donne, lo so, non dovrebbero scrivere;
Ma io scrivo
Perché tu possa leggere da lontano nel mio cuore,
Come quando sei partito.
Non dirò nulla che non sia in te
Molto più bello,
Ma la parola detta cento volte, quando viene da chi s'ama,
Sembra nuova.
Ti dia felicità! Io resto ad attenderla,
Benché, laggiù,
Sento che me ne vado per vedere e sentire
I tuoi passi vagare.
Non voltarti se vola una rondine
Lungo la strada,
Perché credo che sarò io che passerò fedele
Sfiorando la tua mano
Te ne vai: e tutto se ne va! Tutto si mette in viaggio,
Luce e fiori;
La bella estate ti segue, mi lascia nella tempesta
Piena di lacrime.
Ma se non si vive più che di speranza e di timori,
Non vedendoci più,
Dividiamoci per il meglio: io trattengo le lacrime,
Tu la speranza.
No, non vorrei, tanto ti sono unita,
Vederti soffrire;
Augurare il dolore alla propria metà benedetta,
È odiare se stessi.
Le donne non avrebbero dovuto, e invece hanno scritto, per nostra fortuna, tanto e bene. Con il cuore esultante o ferito, con la mente svagata o precisissima, e a volte con il sangue e nella solitudine. Rendiamo onore a tanti (tra i tantissimi) poeti con il nome di donna che hanno offerto la loro voce alla vita di tutti. Hanno dato rilievo alle grandi domande di giustizia, di bellezza, di vero, che animano in epoche e culture diverse il cuore e la ragione di ciascuno, uomo o donna che sia.
Marceline Desbordes-Valmore è stata una poetessa e attrice francese che cantò con instancabile passione il destino della donna, anticipando scrittori come Charles Baudelaire. Paul Verlaine, forse con eccessivo entusiasmo, scrisse nel 1884 su Le Figaro: “Marceline Desbordes-Valmore è, né più né meno, con George Sand, la sola donna di genio e di talento di questo secolo e di tutti i secoli, forse in compagnia di Saffo e di Santa Teresa.