LA VALORIZZAZIONE DELL'INDIVIDUO
GIUSEPPE MOLTENI
La derelitta
1845, olio su tela, Milano
Pinacoteca di Brera
ALESSANDRO MANZONI
La madre di Cecilia
1840-42, I promessi sposi,
capitolo XXXIV
Scendeva dalla soglia d' uno di quegli usci, e veniva verso il convoglio, una
donna, il cui aspetto annunziava una giovinezza avanzata, ma non trascorsa;
e vi traspariva una bellezza velata e offuscata, ma non guasta, da una gran
passione e da un languor mortale: quella bellezza molle a un tempo e
maestosa, che brilla nel sangue lombardo. La sua andatura era affaticata, ma
portavan segno d' averne sparse tante, c'era in quel dolore un certo non so
che di pacato e di profondo, che attestava un'anima tutta consapevole e
presente a sentirlo. Ma non era il solo suo aspetto che, tra tante miserie, la
indicasse così particolarmente alla pietà, e ravvivasse per lei quel sentimento
ormai stracco e ammortito nei cuori. Portava essa in collo una bambina di
forse nov' anni, morta; ma tutta ben accomodata, co' capelli divisi sulla fronte,
con un vestito bianchissimo, come se quelle mani l'avessero adornata per una
festa promessa da tento tempo e data per premio. Nè la teneva a giacere,ma
sorretta, a sedere sur un braccio, col petto appoggiato al petto, come se fosse
stata viva [...]
Affinità fra immagine e testo
In questo celebre ritratto, il Manzoni mette a fuoco il dolore di una madre per
la morte della sua bambina a causa della peste: egli sottolinea la nobiltà e l'ango-
scia di una donna la cui bellezza appare" velata e offuscata" ma non devastata dal-
la sofferenza. Con l'uso sapiente degli aggettivi, che hanno la stessa funzione del
chiaro - scuro in pittura, egli ne fa risaltare le qualità morali: la compostezza, la
profondità dei sentimenti e la tenerezza rivelate dalla cura con cui ha adornato la
sua bimba morta, pettinandole bene i capelli e vestendola con un abito candido,
come per portarla ad una festa. Il pittore milanese Giuseppe Molteni (1800- 1867),
contemporaneo di Manzoni, ritrattista di successo dell'Ottocento, riveste la stessa
attenzione verso la realtà e una analoga partecipazione alle sofferenze della gente
comune: nel dipinto è raffigurata una madre che alza gli occhi verso il cielo e
tiene tra le mani una corona di fiori intrecciata per il suo bambino morto, rivelan-
do nello sguardo, nell'abbandono delle braccia e in tutta la sua persona, un dolore
disperato, ma contenuto. Anche la povertà dell'ambiente, il letto sfatto, la picco-
la bara che si intravede nell'oscurità, rivelano l'interesse dell' artista all'interiorità
dei personaggi.
I due autori, seppur con strumenti diversi, manifestano l'intenzione comune di
mettere in luce lo stato d'animo delle due madri, sullo sfondo di una Milano de-
vastata dalla peste, nel caso del Manzoni e su quello della povertà delle classi
umili, nel caso del Molteni .