Voglio una solitudine, voglio un silenzio,
una notte di abisso e l’anima inconsutile,
per dimenticarmi che vivo, liberarmi
dalle pareti, da tutto ciò che imprigiona;
attraversare gli indugi, vincere i tempi
pullulanti di intrecci e ostacoli,
infrangere limiti, estinguere mormorii,
lasciar cadere le frivole colonne
di allegorie vagamente erette.
Essere la tua ombra, la tua ombra, soltanto,
e star vedendo e sognando alla tua ombra
l’esistenza dell’amore risuscitata.
Parlare con te attraverso il deserto.
Cecilia Meireles
Non voglio che tu te ne vada,
dolore, ultima forma di amare.
Mi sento vivere quando mi fai del male
non in te, né qui, più lontano:
nella terra, nell’anno da dove vieni tu,
nell’amore con lei e tutto ciò che fu.
In questa realtà
sprofondata,
che si nega a se stessa e si ostina
che mai è esistita,
che fu solo un mio pretesto per vivere.
Se non mi rimanessi tu,
dolore, incontrastabile, io lo crederei;
però mi rimani tu.
Che tu sia realtà mi da la sicurezza
che niente fu menzogna.
E fin quando io ti sento,
tu sarai per me, dolore,
la prova di un’altra vita,
in cui non mi affliggevi.
La grande prova, a distanza,
che esistette, che esiste,
che mi amò, sì,
che ancora la amo.
Pedro salinas