Sono qui. Nell'anticamera del Paradiso vestita di solo desiderio. Chiudo gli occhi. Un passo verso di te. L'inferno. Le fiamme avviluppano i nostri corpi la pelle freme il cuore batte a ritmo di tango. Il sangue bolle. Il vento tace. Apro gli occhi... tu non ci sei. Io non ci sono.
Sii amichevole e accogliente, gentile e moderato nelle parole Riguardo agli adulti e ai bambini allo stesso modo; E quando vai per le strade, abbi cura di avere prima l'abitudine di salutare le persone; Se qualcuno ti saluta prima, non tacere ma assicurati di ricambiare il saluto senza fermarti e senza aspettare. Allora evita di pronunciare queste parole sporche, queste parole scurrili. Mai nominare una cosa negativa La tua bocca non deve essere aperta. Non prendo per un uomo cortese Uno che nomina cose sporche e brutte. Servi e onora tutte le donne! Fatica e lavora per servirli E se senti qualche calunnia Chi va a disprezzare le donne Incolpalo e digli di stare zitto. Fai se puoi qualcosa che piaccia alle signore e alle signorine, in modo che sentano parlare di te, dire cose buone e raccontarle, così puoi vincere premi.
L'amante o uomo di mondo deve essere eminentemente socievole.
Nel Medioevo l'amore è sinonimo di cortesia e quindi solo chi è cortese può amare. La cortesia cavalleresca viene ripresa anche nell’ambito amorosodove la figura femminile viene rivalutata, le si attribuiscono virtù e diventa fondamentale il rispetto che l’uomo le deve portare.
Se parlo dei tuoi occhi mi fanno eco sedie di vimini e un tramonto di colombi. I tuoi occhi, intensi come un urlo nel buio.
Se parlo delle tue labbra mi fanno eco grotte profonde e ritmi di pigrizia. Le tue labbra, vicine come la notte.
Se parlo dei tuoi capelli mi fanno eco spiagge sconosciute e la quiete delle chiese. I tuoi capelli, come la schiuma del vento.
Se parlo delle tue mani mi fanno eco pesche dolcissime e odore di vestiti vecchi. Le tue mani, lievi come un sospiro.
Se parlo del tuo corpo, del tuo corpo che ho amato, solo la mia voce mi fa eco, e allora chiudo avidamente gli occhi e recito a me stesso il segreto delle strade che ho seguito lentamente sul tuo corpo caldo come la luce, denso come il silenzio.
Il poeta realista catalano Miquel Martí i Pol passa in rassegna le caratteristiche della donna che ama e che ormai appartiene al passato, conservata nel cuore della memoria.
Un giorno moriremo entrambi, l’uno lontano dall’altra, e nessuno si ricorderà più di noi. Nessuno. Nessuno si ricorderà del nostro tempo insieme, così breve, così eternamente breve, da sembrare una vita. Un giorno, non ci saremo più, e chi si ricorderà di noi? dei nostri primi giorni, di te, di com’eri fragile e bianca, e di me, che non parlarne è meglio? Nessuno. Un giorno, questo è certo, non ci saremo più, e chi potrà ricordarsi del nostro piccolo mondo insieme? così caldo, eppure così freddo, così leggero, eppure così difficile da levarsi di dosso? Nessuno. Solo io e te, ora, possiamo ricordare, dopo di noi, nessuno. E sarà come se non fossimo mai stati.
Se tempo e spazio, come i saggi dicono, sono cose che mai potranno essere, il sole che non cede al mutamento non è per nulla superiore a noi. Così perché, Amore, dovremmo sperare di vivere un secolo intero? La farfalla che vive un solo giorno è già vissuta per l’eternità.
I fiori che ti diedi allorchè la rugiada tremolava sul tralcio rampicante, prima che l’ape volasse a suggere la rosellina di macchia erano già appassiti. Così affrettiamoci a coglierne ancora senza tristezza se poi languiranno; i nostri giorni d’amore sono pochi: facciamo almeno che siano divini.
La vita è breve.
Nessuno, più dell'innamorato, conosce il valore del tempo perso, del rimandare, del non goduto.
Il pomeriggio prendo un libro in mano il pomeriggio metto via un libro il pomeriggio ricordo che c’è guerra il pomeriggio dimentico ogni guerra il pomeriggio macino il caffè il pomeriggio ricompongo il caffè macinato a ritroso bei chicchi neri il pomeriggio mi svesto mi vesto prima mi trucco poi mi lavo canto sto muta.
Spesso nei gesti della quotidianità troviamo un certo conforto.
--- La pittura è una poesia che si vede e non si sente,
e la poesia è una pittura che si sente e non si vede.
(Leonardo da Vinci)
Sul mio cuore, poesia, cammina lentamente, lenta come l’erica delle paludi, come un uccello plana sul ghiaccio notturno. Se frangi la crosta di questa mia pena Potresti annegare, poesia.