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7 giugno 2015 7 07 /06 /giugno /2015 16:04

 

 

L'ARTE DEL SEICENTO

 

 

LA SCULTURA

 

 

 

Tra realtà e finzione.

La scultura  è un'arte  che ebbe grande  sviluppo e diffusione  nel Barocco, in campo sia

civile sia  religioso, non  solo  isolata  nello  spazio  ma anche  legata  all'architettura. La

decorazione scultorea tornò ad essere, infatti, parte integrante  delle facciate degli edifici,

proprio come era stato nel Gotico, e assecondò la volontà barocca di creare  monumenti

ricchi e spettacolari. Nelle chiese è evidente la fusione delle arti:le sculture sono  inserite

in cappelle e baldacchini che sembrano  scenografie  teatrali e  sono  realizzate  unendo

materiali diversi, marmo bianco e colorato, stucco.

 

Il maestro: Gian Lorenzo Bernini

Gian  Lorenzo  Bernini (1598-1680) toscano, ma attivo  soprattutto  a Roma  per  la  corte

papale, è il principale scultore barocco.Egli inaugurò una nuova concezione  della scultura

interpretandola   in   chiave    enfatica   e   scenografica,  con   lo  scopo   di    coinvolgere

emotivamente lo spettatore.

Alcune  delle  sue  opere  si  ispirano   alla  mitologia  classica,  ma  rispetto  alla  scultura 

rinascimentale  questi  temi  sono  trattati con maggior dinamismo e vivacità, come  se  le 

figure fossero attori viventi, e celano complessi significati simbolici.

E' il caso di Apollo e Dafne, in cui il dio è colto stupito nell'istante in cui sta per raggiungere

la ninfa  amata la quale,  pur  di  sfuggirgli, accetta di essere  trasformata  in  un albero  di

alloro. Bernini è così bravo a imitare la  realtà, che le carni  levigate  sembrano tangibili,  il

legno e le foglie veri e le figure in movimento in tutte le direzioni.

 

Gian Lorenzo Bernini, Apollo e Dafne, 1622-25, marmo, altezza 243 cm.

Galleria Borghese Roma.

L'opera, apparentemente profana, nasconde in realtà un significato morale:

è inutile rincorrere la bellezza e i piaceri della vita perchè essi perdono

il loro fascino, si trasformano e muoiono.

 

Movimento rotatorio e forza emotiva  si ritrovano nel David, soggetto tradizionale della 

scultura  che, in  questo  caso, dopo  l'eleganza  dell'interpretazione  di  Donatello   e  la

maestosità   pensierosa di  quella  di Michelangelo, viene  rappresentato nel momento di

massima tensione nervosa e muscolare, cioè nella  preparazione  del lancio della  pietra

con la fionda.

 

 

Gian Lorenzo Bernini, David, 1623-24, marmo, altezza 170cm.

Galleria Borghese, Roma.

 

L'armonia delle arti

Nel  Seicento  si  definiva  Artium  concordia  ("armonia delle arti")  L'accordo  tra   pittura,

architettura e scultura, che unite e mescolate devono produrre uno spettacolo coinvolgente.

Ne è un esempio la rappresantazione  dell'Estasi  di Santa Teresa  realizzata dal Bernini.

La santa è sdraiata  su  una nuvola, mentre un angelo, che  ricorda  il dio Cupido, sta  per

colpirla con la freccia dell'amore per Cristo.

Queste  parti  sono in marmo bianco, scolpito  in  modo  così  mosso  da sembrare  quasi

palpabili e morbide. Il gruppo, su cui piovono raggi luminosi realizzati  in bronzo  dorato, è

sospeso entro un'edicola in marmi colorati e stucco che nasconde una finestra  in alto  da

cui proviene, come un riflettore, la luce reale. 

 

Gian Lorenzo Bernini, Estasi di Santa Teresa, 1644-51,

Chiesa di Santa Maria della Vittoria, Cappella Cornaro, Roma.

 

Le fontane

La città europea, ma soprattutto   Roma, conobbero  nel  seicento   grandi   trasformazioni

urbanistiche, l'apertura di scenografiche piazze e di vie  monumentali e rettilinee. Un  ruolo

fondamentale nell'abbellimento  dello  scenario  cittadino  venne  svolto  dalle  spettacolari

fontane barocche,composte di architetture e di elementi ispirati alla natura e a volte  anche

da  reperti  archeologici. Gli scultori  usarono  l'acqua che  sgorga  in  modo  continuo   per

accrescere il senso di movimento delle loro opere e  renderle ancora più vive  e   palpitanti.

Anche in questo campo si distingue Gian  Lorenzo Bernini. Il suo capolavoro  è  la  fontana

dei quattro fiumi, collocata al centro della pianta ellitica di piazza Navona. Ai quattro  angoli

di una finta roccia costellata di piante e animali esotici e sovrastata da un obelisco egiziano

(proveniente dallo stadio romano  di Domiziano  su cui è  costruita la piazza),  siedono   le

personificazioni dei quattro più grandi fiumi della terra il Gange,il Danubio,il Rio de la Plata

e il Nilo, che alludono alla diffusione del cristianesimo nel mondo.

 

Gian Lorenzo Bernini, Fontana dei quattro fiumi, 1648-51, Roma

 

La scultura sugli edifici 

Il rapporto fra la  scultura barocca  e gli edifici è diverso a seconda dei  luoghi.  In alcuni

casi, esso è  così stretto che l'esuberante  decorazione   scultorea  tende  a  rivestire  le

superfici, proprio come avveniva con le cattedrali gotiche. Oltre ai tradizionali ornamenti

di freg i e capitelli, che vengono  ulteriormente  arricchiti, si  aggiungono  sulle  facciate

nicchie  contenenti statue, volute, riccioli, finte  palme, angioletti,  vasi fiammeggianti,

mascheroni,  balaustre  e timpani  delle  finestre fittamente scolpiti, come  si vede  nella

spettacolare facciata della Basilica di Santa Croce a Lecce che mostra a partire dal basso

l'evoluzione dello stile barocco verso forme decorative sempre più ricche.

 

G. Riccardi, c. Penna, G. Zimbalo, Basilica di Santa Croce dei Celestini,

1549-1695, Lecce.

 

 

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  • mondodiverso
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--- La pittura è una poesia che si vede e non si sente, 
e la poesia è una pittura che si sente e non si vede.
(Leonardo da Vinci)
  • --- La pittura è una poesia che si vede e non si sente, e la poesia è una pittura che si sente e non si vede. (Leonardo da Vinci)

                                                                    

 

 Sul mio cuore, poesia, cammina lentamente,
lenta come l’erica delle paludi,
come un uccello plana sul ghiaccio notturno.
Se frangi la crosta di questa mia pena
Potresti annegare, poesia.


Olav H. Hauge  
 
 
 
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 Questa strada ha un cuore.
Per me c'è solo un viaggio
su strade che hanno un cuore.
Là io voglio andare
è l' unica sfida che valga la pena.
     
   

 

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