LETTERA ALL'IMMORTALE AMATA
Ludwig van Beethoven
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Si chiamano “Lettere all’amata immortale”, sono tre e sono state scritte redatte tra il 7 e il 9 luglio 1812. L’identità della donna per cui sono state scritte non è chiara, certo è che le lettere non sono mai state inviate. Nel film “Amata Immortale” di Bernand Rose (1994) si lascia intendere come questa “amata” in fondo non fosse altro che la musica.
“Buon giorno, il 7 luglio.
Pur ancora a letto, i miei pensieri volano a te, mia Immortale Amata, ora lieti, ora tristi, aspettando di sapere se il destino esaudirà i nostri voti — posso vivere soltanto e unicamente con te, oppure non vivere più — Sì, sono deciso ad andare errando lontano da te finché non potrò far volare la mia anima avvinta alla tua nel regno dello spirito — Sì, purtroppo dev’essere così — Sarai più tranquilla, poiché sai bene quanto ti sia fedele. Nessun’altra potrà mai possedere il mio cuore — mai — mai — oh Dio, perché si dev’essere lontani da chi si ama tanto. E la mia vita a Vienna è ora così infelice — Il tuo amore mi rende il più felice e insieme il più infelice degli uomini — alla mia età ho bisogno di una vita tranquilla e regolare — ma può forse esser così nelle nostre condizioni? Angelo mio, mi hanno appena detto che la posta parte tutti i giorni — debbo quindi terminare in fretta cosicché tu possa ricevere subito la lettera. — Sii calma, solo considerando con calma la nostra esistenza riusciremo a raggiungere la nostra meta, vivere insieme — Sii calma — amami — oggi — ieri — che desiderio struggente di te — te — te — vita mia — mio tutto — addio. — Oh continua ad amarmi — non giudicare mai male il cuore fedelissimo del tuo amato.
Eternamente tuo
Eternamente mia
Eternamente nostri “
Questa lettera è stata tradotta rispettando scrupolosamente il facsimile pubblicato dalla Beethoven-Haus nel 1986.
I trattini (importanti perché suppongono una "pausa" dello spirito e sono tipici dello scrittura Beethoveniana) sono indicati tutti. Dimostrano l'agitazione nello spirito di Beethoven nel momento in cui redigeva questa missiva e se certuni sembrano talvolta fuori posto, sono tuttavia importanti come senso e possono essere paragonati a dei "sospiri" .
Antonie von Birkenstock, 28 Maggio 1780 Vienna - 12 Maggio 1869 Francoforte
Gli studi più recenti identificano "l'Immortale amata" con la viennese Antonie von Birkenstock, di dieci anni più giovane di lui, che nel 1798 aveva sposato per pressione paterna il ricco mercante di Francoforte, Franz Brentano, e là si era trasferità.
Lontano dalla sua città natale Antonie si era però ben presto sentita a disagio e, dopo la nascita di quattro figli, nel 1809 era tornata temporaneamente a Vienna con tutta la famiglia: lì, a Vienna, qualche mese dopo, conobbe Beethoven, e tra i due nacque una tenera amicizia che si trasformò lentamente ma inesorabilmente in appassionato amore, finalmente corrisposto ma… come al solito - impossibile: Ludwig van Beethoven, era amico del marito di Antonie (Franz Brentano) e affezionato a tutti i loro figli, mai avrebbe infatti accettato di rovinare il loro matrimonio. Antonie ritornò a Francoforte con la sua famiglia nell'autunno del 1812, e per più di cinquant'anni seppe mantenere un dignitoso riservo sul suo unico, vero amore. Beethoven dopo la partenza dell'Amata, per la prima volta accettò la solitudine alla quale ormai si sentiva definitivamente destinato. Ed è oltremodo significativo che da allora, nella biografia di Beethoven, non si trovi più alcuna traccia di storie d'amore e di donne.
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