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2 novembre 2016 3 02 /11 /novembre /2016 16:12
Autore	Arnold Böcklin

Autore Arnold Böcklin

 

 

ULISSE

 

 

Tutte le stelle già dell'altro polo

vedea la notte e 'l nostro tanto basso,
che non surgea fuor del marin suolo.

 

Cinque volte racceso e tante casso
lo lume era di sotto da la luna,
poi che 'ntrati eravam ne l'alto passo,

 

quando n'apparve una montagna, bruna
per la distanza, e parvemi alta tanto
quanto veduta non avea alcuna.

 


Dante Alighieri  - Divina Commedia - Inferno – Canto XXVI –
 

 

 

Autore	Arnold Böcklin

Autore Arnold Böcklin

Ogigia, un'isola, lontana è nel mare
e là la figlia di Atlante, Calipso ricca d'inganni
vive, riccioli belli, terribile dea: nessuno a lei
si unisce né degli dei né dei mortali.
Me, misero, al suo focolare spinse un dio,
solo, dopo che la nave veloce, con l'abbagliante folgore
colpendo, Zeus fracassò in mezzo al mare simile al vino.
Allora gli altri tutti perirono i nobili compagni,

ma io, la chiglia afferrando della nave ben manovrabile,
per nove giorni venivo portato alla deriva; e nella decima notte nera
all'isola di Ogigia mi accostarono gli dei, dove Calipso
vive, riccioli belli, terribile dea; ella mi accolse e
dolcemente mi amava, mi nutriva e prometteva
di farmi immortale e senza vecchiaia per sempre.



Odissea VII 244-257

 

 

 

Jean Veber - Ulysse et Nausicaa

Jean Veber - Ulysse et Nausicaa

Mi inchino a te, signora: sei una dea o una donna mortale?

Se infatti sei una dea di quelle che abitano l’ampio cielo,

Artemide sembri, figlia del grande Zeus,

per l’aspetto e la figura slanciata;

ma se sei una donna mortale, di quante abitano la terra,

tre volte beati il padre e la madre veneranda,

tre volte beati i fratelli: molto il loro cuore

sempre si colma di gioia grazie a te,

quando vedono un simile bocciolo intrecciare movenze di danza.

Ma felice in cuore più di ogni altro

chi, portando più doni, ti condurrà alla sua casa in sposa.

 

 

l.VI, vv.149-159

 

 

 

Ulisse, Penelope - foto

Ulisse, Penelope - foto

"Quando giunse e varcò la soglia di pietra,

sedette di fronte ad Odisseo, nella luce del focolare,

vicino alla parete opposta: egli, appoggiato ad una grande colonna,

stava seduto, lo sguardo a terra, aspettando se gli parlasse

la sposa illustre, dopo averlo visto con i suoi occhi.

Ma lei sedeva silenziosa, da molto, era sorpreso il suo cuore:

ora le sembrava di riconoscerlo guardandolo in viso,

ora invece le appariva sconosciuto con quelle vesti lacere.

 


Libro XXIV, vv. 88-95

 

 

 

 

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  • mondodiverso
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--- La pittura è una poesia che si vede e non si sente, 
e la poesia è una pittura che si sente e non si vede.
(Leonardo da Vinci)
  • --- La pittura è una poesia che si vede e non si sente, e la poesia è una pittura che si sente e non si vede. (Leonardo da Vinci)

                                                                    

 

 Sul mio cuore, poesia, cammina lentamente,
lenta come l’erica delle paludi,
come un uccello plana sul ghiaccio notturno.
Se frangi la crosta di questa mia pena
Potresti annegare, poesia.


Olav H. Hauge  
 
 
 
                                           5Gd_q2Uv210---Copia.jpg                                 
   
    
 Questa strada ha un cuore.
Per me c'è solo un viaggio
su strade che hanno un cuore.
Là io voglio andare
è l' unica sfida che valga la pena.
     
   

 

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