DOLCE LA BRUMA LUNGO LA COLLINA
Emily Bronte
Dolce la bruma lungo la collina,
non ci saranno tempeste domani;
oggi il giorno ha già pianto a sazietà,
ha consumato la sua muta pena.
Ritorno ai giorni di un’età lontana:
sono ancora una volta una fanciulla
che nel nido paterno si rintana
presso la porta dell’antica sala;
veglio la sera che nebbiosa cala
dopo un giorno di pioggia senza tregua;
fra nebbie azzurre, dolci nebbie estive,
la catena dei monti si dilegua.
Su lunghi steli d’erba, la rugiada
indugia densa come pianto all’alba,
Fragranze e scie d’aromi delicati
sono il respiro degli anni passati.
Emily Bronte non ama vivere in società preferisce perdersi nella sua amata brughiera per dare nutrimento al suo desiderio di solitudine. E proprio tra le brume di questo paesaggio aspro nasce l'unica opera di Emily, destinata a godere di quell'immortalità appartenente solo ai grandi della Letteratura. Nel 1847, viene pubblicato quel suo "feroce e perverso" romanzo "Cime Tempestose" che troverà solo trent'anni dopo il giusto riconoscimento del pubblico e della critica.