Ted Hughes e Sylvia Plath
UNA COPPIA DISASTROSAMENTE UMANA
Ted Hughes
Per darsi ancora uno sguardo
siamo ricomparsi
in dispensa, con le scorte di alcolici
nascoste alla gentaglia.
Ho versato altro brandy, dietro la porta. Abbiamo bevuto.
Ti ho baciata. Che fossi ubriaca
o con la mente a un capolavoro, di colpo
hai aderito a me, il tuo corpo come l’acciaio,
una morsa. Il bacio evolveva
alla fine, mi hai preso la guancia sinistra tra i denti
col viso sottosopra, una palla di gioia
hai morso e stretto con tutta la forza. Mi sono liberato,
io ridevo e tu ridevi,
la gente irrompeva nella stanza.
Si incontrano a una festa. Dopo pochi minuti, Ted Huges dà un bacio in bocca a Sylvia Plath, e le strappa dai capelli il cerchietto. Si appartano. Parlano per tutta la notte. Continuano a baciarsi. E lei, alla fine lo morde: un morso la cui forma gli resterà stampata sulla guancia per due giorni. E quando insieme lasciano la festa, Sylvia vede che dalla guancia di Ted cola il sangue. Inizia così una delle storie d'amore più coinvolgenti e dolorose del Novecento letterario.
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