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7 luglio 2021 3 07 /07 /luglio /2021 12:47

 

 

BALTHUS

 

l'ultimo pittore dei classici

 

 

"Dipingere è uscire da se stessi, dimenticare se stessi, preferire l'anonimato a ogni cosa e rischiare talvolta di non essere in accordo con il proprio secolo e con i contemporanei".

 

Balthus

 

 

 

 

 

"Ho voluto avvicinarmi al mistero dell'infanzia, alla sua languida grazia dai contorni indefiniti. Ho cercato di dipingere il segreto dell'anima. Potrei dire che i miei lavori riguardano il passaggio all’età adulta, quel momento incerto nel quale l'innocenza è totale e presto lascerà il posto a un'altra epoca, più risolutamente sociale”. Con queste parole il pittore Balthus  commentava i soggetti delle sue tele, quadri bellissimi che incantano lo sguardo e scuotono il pensiero.

 

 

 

 

Balthus - pseudonimo del pittore Balthasar Klossowski de Rola ( Parigi 1908 - Rosseniere, Vaud , 2001), la sua pittura riprende temi e motivi dell'arte dei secoli passati, soprattutto del Seicento olandese, approfondendoli in senso intimistico, sotto l'influsso di Bonnard e di Vuillard.

 

 

 

Cresciuto a contatto con i grandi pittori e scrittori del suo tempo (Cezanne, Matidde, Camus), visse in Inghilterra e in Svizzera, e quando visitò l'Italia nacque la sua passione per l'arte del Rinascimento toscano e in particolare di Piero della Francesca, che grazie al quale comprese la propria vocazione, definì le sue capacità espressive e le raffinò con rigore formale e senso della composizione.

 

 

 

 

 

 

La sua prima personale è del 1934, a Parigi alla Galleria Pierre (importante centro d'irradiazione della cultura surrealista di quegli anni); la sua pittura destò un immediato interesse a livello internazionale. Gli vennero infatti consacrate numerose personali nei più importanti musei d'Europa e d'America: a New York nel 1956, a Torino nel 1961, a Cambridge (Mass.) e a Chicago nel 1964, a Parigi (Musée des Arts Décoratifs) nel 1966, a Londra (Tate Gallery) nel 1968. Tra le mostre più recenti, quella organizzata nel 1971 alla Galleria Claude Bernard a Parigi.

 

 

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  • mondodiverso
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--- La pittura è una poesia che si vede e non si sente, 
e la poesia è una pittura che si sente e non si vede.
(Leonardo da Vinci)
  • --- La pittura è una poesia che si vede e non si sente, e la poesia è una pittura che si sente e non si vede. (Leonardo da Vinci)

                                                                    

 

 Sul mio cuore, poesia, cammina lentamente,
lenta come l’erica delle paludi,
come un uccello plana sul ghiaccio notturno.
Se frangi la crosta di questa mia pena
Potresti annegare, poesia.


Olav H. Hauge  
 
 
 
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 Questa strada ha un cuore.
Per me c'è solo un viaggio
su strade che hanno un cuore.
Là io voglio andare
è l' unica sfida che valga la pena.
     
   

 

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