BALTHUS
l'ultimo pittore dei classici
"Dipingere è uscire da se stessi, dimenticare se stessi, preferire l'anonimato a ogni cosa e rischiare talvolta di non essere in accordo con il proprio secolo e con i contemporanei".
Balthus
"Ho voluto avvicinarmi al mistero dell'infanzia, alla sua languida grazia dai contorni indefiniti. Ho cercato di dipingere il segreto dell'anima. Potrei dire che i miei lavori riguardano il passaggio all’età adulta, quel momento incerto nel quale l'innocenza è totale e presto lascerà il posto a un'altra epoca, più risolutamente sociale”. Con queste parole il pittore Balthus commentava i soggetti delle sue tele, quadri bellissimi che incantano lo sguardo e scuotono il pensiero.
Balthus - pseudonimo del pittore Balthasar Klossowski de Rola ( Parigi 1908 - Rosseniere, Vaud , 2001), la sua pittura riprende temi e motivi dell'arte dei secoli passati, soprattutto del Seicento olandese, approfondendoli in senso intimistico, sotto l'influsso di Bonnard e di Vuillard.
Cresciuto a contatto con i grandi pittori e scrittori del suo tempo (Cezanne, Matidde, Camus), visse in Inghilterra e in Svizzera, e quando visitò l'Italia nacque la sua passione per l'arte del Rinascimento toscano e in particolare di Piero della Francesca, che grazie al quale comprese la propria vocazione, definì le sue capacità espressive e le raffinò con rigore formale e senso della composizione.
La sua prima personale è del 1934, a Parigi alla Galleria Pierre (importante centro d'irradiazione della cultura surrealista di quegli anni); la sua pittura destò un immediato interesse a livello internazionale. Gli vennero infatti consacrate numerose personali nei più importanti musei d'Europa e d'America: a New York nel 1956, a Torino nel 1961, a Cambridge (Mass.) e a Chicago nel 1964, a Parigi (Musée des Arts Décoratifs) nel 1966, a Londra (Tate Gallery) nel 1968. Tra le mostre più recenti, quella organizzata nel 1971 alla Galleria Claude Bernard a Parigi.