IO E LO STRANIERO
AMORE DOPO AMORE
Derek Walcott
Tempo verrà
in cui, con esultanza,
saluterai te stesso arrivato
alla tua porta, nel tuo proprio specchio,
e ognuno sorriderà al benvenuto dell’altro,
e dirà: Siedi qui. Mangia.
Amerai di nuovo lo straniero che era il tuo Io.
Offri vino. Offri pane. Rendi il cuore
a se stesso, allo straniero che ti ha amato
per tutta la tua vita, che hai ignorato
per un altro e che ti sa a memoria.
Dallo scaffale tira giù le lettere d’amore,
le fotografie, le note disperate,
sbuccia via dallo specchio la tua immagine.
Siediti. È festa: la tua vita è in tavola.
Lo specchio riflette il nostro volto. Non si può fuggire da se stessi per sempre, è a sé che bisogna tornare per incontrare ed amare quello straniero che è il nostro Io. In questi bellissimi versi del poeta caraibico Derek Walcott, Nobel per la Letteratura nel 1922, c'è l’accettazione di se stessi, la possibilità di prendersi per quello che si è, di decidere infine di vivere pienamente la nostra vita.