"Anche io canto l'America. Io sono il fratello più scuro. Mi mettono a mangiare in cucina quando arriva la compagnia, ma rido, mangio bene, cresco forte ... anche io sono l'America ".
SONO UN NERO
Langston Hughes
Sono un Nero:
nero com'è nera la notte
nero come le viscere della mia Africa.
Sono stato schiavo:
Cesare mi fece pulire le sue gradinate,
lucidai gli stivali di Washington.
Sono stato operaio:
sotto le mie mani crebbero le Piramidi
preparai la malta per il "Woolworth Building".
Sono stato cantore:
per tutte le strade dall'Africa alla Georgia
portai i miei canti di dolore
inventai il ragtime.
Sono stato una vittima:
i Belgi nel Congo mi tagliarono le mani
ora mi linciano nel Texas.
Sono un nero:
nero com'è nera la notte
nero come le viscere della mia Africa.
Non si può leggere Langston Hughes senza vergognarsi per quelle sofferenze inflitte in nome di un ideale oscurantista, senza capire quanto sia necessario che quei Diritti dell'Uomo vengano applicati.
"Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona. Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma".
Oggi siamo ancora lontani dalla piena realizzazione a cui aspirava la dichiarazione del 10 dicembre 1048.