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28 marzo 2012 3 28 /03 /marzo /2012 15:29

 

 

ANDY WARHOL

 

 

  l

Andy Warhol è considerato uno dei più

grandi geni del  XX secolo. 

  E' stato un pittore, scultore, regista, produttore cinematografico,

un direttore della fotografia, attore, sceneggiatore e

figura predominante del movimento della Pop art americano.  

 

 

Figlio di emigranti  cecoslovacchi, nasce a Pittsburg negli USA  nel 1928.

Trascorre una infanzia molto  difficile  sperimentando la povertà e la soli-

tudine. Dopo l'Istituto d'Arte, scuola  in  cui Andy  si distingue  per la sua

bravura, il giovane si trasferisce a New York, raggiunto solo dopo qualche

anno dalla madre rimasta vedova. Fin  dagli inizi della "carriera" di artista

del  figlio (che per dare un suono più americano al suo cognome gli tolse

la a finale) la signora Warhola divenne una preziosa collaboratrice e visse

sempre con lui.

Anche quelli non sono anni facili! Warhol di giorno andava a caccia di la-

vori presso le riviste di moda che iniziavano a diffondersi largamente e di

notte lavorava intensamente. Il giovane grafico creava illustrazioni sia per

le riviste sia per la pubblicità.

Erano gli  anni Cinquanta, gli anni  in cui si  è  costruito il nuovo mito a-

mericano del benessere per tutti, del consumismo e della celebrità, favori-

ti dal cinema e dalla diffusione della telvisione.

Ben presto  i disegni  di Warhol cominciano ad  essere  apprezzati  perchè

molto adatti al gusto femminile di quegli anni e Andy divenne presto mol-

to richiesto e ben pagato.

Anche il suo modo eccentrico di vestire (portava una buffissima parrucca

argentata) ebbe successo.

      

 

   

 

 

 

 

La  provenienza del  mondo della pubblicità fu fondamentale  per la sua

arte. In primo  luogo  perchè i  soggetti  a cui  Warhol si  interessa  sono

sempre tratti dal mondo del consumismo industriale e da ciò che i mass-

media diffondevano  anche ai livelli più popolari.

Egli stesso definisce i suoi  "prodotti"  Pop, popular.

Le immagini a lui care furono i barattoli di minestre  Campbell's, le sca-

tole di Kellog's, le bottiglie  di Coca-Cola, la banana, le  foto  dei divi di

Hollywood, le immagini di  cronaca e quelle dei "miti  americani" come

Topolino, Superman, il dollaro, Babbo Natale...

 

 

Barattoli di minestre Campbell's

   

 

 Quattro topolini, olio su tela

 

 

 

 Il dollaro

 

La banana

 

 

L'artista Warhol non intende mai creare oggetti unici come le opere d'arte

della tradizione. Secondo lui (che ad un certo punto allestì non un labora-

torio, ma  la "Factory", cioè una  fabbrica) le immagini  erano  prodotti in

cui non si sarebbe dovuto riconoscere la mano dell'artista.

 

 

  Factory a New York  1342 Lexington

Avenue

 

 

In  uno dei  suoi diari, che  ogni sera dettava alla sua  segretaria, scriveva

"La ragione per cui dipingo in questo modo è che voglio essere una mac-

china. Tutto ciò che faccio lo faccio come  una  macchina ed è quello che

voglio fare".

Con un procedimento misto di fotografia, serigrafia e pittura, dalla Facto-

ry uscivano opere create a più mani, la  cui caratteristica più  evidente era

la ripetitività: lo stesso soggetto era ripetuto con infinite varianti di colore.

Un esempio di questo sono le famose Marilyn Monroe.

 

 

Ritratto di Marilyn Monroe 

 

 

Il volto dell' attrice viene trattato con diverse combinazioni di colori, ed è,

anzi solo il colore ad identificare i ritratti.

La fotografia dell'attrice, che negli anni Sessanta divenne un vero mito, è

elaborata in modo che rimangono solo i tratti più evidenti e le ombre con-

trastanti.

Con la tecnica  della  serigrafia il  ritratto ripetuto è colorato con macchie

di colore  piatto  che  simulano capelli, labbra  e  trucco  ma  che,  voluta-

mente, risultano falsate rispetto alle zone da colorare.

 

La stessa tecnica della fotografia rielaborata su una serie di ritratti di per-

sonaggi famosi tra cui quello di Lady  Diana, commissionati  dagli  stessi

personaggi.

 

Lady Diana-The Princess of Wales, 1982

 

 

L'arte di Warhol rimane enigmatica: la bottiglia di Coca-Cola, la diva del

cinema e i drammi ritratti dalle foto  di cronaca  risultano far parte di una

catena ripetitiva, che  tutto appiattisce e consuma, ma  che in  realtà ci la-

scia immagini di grande forza espressiva.

"Se volete sapere tutto di Andy Warhol, non avete che da guardare la su-

perficie dei miei quadri, i miei film e me stesso. Io sono lì. Non c'è niente

dietro."

 

Muore improvvisamente nel 1987 all'apice della sua notorietà.

  

 

 

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  • mondodiverso
  •  
 
--- La pittura è una poesia che si vede e non si sente, 
e la poesia è una pittura che si sente e non si vede.
(Leonardo da Vinci)
  • --- La pittura è una poesia che si vede e non si sente, e la poesia è una pittura che si sente e non si vede. (Leonardo da Vinci)

                                                                    

 

 Sul mio cuore, poesia, cammina lentamente,
lenta come l’erica delle paludi,
come un uccello plana sul ghiaccio notturno.
Se frangi la crosta di questa mia pena
Potresti annegare, poesia.


Olav H. Hauge  
 
 
 
                                           5Gd_q2Uv210---Copia.jpg                                 
   
    
 Questa strada ha un cuore.
Per me c'è solo un viaggio
su strade che hanno un cuore.
Là io voglio andare
è l' unica sfida che valga la pena.
     
   

 

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