All'ora di accendere una candela
L'interno di una famiglia afro - americana: il padre ritorna dal lavoro, la
madre sta preparando la cena, i figli aspettano la luce della candela, per il
gioco delle ombre cinesi che il padre ogni sera improvvisa per loro.
Sono le ore della quiete, e l'atmosfera della casa è compenetrata della
tenerezza dei genitori, dell'allegra aspettativa e dell'attenzione dei figli.
Quando torno dal campo di mais, dopo un' intera giornata di duro
lavoro, è proprio bello trovare la cena, quasi pronta;
è bello odorare il caffè che sta bollendo nel bricco
ed è bello vedere la carne mentre si rosola, fa gola ed è calda.
Ma quando la cena è finita e la tavola viene sparecchiata,
le felici ore che seguono sono le più dolci di tutta la giornata.
Quando la mia pipa di pannocchia di mais è accesa, e tira bene,
la mia vecchia moglie diceva "Ike, mi sembra che sia l'ora di
accendere la candela".
Allora i bambini mi vengono tutti intorno e cominciano a chiedere
"Dì su, papà, è l' ora di fare le ombre sul muro"
Così io intreccio le mani - papà sa sempre come si deve fare -
e i bambini mi si stringono ancor più intorno, mentre io comincio
a dire "Primo di tutti, ecco viene il signor Coniglio; non vedete
come si agita le orecchie?
Huh, uh! questo deve essere un asino: guardate, come sembra
giovane!
Questo è il vecchio cigno nero che nuota; non ha un collo sperticato?
E chi viene ora? Eh! mi sembra il vecchio cane Tray! "
Così proseguo, cercando di divertirli più che posso;
e poi grido "Attenti, ora: questo che viene ultimo è il ba-bau"
E loro corrono a nascondersi la faccia; ma non hanno paura; fanno
finta.
Ma il gioco non è tutto finito sino a quel ba-bau non se ne va via.
Allora prendo il mio banjo e suono una canzonetta,
e le loro testoline si sporgono subito per ascoltare;
e mia moglie dice "Questo papà che vi mette tanta paura!
Adesso figli miei andate a letto e lasciatelo in pace: dite le vostre
preghiere e date la buonanotte"
P. L. Dunbar