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24 novembre 2011 4 24 /11 /novembre /2011 10:01

 

  

 

All'ora di accendere una candela

 

 

  

 

  

L'interno di una  famiglia  afro - americana: il padre ritorna dal  lavoro, la

madre sta preparando la cena, i figli aspettano la luce della candela, per il

gioco  delle ombre cinesi che il padre ogni sera improvvisa per loro.

Sono  le ore  della  quiete, e  l'atmosfera  della  casa è  compenetrata della

tenerezza dei genitori, dell'allegra aspettativa e dell'attenzione dei figli.

 

 

Quando torno dal campo di mais, dopo un' intera giornata di duro 

lavoro, è proprio bello trovare la cena, quasi pronta;

è bello odorare il caffè che sta bollendo nel bricco

ed è bello vedere la carne mentre si rosola, fa gola ed è calda.

Ma quando la cena è finita e la tavola viene sparecchiata,

le felici ore che seguono sono le più dolci di tutta la giornata.

Quando la mia pipa di pannocchia di mais è accesa, e tira bene,

la mia vecchia moglie diceva "Ike, mi sembra che sia l'ora di

accendere la candela".

Allora i bambini mi vengono tutti intorno e cominciano a chiedere

"Dì su, papà, è l' ora di fare le ombre sul muro"

Così io intreccio le mani - papà sa sempre come si deve fare -

e i bambini mi si stringono ancor più intorno, mentre io comincio

a dire "Primo di tutti, ecco viene il signor Coniglio; non vedete

come si agita le orecchie?

Huh, uh! questo deve essere un asino: guardate, come sembra

giovane!

Questo è il vecchio cigno nero che nuota; non ha un collo sperticato?

E chi viene ora? Eh! mi sembra il vecchio cane Tray! "

Così proseguo, cercando di divertirli più che posso;

e poi grido "Attenti, ora: questo che viene ultimo è il ba-bau"

E loro corrono a nascondersi la faccia; ma non hanno paura; fanno

finta.

Ma il gioco non è tutto finito sino a quel ba-bau non se ne va via.

Allora prendo il mio banjo e suono una canzonetta,

e le loro testoline si sporgono subito per ascoltare;

e mia moglie dice "Questo papà che vi mette tanta paura!

Adesso figli miei andate a letto e lasciatelo in pace: dite le vostre

preghiere e date la buonanotte"

 

P. L. Dunbar

 

 

       

    

 

 

 

 

 

 

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  • mondodiverso
  •  
 
--- La pittura è una poesia che si vede e non si sente, 
e la poesia è una pittura che si sente e non si vede.
(Leonardo da Vinci)
  • --- La pittura è una poesia che si vede e non si sente, e la poesia è una pittura che si sente e non si vede. (Leonardo da Vinci)

                                                                    

 

 Sul mio cuore, poesia, cammina lentamente,
lenta come l’erica delle paludi,
come un uccello plana sul ghiaccio notturno.
Se frangi la crosta di questa mia pena
Potresti annegare, poesia.


Olav H. Hauge  
 
 
 
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 Questa strada ha un cuore.
Per me c'è solo un viaggio
su strade che hanno un cuore.
Là io voglio andare
è l' unica sfida che valga la pena.
     
   

 

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