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20 ottobre 2012 6 20 /10 /ottobre /2012 08:00

 

 

 

 

Vestizione della sposa

 

 

 

Per  osservare un'opera d'arte    

 occorre aprire gli occhi, ma per

 comprenderla bisogna chiuderli.

             

 

 

    Max Ernst  

 

 

Pittore - Scultore - Scrittore

 

 

 (Bruhl-Colonia 1891 - Parigi 1976)

  

 

 

 

 

Divinità

   

 

           

 

     http://www.surrealists.co.uk/images/MaxErnst-L'AngedufoyerouletriompheduSurrealisme1937.jpg     

 

          

 

          

 

         

 

 

 

 

  

 L'Antipapa - 1941

 

 

 

   

Max Ernst è stato un pittore, scultore e scrittore tedesco.

 

Nel 1909 si iscrive  all'Università  di Bonn   per studiare filosofia, psichiatria  

e storia dell'arte, inizia a disegnare e scopre la sua  grande vocazione all'arte.

Nel 1913  espone  i suoi  primi  quadri a  Berlino  dove  conosce    Guillaume  

Apollinaire. Negli anni  sucessivi  entra  in  contatto  con  altri  pittori  tra cui 

Robert  Delaunay. Dal 1918, dopo aver  prestato il servizio militare al fronte,

Max Ernst prende residenza a Colonia e si dedica completamente all'arte.

Fonda insieme a Johannes  Baargild  la rivista "Der Ventilator" che diventa un

organo d'informazione artistica e  politica nella Colonia occupata dalle truppe

britanniche.

Nel  1919 è a Monaco, dove  visita Paul Klee e incontra  Hugo Ball, venendo  a

conoscenza delle  attività dei  dadaisti  zurighesi. Di  ritorno a Colonia, insieme

a Hans Arp e Baargeld, fonda il gruppo Dada le cui  iniziative divengono presto

note a Parigi.

Sempre  nel  1919 vede  delle  riproduzioni  dei  disegni  metafisici   di  Giorgio

de Chirico e in omaggio al pittore italiano realizza un album di litografie.

Nel 1920 si  trasferisce  Parigi  dove  incontra  il poeta Paul  Eluard. Nel clima  

della  "Rivoluzione  Surrealista" il cui  Manifesto  appare  nel 1924,  rimette in 

causa  la   logica   tradizionale  del   linguaggio  e   dell'espressione   figurativa, 

propone un'esplorazione  nell'irrazionale e nell'inconscio della natura umana. 

I due  artisti  creano  delle  opere  in collaborazione  cercando  di commentare in

versi le immagini di Max Ernst, la loro è una corrispondenza di fantasia e gioco.

d'ironia tra la parola e la figura.

 

 

E' il periodo in  cui, Max  Ernst,  forse   ispirato  da un  suggestivo viaggio in

Oriente, elabora una nuova tecnica pittorica di frottage.

Nel 1929 pubblica il primo  dei suoi romanzi-collage e l'anno dopo collabora

con  Salvador Dalì.

Nel 1941 il  pittore raggiunge gli  Stati Uniti dove  rimane  fino al 1953. 

Durante    questo  periodo    trascorso in  Arizona  lavora   instancabilmente

sperimentando  nuove  forme  espressive   come  il  dripping  e  realizzando  

importanti sculture tra le quali - Il re che gioca con la regina - 1944.

 

Nel dopoguerra Max Ernst continua la sua produzione di dipinti, di sculture e lavori grafici con un ritmo molto intenso, utilizzando e inventando nuove tecniche come le colature di colore del "drapping" e l'utilizzo della fotografia.

Molti quadri di Max Ernst che trasudano furore contro il "kitsch" borghese e l'opprimente ordine teutonico, testimoniano le fonti germaniche della sua cultura e della ribellione giovanile ancora presente nel pittore.

 

 

 


La tecnica più importante inventata da Max Ernst è il frottage che ha come base un comune gioco grafico di appoggiare il foglio su una superficie ruvida come legno, foglia o pietra e passare di piatto con una matita per far apparire il disegno delle asperità sottostanti: le nervature della foglia, le venature del legno, che diventano nelle mani dell'artista uno dei più seri esperimenti in arte di tutto il Novecento.

 

 

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  • mondodiverso
  •  
 
--- La pittura è una poesia che si vede e non si sente, 
e la poesia è una pittura che si sente e non si vede.
(Leonardo da Vinci)
  • --- La pittura è una poesia che si vede e non si sente, e la poesia è una pittura che si sente e non si vede. (Leonardo da Vinci)

                                                                    

 

 Sul mio cuore, poesia, cammina lentamente,
lenta come l’erica delle paludi,
come un uccello plana sul ghiaccio notturno.
Se frangi la crosta di questa mia pena
Potresti annegare, poesia.


Olav H. Hauge  
 
 
 
                                           5Gd_q2Uv210---Copia.jpg                                 
   
    
 Questa strada ha un cuore.
Per me c'è solo un viaggio
su strade che hanno un cuore.
Là io voglio andare
è l' unica sfida che valga la pena.
     
   

 

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