IL NOVECENTO
Pablo Picasso
Nasce a Malaga in Spagna nel 188.
Figlio di un professore di disegno,
dopo aver brillantemente compiuto
gli studi presso l'Accademia di Barcellona
e di Madrid, frequenta gli ambienti
artistici e culturali di Barcellona e Parigi,
finchè non si trasferisce definitivamente
in Francia. In poco tempo diviene uno
dei maggiori animatori della cultura
parigina. "Amo l'arte, essa è l'unico scopo
della mia vita. Tutte le cose che faccio
in relazione all'arte mi danno gioia
immensa".
Picasso ha dato tutto di sè attraverso
l'arte, sfruttando con caparbietà i talenti fino all'ultimo dei suoi 92 anni.
Egli cercava la verità, cioè un rapporto vero con le cose e con la realtà.
Afferma, infatti "Esprimo ciò che vedo. Quando dipingo il mio scopo è
di mostrare ciò che ho trovato e non quello che sto cercando". Proprio per
questo non ha uno stile fisso, chiuso, unico ma, completamente disponibile
di fronte alle sollecitazioni della realtà che incontra, ritorna anche a
distanza di tempo sulle sue scelte espressive in modo che ciò che dipinge
esprima tutta la forza e la potenza che ha dentro.
I giocolieri, 1905.
Washington, National Gallery of Art
Nelle opere iniziali, riconosciute comePeriodo Blu (1901-1904), l'artista, in
precarie condizioni economiche, si rivolge al mondo dei poveri e degli
emarginati, come saltimbanchi, acrobati, girovaghi e arlecchini, figure dallo
sguardo assente, isolate, senza alcun rapporto con lo spazio circostante,
esaltate nella loro nobiltà morale attraverso un filtro vivido, freddo,
monocromatico, senza sole: blu, appunto.
Gradualmente avviene il passaggio al periodo sucessivo(1905-1906), il
Periodo rosa, più "positivo" Dapprima muta la tavolozza cromatica con
colori che si fanno più caldi,poi anche le figure non più statiche iniziano a
muoversi, a guardarsi negli occhi, ad aprirsi al mondo e agli affetti, alla
vita.
La coiffure, part, 1906.
New York, Metropolitan Museum of Art.
Nel 1908, a soli 24 anni, con la sua opera Lesdemoiselle d'Avignon, Picasso
mette in crisi tutta la tradizione figurativa precedente e con il Cubismo apre
il nuovo corso all'arte moderna.
La seduzione, la semplicità.
Les demoiselles d'Avignon, 1907.
New York, Museo d'Arte Moderna.
L'immagine dipinta, non essendo più rappresentazione della realtà viene
anche eseguita con materiali diversi: collages, scritte, numeri, tappezzeria,
colore misto a sabbia, raschiato con un pettine.
Spirito libero, fortemente creativo, svolge la sua attività anche come sceno-
grafo, scultore, illustratore, incisore, ceramista.
Intorno al 1907 Picasso è in Italia per la realizzazione delle scene e costumi
di un balletto di Jean Cocteau.Conosce l'arte antica, quella del Rinascimento
e il mondo della Commedia dell'Arte.
Le sue opere risentono pertanto della classicità i suoi arlecchini sono inter-
pretati sia in modo figurativo che prettamente cubista.
Arlecchino dell'Arte
Stili diversi coesistono sempre in lui. "Se un artista varia la sua espressione
vuol dire soltanto che ha cambiato il suo modo di pensare. Quando ho
qualcosa da dire, lo dico nel modo che mi sembra più naturale. Motivi
differenti richiedono differenti metodi di espressione".
Nelle opere di scultura si avvicina al Surrealismo."Avevo notato in un angolo
un manubrio e una sella di bicicletta disposti in modo tale da assomigliare
ad una testa di toro. Allora , misi insieme questi oggetti in modo che si
riconoscesse la testa di toro".
La metamorfosi era compiuta.
Negli anni precedenti al 1937 creò sculture in ferro, le illustrazioni per le
Metamorfosi di Ovidio, le figure incise del Minotauro, numerose teste di
donna viste contemporaneamente di fronte e di profilo, come nel Ritratto
di Dora Maar.
Ritratto di Dora Maar, 1937.
Parigi, Museo Picasso.
Picasso ritiene "Unica mia opera simbolica" Guernica, e con essa testimonia
il suo non essere indifferente, come artista, a un conflitto (la guerra civile
spagnola) in cui sono in gioco i valori dell'umanità e della civiltà.
Il suo impegno politico si manifesta anche con la partecipazione a tre
congressi mondiali per la pace, per i quali disegna la Colomba della pace e
coi dipinti Massacro in Corea,1951 e La guerra e pace, 1953 nella Cappella
Vallauris.
"Io sono fiero di dirlo, non ho mai considerato la pittura come un'arte di
puro piacere, di distrazione.Io ho voluto con il disegno e con il colore, dato
che sono le mie armi, penetrare sempre più nella coscienza degli uomini e
del mondo, affinchè questa coscienza ci liberi ogni giorno di più. Io ho
sempre cercato di dire alla mia maniera ciò che consideravo essere il più
giusto, il meglio, che poi naturalmente era sempre il più bello, come i
grandi pittori sanno bene. Sì, io ho la coscienza d'aver sempre lottato da
vero rivoluzionario con la mia pittura, ma ora ho capito che neppure ciò
può bastare. Questi anni di oppressione terribile mi hanno dimostrato che
io devo combattere non soltanto con tutta la mia arte, ma anche con tutto
me stesso".
Guernica,1937.
Madrid, Centro Artistico Regina Sofia.
In un'atmosfera di paura e di indecisione si apriva a Parigi nel 1937 la
"Esposizione Universale". La Spagna vi partecipa con un grande lavoro di
Picasso, Guernica, quasi come il presentimento di una tragedia che avrebbe
coinvolto il mondo intero con la seconda guerra mondiale.
Picasso ha dipinto la grande opera alla notizia che i bombardieri tedeschi
avevano attaccato l'antica città di Guernica in un giorno di mercato,
seminando il terrore nella popolazione civile. Picasso nel dipinto descrive
questo avvenimento. Nella metà di sinistra del quadro tutto è orrore,
morte, disperazione. Il toro, simbolo della brutalità è impassibile e
trionfante, vincitore sull'uomo, identificato nella testa spezzata di una
statua come se si trattasse di una corrida al contrario. Il cavallo è il popolo
che, trafitto e ferito a morte, si contorce e urla di dolore. Una mano stringe
ancora una spada spezzata, arma inutile contro gli aerei Stukas tedeschi.
Una madre grida il suo dolore per il piccolo figlio, anche una colomba
stride, folgorata. Nella metà destra dell'opera, al terrore della donna che
scappa di casa con l'abito in fiamme, si accompagna all' implorazione di
altre donne, l'attesa forse che la luce, al centro della composizione,
colpendo la spada spezzata, faccia nascere una vittoria, un fiore.
Guernica è un quadro storico non perchè rappresenta un fatto storico così
come è accaduto, ma per le modalità con cui è realizzato.Forme sgraziate,
urlanti, esasperate nei movimenti e nei gesti, deformate, piatte. Nero,
bianco, grigio: il colore non c'è...il volume non c'è...Colore e volume, due
elementi con cui la realtà vive,si fa conoscere e percepire, vengono eliminati
perchè "La morte sia nel quadro". Diventa quindi un grido contro tutte le
guerre.
Dopo la fine della seconda guerra mondiale Picasso continua il suo lavoro
ed anche il suo impegno culturale e politico partecipando a tre congressi
mondiali per la pace.
Nel 1947 incomincia la sua attività di ceramista che sarà ricca e intensa di
opere come quella grafica.
Picasso muore a Mougins nel 1973 e per la genialità delle sue
opere dobbiamo considerarlo come il più importante artista del primo
Novecento.