Lo pronuncio con delicatezza, come se cullassi un neonato: ma nulla accade.
Lo scrivo sulla parete. Traccio un cerchio Mi siedo in attesa.
A volte le cose arrivano tardi, mi dico.
Non so.
Forse anch’io, sto andando verso qualcuno, da qualche parte che mi chiamò molto, molto tempo fa.
PRONUNCIO IL TUO NOME
SE LE MIE MANI POTESSERO SFOGLIARE
Federico García Lorca
Pronuncio il tuo nome
nelle notti buie, quando gli astri vanno a bere alla luna e dormono gli alberi delle foreste cupe. Ed io mi sento vuoto di passione e musica. Orologio impazzito che canta morte ore antiche.
Pronuncio il tuo nome in questa notte buia, e il tuo nome suona più lontano che mai. Più lontano delle stelle, più dolente della pioggia quieta.
Ti amerò ancora come allora? Quale colpa ha il mio cuore? Se si alza nebbia quale nuova passione m'attende? Sarà tranquilla e pura? Potessero le mie mani sfogliare la luna!
--- La pittura è una poesia che si vede e non si sente,
e la poesia è una pittura che si sente e non si vede.
(Leonardo da Vinci)
Sul mio cuore, poesia, cammina lentamente, lenta come l’erica delle paludi, come un uccello plana sul ghiaccio notturno. Se frangi la crosta di questa mia pena Potresti annegare, poesia.