10 febbraio 2015
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16:03
OFELIA
John Everett Millais
Si spezzò l'invidioso ramo ed ella cadde
con tutti i suoi serti di fiori nel ruscello che piange.
Aprendosi, le gonne la sostennero sull'acqua:
ed ella, come una sirena, cantava spunti di arie antiche,
inconsapevole della sua sorte, o come creatura immersa
nel suo naturale elemento. Ma non fu lungo indugio,
ché le sue vesti fatte pesanti dall'acqua assorbita,
trassero la poverina dal suo melodioso canto
al fango della morte.