Le parole si modulano, cambiano, si modificano continuamente nelle situazioni in cui ci veniamo a trovare, e negli incontri che abbiamo in vita. Esse non sono mai inerti e mute ma comunicano sempre qualcosa. Sono impegnative per chi le dice, e per chi le ascolta, cambiano di significato nella misura in cui cambiano i nostri stati d’animo, e non è facile coglierne fino in fondo le risonanze.
Eugenio Borgna
Le parole non sono di questo mondo, sono un mondo a se stante, ma sono anche creature viventi, e di questo non sempre siamo consapevoli nelle nostre giornate divorate dalla fretta e dalla distrazione, dalla noncuranza e dalla indifferenza, che ci portano a considerarle parole solo come strumenti,come modi aridi e interscambiabili di comunicare i nostri pensieri. Ma le parole che ci salvano non sono facili da rintracciare; e, come diceva Marina Cvetaeva, la grande scrittrice russa, dalla vita dilaniata dalla solitudine e dal dolore (le lettere meravigliose che ha scambiato con Rilke si leggono ancora oggi con stupore nel cuore), faticoso e febbrile é il lavoro necessario nel trovare parole che facciano del bene.
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