Ti scrivo questa quarta lettera
in una stanza di legno, a un tavolo di legno,
legno dappertutto, incredibilmente tanto legno,
e dappertutto scritte, con l'inchiostro,
la matita chimica, la punta del coltello,
nome, date, usignoli, treni,
chiavi. (puoi aprire un
un treno con la chiave e calpestare l'usignolo
intirizzito sui binari e apporre la tua firma con
tanto di data). Ho paura.
oltre la cornice di legno della finestra
palpita la manica scura dell'abete
notturno; una notte
mi aspettavi, era estate, sul letto avevi messo i miei libri.
quando entrai, vidi me stessa,
forse non dovevo rimpiazzare
il mio corpo di libri, di carta, di legno,
il mio effimero, così la penso ora,
ora che non ti amo. _____ Nina Cassian