Arsenij Tarkovskij
Arsenij Aleksandrovic Tarkovskij ( 1907 - 1989 ) fu un grande poeta russo di
origine ucraina.
Nella seconda metà degli anni '20 Arsenij frequenta i Corsi Superiori Statali
di Letteratura, scrive sulla rivista dei ferrovieri e drammi per la radio sovietica.
Negli anni '30 viene accusato dal regime di misticismo .
Costretto per questo ad abbandonare il suo lavoro, si dedica come traduttore
di diverse lingue fra cui: l'arabo, l'armeno, il georgiano, l'ebraico e il turkmeno.
Nel 1932 nasce il figlio Andrej (uno dei più interessanti registi degli ultimi anni
del cinema internazionale).
In questo periodo inizia a frequentare Anna Achmatova e Osip Mandel'stam, poeti
non graditi al regime dell'epoca, che gli costa la censura dei suoi scritti fino agli
anni sessanta.
Arruolato nella seconda Guerra Mondiale, viene insignito dell'Ordine della Stella
Rossa per il suo eroismo in battaglia, ma durante uno scontro viene gravemente
ferito e gli viene amputata una gamba.
Solo nel 1962 esce il suo primo volume di poesie.
E lo sognavo e lo sogno
E lo sognavo, e lo sogno,
e lo sognerò ancora, una volta o l’altra,
e tutto si ripeterà, e tutto si realizzerà,
e sognerete tutto ciò che mi apparve in sogno.
Là, in disparte da noi, in disparte dal mondo
un’onda dietro l’altra si frange sulla riva,
e sull’onda la stella, e l’uomo, e l’uccello,
e il reale, e i sogni, e la morte: un’onda dietro l’altra.
Non mi occorrono le date: io ero, e sono e sarò.
La vita è la meraviglia delle meraviglie,
e sulle ginocchia della meraviglia
solo, come orfano, pongo me stesso
solo, fra gli specchi, nella rete dei riflessi
di mari e città risplendenti tra il fumo.
E la madre in lacrime si pone il bimbo sulle ginocchia
E' finita l'estate
E' fuggita l'estate,
più nulla rimane.
Si sta bene al sole.
Eppur questo non basta.
Quel che poteva essere
una foglia dalle cinque punte,
mi si è posata sulla mano.
Eppur questo non basta.
Nè il bene nè il male
sono passati invano,
tutto era chiaro e luminoso.
Eppur questo non basta.
La vita mi prendeva,
sotto l'ala mi proteggeva,
mi salvava, ero davvero fortunato.
Eppur questo non basta.
Non sono bruciate le foglie,
non si sono spezzati i rami.
Il giorno è terso come cristallo.
Eppur questo non basta.
Tratta da "Lo specchio"
Ieri ti ho attesa fin dal mattino,
ma loro sapevano che non saresti venuta.
Ricordi che bella giornata era?
Una festa. Ed io uscivo senza il cappotto...
Oggi sei venuta, e ci hanno preparato
una giornata particolarmente grigia.
La pioggia, l'ora così tarda,
le gocce scorrono per i rami freddi...
La parola non serve a placarle,
nè li asciuga il fazzoletti.
Tratta da "Stalker"
...che si avverino i loro desideri... che possano crederci,
e che possano ridere delle loro passioni!
Infatti, ciò che chiamiamo passione in realtà
non è energia spirituale,
ma solo attrito tra l'animo e il mondo esterno.
E, soprattutto, che possano credere in se stessi,
e che diventino indifesi come bambini.
perchè la debolezza è potenza,
e la forza è niente.
Quando l'uomo nasce è debole e duttile,
quando muore è forte e rigido.
Così come l'albero, mentre cresce è tenero e flessibile,
quando è duro è secco e muore.
Rigidità e forza sono compagni della morte;
debolezza e flessibilità esprimono la freschezza dell' esistenza.
Ciò che si è irrigidito non vincerà.
La poesia di Arsenij Tarkovskij è al centro dell' interesse in Italia solo da una
decina d'anni. Dopo la sua recente scomparsa, sono state pubblicate tre raccolte
di poesie.