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27 dicembre 2011 2 27 /12 /dicembre /2011 15:08
 
   
 
       
    Arsenij  Tarkovskij 
 
 
 
     
   
 
Arsenij   Aleksandrovic  Tarkovskij  ( 1907 - 1989 ) fu un   grande  poeta  russo di  
  origine ucraina.
  Nella seconda metà  degli  anni  '20  Arsenij   frequenta  i  Corsi  Superiori  Statali 
  di  Letteratura,  scrive  sulla rivista dei  ferrovieri e drammi per la  radio sovietica.   
  Negli  anni '30 viene accusato dal regime di misticismo . 
  Costretto per questo  ad   abbandonare  il  suo lavoro,  si  dedica  come  traduttore
  di diverse lingue fra cui: l'arabo, l'armeno,  il georgiano, l'ebraico  e  il  turkmeno. 
  Nel  1932 nasce  il figlio Andrej  (uno dei più interessanti registi  degli  ultimi anni 
  del cinema internazionale).
  In questo periodo inizia a frequentare Anna Achmatova e Osip Mandel'stam, poeti
  non  graditi  al regime dell'epoca, che gli costa la censura dei suoi  scritti  fino agli
  anni sessanta.   
  Arruolato nella seconda Guerra  Mondiale, viene  insignito dell'Ordine  della Stella
  Rossa per  il suo eroismo in  battaglia, ma durante uno scontro viene gravemente
  ferito e gli viene amputata una gamba.
  Solo nel 1962 esce il suo primo volume di poesie.   
 
 
 
 
 E lo sognavo e lo sogno
 
 
 

 

E lo sognavo, e lo sogno,
e lo sognerò ancora, una volta o l’altra,
e tutto si ripeterà, e tutto si realizzerà,
e sognerete tutto ciò che mi apparve in sogno.

Là, in disparte da noi, in disparte dal mondo
un’onda dietro l’altra si frange sulla riva,
e sull’onda la stella, e l’uomo, e l’uccello,
e il reale, e i sogni, e la morte: un’onda dietro l’altra.

Non mi occorrono le date: io ero, e sono e sarò.
La vita è la meraviglia delle meraviglie,
e sulle ginocchia della meraviglia
solo, come orfano, pongo me stesso
solo, fra gli specchi, nella rete dei riflessi
di mari e città risplendenti tra il fumo.
E la madre in lacrime si pone il bimbo sulle ginocchia

 
 
 
 
  E' finita l'estate
 
 
 

 

 
 E' fuggita l'estate,
 
più nulla rimane.
 
Si sta bene al sole.
 
Eppur questo non basta.
 
Quel che poteva essere
 
una foglia dalle cinque punte,
 
mi si è posata sulla mano.
 
Eppur questo non basta.
 
Nè il bene nè il male
 
sono passati invano,
 
tutto era chiaro e luminoso.
 
Eppur questo non basta.
 
La vita mi prendeva,
 
sotto l'ala mi proteggeva,
 
mi salvava, ero davvero fortunato.
 
Eppur questo non basta.
 
Non sono bruciate le foglie,
 
non si sono spezzati i rami.
 
Il giorno è terso come cristallo.
 
Eppur questo non basta.
   
 
 
 
 
Tratta da "Lo specchio"
 
 

 

 
Ieri ti ho attesa fin dal mattino,
 
ma loro sapevano che non saresti venuta.
 
Ricordi che bella giornata era?
 
Una festa. Ed io uscivo senza il cappotto...
 
Oggi sei venuta, e ci hanno preparato
 
una giornata particolarmente grigia.
 
La pioggia, l'ora così tarda,
 
le gocce scorrono per i rami freddi...
 
La parola non serve a placarle,
 
nè li asciuga il fazzoletti.
 
 
 
   
Tratta da "Stalker"
 
  

 

 
...che si avverino i loro desideri... che possano crederci,
 
e che possano ridere delle loro passioni!
 
Infatti, ciò che chiamiamo passione in realtà
 
non è energia spirituale,
 
ma solo attrito tra l'animo e il mondo esterno.
 
E, soprattutto, che possano credere in se stessi,
 
e che diventino indifesi come bambini.
 
perchè la debolezza è potenza,
 
e la forza è niente.
 
Quando l'uomo nasce è debole e duttile,
 
quando muore è forte e rigido.
 
Così come l'albero, mentre cresce è tenero e flessibile,
 
quando è duro è secco e muore.
 
Rigidità e forza sono compagni della morte;
 
debolezza e flessibilità esprimono la freschezza dell' esistenza.
 
 Ciò che si è irrigidito non vincerà.
  
 
 
 
 
 La poesia  di Arsenij  Tarkovskij  è al centro dell' interesse  in Italia  solo da  una
 
 decina d'anni. Dopo la sua recente scomparsa, sono  state pubblicate  tre raccolte
 
 di poesie.
 

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  • mondodiverso
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--- La pittura è una poesia che si vede e non si sente, 
e la poesia è una pittura che si sente e non si vede.
(Leonardo da Vinci)
  • --- La pittura è una poesia che si vede e non si sente, e la poesia è una pittura che si sente e non si vede. (Leonardo da Vinci)

                                                                    

 

 Sul mio cuore, poesia, cammina lentamente,
lenta come l’erica delle paludi,
come un uccello plana sul ghiaccio notturno.
Se frangi la crosta di questa mia pena
Potresti annegare, poesia.


Olav H. Hauge  
 
 
 
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 Questa strada ha un cuore.
Per me c'è solo un viaggio
su strade che hanno un cuore.
Là io voglio andare
è l' unica sfida che valga la pena.
     
   

 

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