Ti sei mai chiesto cos’è l’amore? Profondamente, silenziosamente, intimamente, nel tuo cuore? Forse in una sensazione di un istante, che molti chiamano emozione, ma l’amore che cos’è? L’amore è l’alito di vento che ti accarezza sulla vetta della cima di una montagna? L’amore è la sensazione di speranza di fronte ad una preghiera? L’amore è quella infinita pace di una carezza? L’amore… è il calore di un abbraccio sincero? l’amore è il dolce profumo di un bacio appassionato?
SUBITO A ME IL CUORE
Saffo
Subito a me il cuore si agita
nel petto solo che appena ti veda, e la voce non esce, e la lingua si spezza. Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle,
e gli occhi più non vedono
e rombano le orecchie.
L’amore
In un attimo tutto si crea con l’amore ed in un secondo tutto si trasforma. L’amore da luce ai giorni tutti uguali, e’ un barlume di gioia nei sorrisi dei bambini, è un istante e l’eternità racchiusa in esso. L’amore è un sogno, la luce accesa del focolare in una casa in campagna, è un libro di poesie tra le ginocchia, è una ninnananna della sera, è il primo incontro degli innamorati, è il pudore di un bacio sotto il lampione. Attimi di eterno racchiusi in un unico, splendido messaggio: l’amore.
”Forse ciò che rende unico l’amore è questo suo inafferrabile morire e rivivere ad ogni istante.”
Juan Baladán Gadea
NEVERMORE
Paul Verlaine
O ricordo, ricordo, perché mi vai cercando? L’autunno alzava in volo il tordo nell’aria atona, e il sole dardeggiava con un raggio monotono sul bosco ingiallito dove risuona il vento.
Noi eravamo soli, sognanti avanzavamo io e lei, con i capelli ed i pensieri al vento. D’un tratto la sua voce d’oro vivo, una voce dolce e sonora, fresca voce d’angelo, disse:
“Qual’è stato il tuo giorno più bello nella vita?” Che sguardo commovente! Le diedi per risposta un sorriso discreto, baciai la bianca mano.
Ah, quale buon profumo spandono i primi fiori! Come suona incantevole sul labbro dell’amata il suo primo sì, come suona incantevole!
La vita non e’ un viaggio.
Non e’ una meta.
E’ un processo.
Arrivate passo per passo.
E se ogni passo e’ meraviglioso,
se ogni passo e’ magico,
lo sarà a che arrivano in punto di morte
senza aver vissuto.
Perchè non vi sarete mai lasciati sfuggire nulla.
Non guardare al di sopra delle spalle degli altri.
Guardateli negli occhi.
Non parlate ai vostri figli.
Prendete i loro visi tra le mani per parlare con loro.
Non fate l’amore con un corpo,
fate l’amore con una persona.
E fatelo ora.
Perchè questo momento non durerà in eterno.
Sparirà in fretta e non tornerà mai più.
Tanti di noi passano la vita
a piangere sui momenti passati.
Troppo tardi!
Ricordate: c’e’ ancora un milione di momenti felici,
che devono ancora arrivare.
Molto tempo fa il mondo era molto diverso da come lo vediamo ora. C’erano meno persone e si viveva più vicini alla terra. La gente conosceva il linguaggio della pioggia, dei raccolti e del Grande Creatore. Sapeva perfino parlare alle stelle e ai popoli del cielo. Era consapevole del fatto che la vita è sacra e proviene dal matrimonio tra Madre Terra e Padre Cielo. A quel tempo, c’era equilibrio e la gente era felice. (…)
Poi accadde qualcosa. Nessuno ne conosce il vero motivo, ma la gente cominciò a dimenticare la propria identità. In quel processo del dimenticare, tutti cominciarono a sentirsi separati – dalla terra, dal prossimo e perfino dal Creatore. Si erano perduti e andavano alla deriva nella vita, privi di direzione e senza un collegamento. In quella condizione di separatezza, cominciarono a credere di dover lottare per sopravvivere e per stare al mondo, di doversi difendere da quelle stesse forze che avevano dato loro la vita e con cui avevano imparato a convivere in armonia e fiducia. Ben presto, tutta la loro energia confluì nello sforzo di proteggersi dal mondo esterno, anzichè di fare pace col loro mondo interiore. (…)
Anche se avevano dimenticato chi erano, il dono lasciatogli dai loro avi era rimasto in loro. Gli restava dentro ancora vivo, un ricordo. Nei loro sogni, di notte, sapevano di avere il potere di guarire i loro corpi, di far cadere la pioggia quando ne avevano bisogno e di parlare con gli antenati. Sapevano di essere in grado in qualche modo, di ritrovare il loro posto nell’ambiente naturale. Mentre cercavano di ricordare chi fossero, cominciarono a costruire all’esterno di sé le cose che si collegavano alla loro identità interiore. Col passare del tempo fecero persino delle macchine capaci di guarirli, realizzarono sostanze chimiche per far crescere i raccolti e tesero lunghi fili per comunicare a distanza. Più si allontanavano dal potere interiore, più nelle loro vite si accumulavano tutte le cose che, secondo loro, potevano dare la felicità.” (…)
“Come va a finire il tuo racconto?” chiesi al saggio. “Alla fine la gente riuscì a recuperare il potere personale e a ritrovare la propria identità?” Ormai il sole era scomparso dietro le pareti rocciose del canyon e finalmente potevo vedere il volto di chi mi parlava. Ritto davanti a me, dopo aver udito la domanda l’uomo dalla carnagione abbronzata fece un ampio sorriso. Rimase in silenzio per un momento, poi sussurrò: “Nessuno lo sa, perchè la storia non è ancora finita. Il popolo che ha smarrito se stesso era quello dei nostri antenati e noi siamo quelli che scriveranno la parola fine. Lei che ne pensa…?”.
--- La pittura è una poesia che si vede e non si sente,
e la poesia è una pittura che si sente e non si vede.
(Leonardo da Vinci)
Sul mio cuore, poesia, cammina lentamente, lenta come l’erica delle paludi, come un uccello plana sul ghiaccio notturno. Se frangi la crosta di questa mia pena Potresti annegare, poesia.