Vestizione della sposa
Per osservare un'opera d'arte
occorre aprire gli occhi, ma per
comprenderla bisogna chiuderli.
Max Ernst
Pittore - Scultore - Scrittore
(Bruhl-Colonia 1891 - Parigi 1976)
Divinità
L'Antipapa - 1941
Max Ernst è stato un pittore, scultore e scrittore tedesco.
Nel 1909 si iscrive all'Università di Bonn per studiare filosofia, psichiatria
e storia dell'arte, inizia a disegnare e scopre la sua grande vocazione all'arte.
Nel 1913 espone i suoi primi quadri a Berlino dove conosce Guillaume
Apollinaire. Negli anni sucessivi entra in contatto con altri pittori tra cui
Robert Delaunay. Dal 1918, dopo aver prestato il servizio militare al fronte,
Max Ernst prende residenza a Colonia e si dedica completamente all'arte.
Fonda insieme a Johannes Baargild la rivista "Der Ventilator" che diventa un
organo d'informazione artistica e politica nella Colonia occupata dalle truppe
britanniche.
Nel 1919 è a Monaco, dove visita Paul Klee e incontra Hugo Ball, venendo a
conoscenza delle attività dei dadaisti zurighesi. Di ritorno a Colonia, insieme
a Hans Arp e Baargeld, fonda il gruppo Dada le cui iniziative divengono presto
note a Parigi.
Sempre nel 1919 vede delle riproduzioni dei disegni metafisici di Giorgio
de Chirico e in omaggio al pittore italiano realizza un album di litografie.
Nel 1920 si trasferisce Parigi dove incontra il poeta Paul Eluard. Nel clima
della "Rivoluzione Surrealista" il cui Manifesto appare nel 1924, rimette in
causa la logica tradizionale del linguaggio e dell'espressione figurativa,
propone un'esplorazione nell'irrazionale e nell'inconscio della natura umana.
I due artisti creano delle opere in collaborazione cercando di commentare in
versi le immagini di Max Ernst, la loro è una corrispondenza di fantasia e gioco.
d'ironia tra la parola e la figura.
E' il periodo in cui, Max Ernst, forse ispirato da un suggestivo viaggio in
Oriente, elabora una nuova tecnica pittorica di frottage.
Nel 1929 pubblica il primo dei suoi romanzi-collage e l'anno dopo collabora
con Salvador Dalì.
Nel 1941 il pittore raggiunge gli Stati Uniti dove rimane fino al 1953.
Durante questo periodo trascorso in Arizona lavora instancabilmente
sperimentando nuove forme espressive come il dripping e realizzando
importanti sculture tra le quali - Il re che gioca con la regina - 1944.
Nel dopoguerra Max Ernst continua la sua produzione di dipinti, di sculture e lavori grafici con un ritmo molto intenso, utilizzando e inventando nuove tecniche come le colature di colore del "drapping" e l'utilizzo della fotografia.
Molti quadri di Max Ernst che trasudano furore contro il "kitsch" borghese e l'opprimente ordine teutonico, testimoniano le fonti germaniche della sua cultura e della ribellione giovanile ancora presente nel pittore.
La tecnica più importante inventata da Max Ernst è il frottage che ha come base un comune gioco grafico di appoggiare il foglio su una superficie ruvida come legno, foglia o pietra e passare di piatto con una matita per far apparire il disegno delle asperità sottostanti: le nervature della foglia, le venature del legno, che diventano nelle mani dell'artista uno dei più seri esperimenti in arte di tutto il Novecento.