mondodiverso
Se leggi questi versi,
dimentica la mano che li scrisse:
t’amo a tal punto
che non vorrei restar
nei tuoi dolci pensieri,
se il pensare a me
ti facesse soffrire.
Odio e amo. Perché mi succede questo?
Non lo so, ma così sento e mi tormento.
Io sono folle, folle, folle d’amore per te .
io gemo di tenerezza perchè sono folle, folle, folle
perchè ti ho perduto.
Stamane il mattino era cosi caldo
che a me dettava quasi confusione
ma io era malata di tormento ero malata di tua perdizione.
Che sia l’amore tutto ciò che esiste
È ciò che noi sappiamo dell’amore;
E può bastare che il suo peso sia
Uguale al solco che lascia nel cuore
.
Non t’amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t’amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l’ombra e l’anima.
T’amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.
T’amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t’amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti
che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.
Dipinti
Louis Jean François Lagrenée
(Parigi, 30 dicembre 1724 - Parigi, 19 gennaio 1805) è stato un pittore francese.
POESIE
Dipinti di PIETRO ROTARI
Da qualche giorno
giganteggia una gru
un mostro d'acciaio
dietro a casa mia.
Diventa rossa
quando parla d'amore
la rosa bianca.
Sole di primavera,
come foglia di ramo
è nato un fiore.
Ci sono spazi in mezzo al silenzio in cui il respiro ti conduce tra i tortuosi meandri
della mente.
Andate pure avanti
senza aspettare
nessuna strada è così lunga
da impedire una meta precisa.
Dalla finestra aperta
sento forte
un profumo di fiori.
Respiro di vita.
Come vento nell'erba
cammino a piedi nudi.
Ascolto il silenzio.
E' un silenzio ondulato, tra spazi
nell'immensa distesa della vita.
Occhi di bimbi
che chiedono il diritto di esistere
senza mendicare rifiuti.
Occhi stanchi
di donne
che attendono
un aiuto illusorio
per un pezzo di vita.
Canti della schiavitù
Quando sarò chiamato uomo?
Quando nacqui in questo mondo,
sentite che mi è successo:
non sono mai riuscito a farmi chiamare uomo,
e adesso ho cinquantatre anni.
Chissà...chissà quando
sarò chiamato uomo:
devo aspettare di avere novantatre anni?
Quando mi chiamò lo zio Sam
sapevo che finalmente sarei stato qualcuno,
ma quando arrivai nell' esercito
mi chiamarono soltanto "soldier boy".
Quando tornai da oltremare,
quella sera ci divertimmo da matti;
il giorno dopo, incontro il mio padrone
e mi fa, "Boy, trovati una tuta".
Ho lavorato per fabbricare le dighe,
e ho lavorato anche a cottimo,
ma un uomo nero è un "boy",
e non importa quante cose sa fare.
Dicevano che ero ignorante,
che avevo i vestiti sporchi e strappati;
adesso mi sono fatto un po' di istruzione,
ma resto un "boy" lo stesso.
Io e il mio guardiano
Io e il mio guardiano non andiamo d'accordo,
ma egli non mi conosce, perchè non me lo chiede,
non conosce il mio pensiero
quando mi vede ridere
(e rido per tenere indietro le lacrime).
Che c'è ora?
Io e il mio guardiano non possiamo in nessun modo andar d'accordo,
non conosce, non conosce il mio pensiero
quando mi vede ridere
(e rido per tenere indietro le lacrime).
Mi chiamò di sotto mentre ridevo
e mi prese a calci - questo non fu che il principio -
non conosce, non conosce il mio pensiero
quando mi vede ridere
(e rido per tenere indietro le lacrime)
Devo avere un aspetto per i bianchi,
ed un altro aspetto per me stesso;
non conosce, non conosce il mio pensiero
quando mi vede ridere
(e rido per tenere indietro le lacrime).
*****
"Ascolta la mia voce"
Parlavo, urlavo e gesticolavo,
ma la tua indifferenza era totale,
ti giravi sempre dalla parte opposta,
fingendo di non sentire e di non vedere.
Volevo dirti chi sono io,
come mi chiamo e che lingua parlo,
le mie tradizioni e le mie usanze,
quello che fa di me una persona.
Volevo darti ciò che ho portato
da lontano per arricchirti di più,
si, non sono venuto a mani vuote,
ma mi credevi un mendicante noto.
Mi inchinavo per ringraziarti,
e tu mi credevi chiedente ancora,
le mie lacrime, quella volta, erano di gioia,
e non di disperazione come credevi.
Lo vedi? Come fai a giudicarmi
quando non sai nulla di me e di loro?
Ho ancora tante di quelle cose da dirti
se potessi soltanto ascoltare la mia voce.
ODE AL PANE
Del mare e della terra faremo pane,
coltiveremo a grano la terra e i pianeti,
il pane di ogni bocca,
di ogni uomo,
ogni giorno
arriverà perché andammo a seminarlo
e a produrlo non per un uomo
ma per tutti,
il pane, il pane
per tutti i popoli
e con esso ciò che ha
forma e sapore di pane
divideremo:
la terra,
la bellezza,
l’amore,
tutto questo ha sapore di pane.
Pablo Neruda
LONTANO SEI NESSUNO
Esiste niente di peggio dell'alba in cui nulla avverrà.
Cesare Pavese
ULTIMO FRAMMENTO
E hai ottenuto quello che
volevi da questa vita, nonostante tutto?
Sì.
E cos’è che volevi?
Potermi dire amato, sentirmi
amato sulla terra.
Raymond Carver
Ti carezzo come un soffio di vento che solleva le vesti.
Un bacio di sorrisi scappava dagli occhi.
Baci in poesie di barchette di carta navigano verso l’orizzonte amoroso.
Un bacio di quelli che scorrono sui marciapiedi nelle notti e si siedono alla fermata
del tram ad aspettare la luna.
Un bacio lento come il chiarore che a poco a poco sveste la notte dalle stelle.
Vagabondo cuore di amori randagi e baci sfiorati, un tram passa danzante a
svegliare la notte.
La brezza come un bacio improvviso cambia il cielo.
Bacetti sinuosi si insinuano sotto la pelle.
Baci di quelli lenti che restano sospesi sul battito delle palpebre di questo
pomeriggio che non trova labbra su cui adagiarsi.
I suoi baci alzavano le gonne come vento d’aprile.
Volevo baciarla con tutto me stesso ma non ho trovato l’applicazione
Lei voleva un bacio… lui aveva fame… le morse il labbro…
Antonio Nazzaro
Uscirò per le strade cercando i colori...i colori della vita.
Cesare Pavese
Un sogno sospeso tra mare e cielo.
Era già l'ora che volge il disio
ai navicanti e 'ntenerisce il core
lo dí c'han detto ai dolci amici addio;
e che lo novo peregrin d'amore
punge, se ode squilla di lontano
che paia il giorno pianger che si more.
Dante Alighieri, Purgatorio, Divina Commedia, 1304/21
SIRENE
Giuseppe Ungaretti
Funesto spirito
Che accendi e turbi amore,
Affine io torni senza requie all’alto
Con impazienza le apparenze muti,
E già, prima ch’io giunga a qualche meta,
Non ancora deluso
M’avvinci ad altro sogno.
Uguale a un mare che irrequieto e blando
Da lungi porga e celi
Un’isola fatale,
Con varietà d’inganni
Accompagni chi non dispera, a morte.
Ti ho chiamato
nelle notti di solitudine
pronunciando il tuo nome.
Sono andato
nei giorni del cammino
pronunciando il tuo nome.
Ho aspettato
sulle spiagge l’onda
pronunciando il tuo nome.
Sulle pagine bianche di un quaderno
ho scritto il tuo nome
e alla gente ho parlato di te
e l’ipocrisia e l’egoismo che vivo
ho combattuto
pronunciando il tuo nome.
Ho voluto credere
perché nulla è più importante del fatto
che vivo e sono un uomo:
libertà!
(Giovenale Nino Sassi)
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HAIKU
Rose sbocciate
il profumo inonda
- bianco candore
Ci sono cose che non smetteresti mai di guardare.
Cose che catturano il tuo sguardo e non lo lasciano andare.
Cose che lasciano un’impronta indelebile sulla tua Anima.
Cose che non ti sazi di guardare.
E mentre cerchi di scoprire il perché di tanto fascino,
scopri dopo e solo dopo, ripensandoci,
che le guardavi perché le amavi.
Pedro Almodovar
Rosa cape, spinam cave.
(Cogli la rosa evita le spine.)
Gabriele D'Annunzio
Tutto si è dipinto di chiaro
e tutto il buio muore sotto la luna.
Baldo Bruno Alfo
Senza morire…
dopo molte ore di viaggio
in un tramonto d'estate.
Haiku
Papavero mon amour
Si perde lo sguardo
nel colore del fiore
- strada di casa.