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14 febbraio 2012 2 14 /02 /febbraio /2012 11:16

 

 

  Happy San Valentino

 

 

 

 

 

 

  Quante volte ti ho atteso alla stazione

    nel freddo, nella nebbia. Passeggiavo  

    tossicchiando, comprando giornali innominabili,  

    fumando Giuba poi soppresse dal ministro  

   dei tabacchi, il balordo!  

    Forse un treno sbagliato, un doppione oppure  

    una sottrazione. Scrutavo le carriole  

    dei facchini se mai ci fosse dentro  

    il tuo bagaglio, e tu dietro, in ritardo.  

    Poi apparivi...l' ultimo. E' un ricordo  

    tra tanti altri.  Nel sogno mi perseguita.  

     Eugenio Montale  

       

 

 

 

 

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11 febbraio 2012 6 11 /02 /febbraio /2012 08:47

 

bambole alate 40

                         

 

Pensier 

               

  e

 

  Filastrocch giocose    

 

 

 

Il palloncino  

 

 

  SONO

  

GRANDE COME

 

IL SOLE E TONDO

 

COME IL MONDO...TI

 

TIRO E TI TRASCINO MENTRE

 

CORRI E QUANDO SI ALZA

 

IL VENTO IO DICO

 

TU LO SAI

 

N

O

   N

       M

         O

             L

           L

        A

          R  

              M

                  I

                 M

                       A

                       I

 

                                                                                                              

 gif musica

 

 

Una manifestazione di Dio

 

( God'S  EXIT ):

 

 riecheggia

 

( RESOUNDS )

 

una cupola di petali

 

( A CAPELLA ).

 

Nessuno ( NO ONE )

 

è in grado di cogliere

 

( INTERPRETS )

 

la misura umbrellare di Dio

 

( UMBELLAR  MEASURES  GOD'S ).

 

 

  GERANIUM                   

 

 

                 GGGGGGG   EEEEEE   RRRRRR   AAAAAA   NNNNNN   IIIIII   UUUUUU   MMMMMM

                 GGGGGGG   EEEEEE   RRRRRR   AAAAAA   NNNNNN   IIIIII   UUUUUU   MMMMMM

                 GGGGGGG   EEEEEE   RRRRRR   AAAAAA   NNNNNN   IIIIII   UUUUUU   MMMMMM

                   G              E            R            A              N          I           U             M

                                                                                                                      

 

                                                  

 

 

 Ah, la musica! 

 

  Ah, la musica!

 

  Ah, questa melodia

 

  sento come una frenesia

 

  sotto i piedi, un prurito frenetico,

 

  un solletico,

 

  un formicolio,

 

  uno spasmodico desio,

 

  un bisogno violento,

 

  un tormento,

 

  non mi posso frenare,

 

  devo ballare...

 

  devo ballare...

 

                                                                                                   

 Bolla di sapone  

 

 

 Succhia l' aria,

 

 si gonfia.

 

 Poi, chiamata dal cielo,

 

 saluta la terra.

 

                                                      

                                                                                               

    

 

 

I piccoli aeroplani di carta che tu fai

 

volano nel crepuscolo, si perdono

 

come farfalle notturne nell' aria

 

che oscura, non torneranno più.

 

 

Così i nostri giorni, ma un abisso

 

meno dolce li accoglie

 

di questa valle silente di foglie

 

morte e d' acque autunnali

 

 

dove posano le loro stanche ali

 

i tuoi fragili alianti.

 

disney gif 

Filastrocca va sui monti,

 

attraversa tanti ponti,
 

cogli tante stelle alpine
 

per portarle alle bambine
 

poi si unisce ai cori alpini,
 

beve tanti buoni vini
 

poi discende a rotoloni

 

e va a cadere nei burroni…

  

Si rialza frastornata

  

“ Ma che bella sta giornata!”

  

Poi veloce scende in pista

  

Perché lei è ottimista!

 

Filastrocca va sul mare,

 

con la canna va a pescare,

 

poi si tuffa dallo scoglio

 

quando l’acqua sembra olio,

 

sbatte anche con la testa

 

poi si alza lesta lesta

 

e veloce sale in pista

 

perché lei è ottimista!

 

Se vuoi un poco d’allegria

 

La filastrocca portati via!!!!!!!!!

 

 

 

 

colori 4colori 4colori 4colori 4

 

 

Filastrocca dei colori

 

 

 

Sono il rosa di una cosa

 

 

tanto amata e profumata.

Sono il viola e del colore

 

 

c'è di nome un fiore.

Son giallo come un pulcino

 

 

che ho visto qua vicino.

Sono verde come il prato

 

dove oggi ho camminato.

 

Sono il bianco, mi puoi usare

  e far chiaro diventare.

Sono il rosso, come il cuore

 

e del gioco... dell'amore.

 

    Sono l'azzurro, per fare il mare
 

il bianco e il blu devi mescolare.

 

       Sono l'arancione, sono bello
 

        sono del rosso il fratello.

 

        Sono il blu e col palloncino

 

sono il gioco di un bambino.

 

( Irene )

  

  disney gif 

 

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6 febbraio 2012 1 06 /02 /febbraio /2012 16:05

 

 

Cornelio

 

 

 

 

 

Quando le uova si schiusero, i coccodrillini usciron strisciando sulla riva

sabbiosa del fiume. Cornelio, invece, si mise subito ritto in piedi.

   Più cresceva, e meno scendeva sulle quattro zampe. Vedeva cose che

nessun altro coccodrillo  aveva  mai visto prima. - Riesco a  vedere ben

oltre i cespugli! - diceva.

           Ma gli altri lo rimbeccavano: - E che vantaggio ne hai?

- Riesco a vedere i pesci dall' alto, - diceva Cornelio.

                                                         

 

 

 

- E allora? - ribattevano  gli  altri seccati. E così un  giorno  Cornelio  se  la 

prese a male e decise di andarsene.

Non aveva  fatto ancora  molta strada quando  incontrò una  scimmia, - So

stare in  piedi! - le disse tutto orgoglioso. - E riesco a vedere cose  lontane!

- Io  so stare  anche sulla  testa, - disse la scimmia. - E posso  appendermi 

per la coda.

Cornelio era stupefatto. - Potrei imparare anch' io? - domandò.

- Ma certo, - rispose  la  scimmia. - Basta  tanto esercizio e un po' di aiuto.

Cornelio  lavorò  sodo  per  imparare  i  giochetti  della  scimmia  e quella

sembrava lieta di dargli una mano.

 

 

 

 

Quando finalmente ebbe  imparato a rizzarsi  sulla testa e ad appendersi per

la corda, Cornelio tornò tutto fiero alla riva del fiume.

  Guardate, - disse. - So rizzarmi sulla testa.

- E allora? - non seppero che dire gli altri.

- E riesco ad appendermi per la coda! - disse Cornelio.

Deluso e arrabbiato, Cornelio decise di  tornarsene  dalla scimmia. Ma mentre

si allontanava, gli capitò di voltarsi di scatto e volete sapere che vide?

   Eccoli là tutti gli altri, a rotolarsi per  terra cercando di mettersi sulla testa e

appendersi per la coda!  Cornelio  sorrise. La  vita su quella sponda del fiume

non sarebbe stata mai più la stessa.

 

 

                                                       

                                                           

 

 

 

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5 febbraio 2012 7 05 /02 /febbraio /2012 02:19

 

 

 Fiori nell'arte e nella letteratura

 

 

C'è una piccola rosa  che si dondola

 

sul pozzo antico, in mezzo al gran cortile:                               

 

una fiammella di rosso intenso.

 

Freddo grigiore intorno, ma la piccola

 

rosa si volge al ciel primaverile,

 

e il ciel le piove il suo sorriso immenso. 

 

     

 

 

 

 

 

 Immagini

 

 

I fiori nell'Arte

 

 

 

Pierre - Auguste Renoir,  Quiet life with peonies 1866

 

 

Pierre - Auguste Renoir, fiori in un vaso, 1866

 

 

Pierre - Auguste Renoir, Geraniums and Cats 1881

 

Non cogliere un fiore  se poi piangi nel vederlo appassire.

 

 

Edouard Manet, Lillà nel vaso di cristallo,1882- Nationalgalerie, Berlino 

 

 

Luigi Scrosati, i Fiori, Milano, Museo Bagatti Valsecchi

 

 

Graffierò la terra con le mani per farti una grotta 

 

e il tuo Capitano ti attenderà 

 

con fiori nel letto.

 

(Pablo Neruda) 

 

   

Michelangelo Caravaggio, Vaso di fiori con ciliegie, fichi e farfalle

 

 

 Hassam Childe, Gathering flowers

 

Ti guardo, mi guardi.

 

Ti parlo, mi ascolti.

 

Ti chiedo un favore...

 

regalami un fiore. 

 

 

Lawrence Alma Tadema, Le rose bianche

 

 

  Lawrece Alma Tadema, Il ritorno dei fiori 

 

 

Henri Fantin - Latour, Le  peonie 

 

 

I fiori della Primavera  sono i sogni

 

dell'inverno raccontati, la mattina,

 

al tavolo degli Angeli.

 

( Khalil Gibran )

 

  Paul Cézanne, Fiori in vaso blu

 

 

Vincent van Gogh, Piante di iris, 1889, Paul Getty Museum

 

 

Coglierò per te 

 

l'ultima rosa del giardino, la rosa bianca

 

che fiorisce

 

nelle prime nebbie.

 

Le avide api l'hanno visitata

 

sino a ieri,

 

ma è ancora così dolce

 

che fa tremare.

 

E' un ritratto di te a trent'anni,

 

un po' smemorata, come tu sarai allora.

 

( Attilio Bertolucci )

 

 

   

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3 febbraio 2012 5 03 /02 /febbraio /2012 11:01

 

 

Dante Alighieri

 

 

 

 

Dante è stato il poeta  più letto e  tradotto  nel  mondo  e quello a cui è stato dedicato il

 maggior numero di studi. La sua  fama è dedicata  soprattutto alla Divina Commedia, un

 poema in cento canti che lo impegnò  per tutti gli anni  dell' esilio da  Firenze e nel quale

 si ritrovarono elementi della sua biografia, del suo pensiero, della sua concezione politica,

 della sua profonda fede religiosa.

 La narrazione del  suo poema  descrive  un viaggio  attraverso i tr regni  dell' oltretomba

 cristiano: l' Inferno, il Purgatorio, il Paradiso.  Dante  è il protagonista del  viaggio, il quale

 muove  da  una   selva  oscura  e  intricata  dove  si  è  smarrito attraverso innumerevoli

 vicissitudini,  incontri ed  esperienze, arriva  a vedere  la  luce  della verità, che  per  Dante

 cristiano  si  identifica  con Dio. L' esperienza che  il viaggiatore Dante compie può essere

 letta come un' allegoria della  vita umana, ma anche  come un  percorso  di  purificazione

 dell'anima, oppressa  dal  peso  delle  proprie  colpe,  prigioniera   della  selva   oscura del

 rimorso, essa esce faticosamente dal quel  tenebroso   labirinto sotto la guida prima  della

 ragione, simboleggiata dal poeta latino Virgilio, poi della fede, rappresentata  da  Beatrice,

 la donna  amata  nella  giovinezza. E'  lei  a  guidare  il pellegrino  Dante nel  Paradiso, fino

 alla visione del Divino.  

 

         Domenico da Michelino, Dante e Firenze, Duomo

 

 

Tanto gentile e tanto onesta pare

 

Tanto gentile e tanto onesta pare

la donna mia quand'ella altrui saluta,

ch' ogne lingua deven tremando muta,

e li occhi no l'ardiscon di guardare.

 

Ella si va, sentendosi laudare,

benignamente d'umiltà venuta

da cielo in terra a miracol mostrare.

 

Mostrasi sì piacente a chi la mira,

che da per li occhi una dolcezza al core,

che' ntenderno la può chi no la prova.

 

e par che de la sua labbia si muova

un spirito soave pien d'amore,

che va dicendo a l'anima: Sospira.

 

 

L'Amore di Dante per Beatrice è l'amore più famoso della letteratura italiana sbocciato

a  Firenze  negli ultimi  decenni del '200.  Un  amore  cantato  da  Dante  secondo  quel

raffinatissimo galateo amoroso del Dolce Stil Novo.

 

 

In   questa  meravigliosa  poesia  d'amore  vi  è  la  rappresentazione  più perfetta della

figura  femminile, così com'è stata elaborata da Dante. Strofa dopo strofa, assistiamo al

miracolo di un'apparizione divina. Beatrice non è solo  bella, ma  la sua  bellezza riflette

quella  del  cielo  da  cui   proviene.  Al   miracolo   di   questa   bellezza   sovrumana   si

accompagna la contemplazione colma di stupore  del  poeta, che vede  passare per una

strada di Firenze la donna amata. Egli non descrive lo splendore, ma gli beffetti che esso

produce nel  suo animo. Infatti  il  linguaggio,  fortemente  metaforico, ci  porta  da  una

esperienza  concreta alla  sua  interiorizzazione,  al significato che tanta   bellezza genera

nella mente di chi ha il privilegio di contemplarla.

 

 

 Sogno di Dante

 

 

Beatrice incontra Dante

 

 

Saluto di Dante a Beatrice

 

 

  Sogno di Dante alla morte di Beatrice

 

Dante e Beatrice

 

Le vicende biografiche di  Dante sono strettamente legate alla storia  di Firenze, la città in

cui  nacque  nel  1265 da Alighiero e da Bella, morta  quando il poeta  aveva  cinque anni.

Dante si sposò con Gemma Donati, dalla quale ebbe quattro figli. 

Egli  partecipò  attivamente  alla vita politica di Firenze,divisa tra opposte fazioni del partito  

guelfo, i neri e i bianchi.

Nel  1300  fu eletto  priore  della  città  e  prese  parte a  un' ambasceria  a  Roma  presso

Bonifacio VIII.Questo Papa pretendeva di esercitare sulla città non solo il dominio spirituale,

ma  anche  quello  politico e  aiutò i  guelfi neri a conquistare il potere a Firenze. Nel 1302,

mentre  si  trovava  lontano  dalla  sua  città, a  Dante, che   era  un guelfo di parte bianca,

vennero mosse dai suoi avversari false accuse ed egli fu condannato a pagare  un' ingente

multa.  Ma  poichè  il  poeta  non  rientrò  a  Firenze, i  suoi  beni  vennero  confiscati  e  fu

condannato a essere arso sul  rogo. Dante  non  avrebbe  più  rivisto  Firenze, e da  questo

momento in poi  sarebbe stato  separato  dalla  famiglia  e avrebbe cominciato una difficile

vita di esule. Quando nel 1315 gli venne proposto di rientrare a Firenze, a patto di umiliarsi

confermando pubblicamente le accuse a lui rivolte, egli si rifiutò di farlo. Ospite per tutta la

vita dei signori di diverse città italiane, morì a Ravenna per febbri malariche nel 1321.

Nei  lunghi  anni  dell'esilio il poeta s'impegnò in una febbrile attività letteraria e filosofica,

scrisse  alcune opere  in  latino  (De  vulgari  eloquentia, De  monarchia),  altre   in  italiano

(Convinio); delineò le caratteristiche  principali che avrebbe  dovuto avere la  lingua italiana

del suo tempo (il volgare) e non rinunciò mai a proclamare le proprie  idee politiche, la sua

avversione  alla corruzione dei potenti e  ai comportamenti  impropri  degli stessi  pontefici.

 

  

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1 febbraio 2012 3 01 /02 /febbraio /2012 11:16

 

 

 

Jean- Claude Desplanques

 

1936, Normandie 

  

 

 

 

 

 

Harmony and relaxation in a fantastic universe painted by Jean-Claude Desplanques

 

        

 

Harmony and relaxation in a fantastic universe painted by Jean-Claude Desplanques

 

              

 

Harmony and relaxation in a fantastic universe painted by Jean-Claude Desplanques

 

 Harmony and relaxation in a fantastic universe painted by Jean-Claude Desplanques

 

Harmony and relaxation in a fantastic universe painted by Jean-Claude Desplanques

 

Harmony and relaxation in a fantastic universe painted by Jean-Claude Desplanques

 

 

 

 

 

 

 

 

Allievo della scuola di Belle Arti, Jean- Claude Desplanques 

si  dedicò  alla  pittura  dopo  il 1960. Nato  in  Normandia

nel  1936, si  appassionò  alla  pittura  all' età di otto anni.

Le  sue  creature  mitiche, i  suoi  personaggi  misteriosi e

sublimi,  la  raffinatezza  della  scelta  dei  colori, rendono i

suoi  dipinti  veramente  ricchi  e  fantastici.

 

 

 

 

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25 gennaio 2012 3 25 /01 /gennaio /2012 00:00

 

 

 

 

Nella penombra della stanza

assorta ritrovo i miei ricordi,

rivedo gioiose primavere,

cieli infiniti

sguardi furtivi,

echi di risate,

balli sfrenati,

tramonti  infuocati.

 

 

 

 

 

Free Africa

 

 

 

Tre cerchi nella mia notte

una luna di neve per vedere il cielo,

un falò di braci per scaldare la terra

e un fondo vuoto di bottiglia

per scordare cielo e terra,

camminando, nuda di solitudine,

verso il sole nero del nulla.

 

 

 

 

*  *  *  *  * 

 

 

L'Africa è un pensiero

un'emozione

una preghiera.

 

 

 

                   

 

           

      

                                      

 

  Esiste solo musica fratello

 

Dove termina l'arcobaleno

deve esserci un luogo,

 

fratello,

dove si potrà cantare ogni genere di canzoni

e noi canteremo insieme, fratello,

tu ed io anche se tu sei bianco e io non lo sono.

 

Sarà una canzone triste, fratello,

perchè non sappiamo come fa,

ed è difficile da imparare,

ma possiamo riuscirci, fratello, tu ed io.

 

Non esiste una canzone nera.

Non esiste una canzone bianca,

esiste solo musica, fratello,

ed è musica quella che canteremo

dove termina l'arcobaleno.

 

- Richard Rive, poeta africano -

 

 

 

 

 

*  *  *  *  * 

 
 
 

 Africa

 lunghe distese di sole                             

 terra di grandi silenzi

 sotto miliardi di stelle.

 

 

 

*  *  *  *  * 

 

 

Fantasmi nel deserto

 

La mia terra è povera

non ha niente da offrirmi.

Cerco del pane,

ma solamente terra arida

trovo da mangiare.

Passo i miei giorni sotto al sole cocente,

andando di qua e di là

alla ricerca del niente.

Sono un bambino con le sembianze

di un fantasma.

Vago nel deserto con dentro

il cuore una speranza.

Se tu mi vedi, per favore,

non ti voltare,

ti prego, tendimi le braccia,

non te ne andare;

dammi il tuo aiuto per alleviare

 il mio male!  

Dal trono dei potenti,

dall' alto lusso più sfrenato,

hanno distrutto il Mondo

da troppo tempo ammalato.

Io sono un bambino,

che sul letto di sabbia,

si era addormentato,

e questa mattina,

dal suo giaciglio di fame,

non si è ormai svegliato!

 

 

 

 

  Tam - Tam, Tam - Tam, - tu

 

Silenzio.

Sempre silenzio.

Non parliamo più

Non danziamo più

Non gridiamo più

Perchè non siamo liberi

Perchè non siamo più liberi in casa nostra.

O Africa di un tempo.

 

O Africa dannata!

O Africa, Africa nostra.

Tam - Tam, Tam - Tam, tu

senza sosta per sempre.

 

Africa, paese delle tristezze, 

Africa, paese senza danze, senza canzoni,

Africa, paese di pianti e lamenti ...

 

Tam - Tam, Tam - Tam, tu

senza sosta

suona  per sempre

per rianimare tutta l'Africa,

per svegliare questa Africa addormentata,

 

fino alla creazione di un'Africa Nuova,

ma sempre nera.

- Matial Sinda - poeta dell'Africa Centrale

scritta verso la metà del ' 900

 

 

 

 

<p>Photo: Kenya's Masai Mara National Reserve</p>

 

                                                                                  

A Nelson Mandela -

 

Dal dolore nasce un canto dalla Caverne

 

 Notte troppo scura.

 Notte scura troppo pesante

 per risalire fuori

 da questa caverna.

 Puah! Come essere

 mi annoio di noia,

 muoio di fame.

 Cielo! E' la fine!

 Non ne posso piu'...

 Non ne posso piu...

 Ma chi sente?

 Chi?

 Il mio grido lo sentite

 uomini della Terra?

 La mia caverna non ha uscita,

 sicuramente

 il sole non brilla più.

 Dov'è dunque la mia vita?

 E quelle sagome

 dormono dormono.

 Un sonno di mercurio,

 incuranti

 incoscienti

 impotenti.

 

 IO SONO SVEGLIO!!!

 - Alphonse Dzanga Konga -

 

 

 

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22 gennaio 2012 7 22 /01 /gennaio /2012 10:25

 

 

American Art

 

American Flag ... Creative Expression  

 

 

 

 

 

Dorothea Tanning 

 

 

 

Dorothea Tanning - pittrice, scrittrice, poetessa, scenografa di costumi per il balletto 

 e scultrice di opere  in gommapiuma e stoffa.

 

Paris, Hotel du Pavot Camera 202 - 1974

Musèe National d' Art Modern

 

 

 

  Eine Kleine Nachtmusik, 1943 - La sua migliore opera

 

 

 

 

 

   

Dorothea Tanning è nata in Illinois nel 1910. Da  giovane si trasferì  a  Parigi, dove  visse per  28 anni

prima di andare a vivere a New York . Qui  incontrò il  famoso  pittore Max  Emst  che  le  permise di

frequentare i circoli del Surrealismo. Nel 1946 i due pittori si sposarono. 

Dorothea  Tanning   seguì   il  marito  nei   vari   soggiorni  negli  Stati  Uniti  e  a Parigi   conobbe   e 

frequentò  pittori famosi. Negli anni '40  i suoi dipinti  erano  tipicamente  surreali, ma negli anni '50 il

suo   stile cambiò  radicalmente. Il  suo rigore  plastico si trasformò  in una  colorazione  più brillante e

distesa  dove  emersero  nudi  femminili  enigmatici.  In  seguito  la  sua  pittura  si  trasformò ancora

prediligendo i toni  scuri e metallici  a  densi impasti.  Dorothea Tanning dopo avere dipinto nel  1947

Insomnias, un  altro suo quadro  molto  significativo, dichiarò di " avere rotto  con lo  specchio  con il

quale  vedeva ", nel  dipinto la  pittrice  ha  voluto  rappresentare  lo spostamento  di energie, in quel 

particolare momento storico del dopoguerra. 

 

                                                 

Insomnias, 1947 olio su tela

Moderna Museet, Stockholm

 

Dopo la morte del marito, Dorothea Tanning cominciò a dedicarsi alla poesia e alla stesura di romanzi. 

 

  

           

 

 

                

 

 

                                         

 

 

                            

 

 

                        

 

                    image

Autoritratto

 

 

 

 

 

 

 

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16 gennaio 2012 1 16 /01 /gennaio /2012 10:47

LEGGERE E SENTIRE UNA POESIA

 

 Resto sola nel caldo buio

cullando sogni,

ed è calma, calma vera.

 

 

 

 

 

  LA DANZA DELLA NEVE

 

Sui campi e sulle strade

silenziosa  lieve

volteggiando, la neve

cade.

 

Danza la falda bianca

nell' ampio ciel scherzosa,

poi sul terren si posa,

stanca.

 

In mille immote forme

sui tetti e sui camini,

sui cippi e sui gradini

dorme.

 

Tutto intorno è pace;

chiuso in un oblio profondo,

indifferente al mondo tace.

 

Ada  Negri

   

 

 

 Un paesaggio notturno,

 quieto e pieno di sogno:

 nulla sembra turbare

 la serenità del cielo e del fiume.

 

 

 

BUSSO' IL VENTO

 

 

E. Dickinson 

 

 

Bussò il vento - come un uomo stanco

ed io garbata " Entra " gli risposi

con ferma voce - e allora egli raido

entrò nella mia camera.

 

Ospite senza piedi

invitarlo a sedere era impossibile

tanto sarebbe valso presentare

all' aria una oltrona.

 

Ed ossa non aveva, per tenerlo

il suo parlare era come il fiato

di molti colibrì ronzanti insieme

da un celeste cespuglio.

 

Un' onda, la sua faccia - e mentre andava

dalle dita una musica gli usciva

di suoni tremuli

soffiati nel cristallo.

 

Indugiò, sempre qua e là muovendo

poi timidamente

bussò di nuovo - fu come una raffica

ed io rimasi sola.

 

 

  

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12 gennaio 2012 4 12 /01 /gennaio /2012 18:37

 

Nello studio di un celebre  psichiatra  si presentò un  giorno  un  uomo apparente-

mente ben equilibrato, serio ed elegante. Dopo alcune frasi, però il medico, scoprì

che quell'uomo era intimamente  abbattuto da un  profondo senso di  malinconia e

da una tristezza continua ed assillante. Il medico iniziò con grande coscienziosità

il suo lavoro terapeutico e, al termine del colloquio, disse al suo  nuovo  paziente

" Perchè non va al circo che è appena arrivato nella nostra  città? Nello spettacolo

si esibisce un famosissimo clown che ha fatto ridere e divertire mezzo mondo: tut-

ti tutti  parlano di lui, perchè è unico. Le farà bene vedrà" 

Quell' uomo scoppiò in lacrime dicendo "Quell' uomo sono io"

 

Tratto da B. Ferrero "Il canto del grillo"

 

 

 

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--- La pittura è una poesia che si vede e non si sente, 
e la poesia è una pittura che si sente e non si vede.
(Leonardo da Vinci)
  • --- La pittura è una poesia che si vede e non si sente, e la poesia è una pittura che si sente e non si vede. (Leonardo da Vinci)

                                                                    

 

 Sul mio cuore, poesia, cammina lentamente,
lenta come l’erica delle paludi,
come un uccello plana sul ghiaccio notturno.
Se frangi la crosta di questa mia pena
Potresti annegare, poesia.


Olav H. Hauge  
 
 
 
                                           5Gd_q2Uv210---Copia.jpg                                 
   
    
 Questa strada ha un cuore.
Per me c'è solo un viaggio
su strade che hanno un cuore.
Là io voglio andare
è l' unica sfida che valga la pena.
     
   

 

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