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15 agosto 2020 6 15 /08 /agosto /2020 16:56

 

 

DOMANI

 

 

Pedro Salinas

 

 

 

 

Quando tu accendi il domani.

 

 

Domani. La parola
libera, vacante, senza peso,
si muoveva nell’aria,
così senz’anima e corpo,
senza colore nè bacio,
che l’ho lasciata passare
al mio fianco, nel mio oggi.
Ma all’improvviso tu
hai detto: "io, domani…".
E tutto si è animato
di carne e di bandiere.

 

 

 

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14 agosto 2020 5 14 /08 /agosto /2020 19:14

 

Piove, è un verbo impersonale, usato senza un referimento specifico  ed è privo di soggetto.  Già chi piove? La pioggia è distratta, infatti cade sempre dalle nuvole. La cosa  migliore  che  si può fare quando piove è lasciar piovere.

 

 

 

 

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13 agosto 2020 4 13 /08 /agosto /2020 07:42

 

 

AVEVO UN CAMPO PIENO DI SPERANZA

 

Fernando Pessoa

 

 

Speranza. Come sopravvivere, senza speranza?

 

 

Avevo un campo pieno di speranza
ma nel delirio della febbre
Lo devastai, e allora
Lo seminai di amori
e vi nacquero fiori
di delusione.

 


 

 

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12 agosto 2020 3 12 /08 /agosto /2020 12:53

 

 

IL SILENZIO DELL'ORCHIDEA

 

 

Billy Collins

 

 

 

 
Ci sono tanti silenzi da ascoltare in silenzio.
 
 
 
 

C’è l’improvviso silenzio della folla
quando un giocatore è immobile, nello stadio
e il silenzio dell’orchidea.
Il silenzio del vaso che sta cadendo
poco prima che tocchi il pavimento…
Il silenzio quando ti stringo a me,
il silenzio della finestra sopra di noi,
il silenzio quando ti alzi e ti allontani.

 

 

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12 agosto 2020 3 12 /08 /agosto /2020 12:53

 

 

LONTANO

 

 

LETTERA II

 

 

Carilda Oliver

 

 

 

Piove sulla sera e sul tuo ritratto.
La farfalla rinchiude la sua allegria.
Dentro il calamaio è rimasta vuota
la penna con cui scrivo. Dorme il gatto.


Io guardo il sale, guardo la mia scarpa,
guardo la sera che diventa fredda.
Non mi appartiene nulla. Si direbbe
che il cielo abbia traslocato per un po’.


Ora che la brezza prega e il mare arde
le ragazze appostate nella sera
si sorrideranno dentro ogni specchio.


Poiché è domenica e nessuno piange,
lancerò nel tempo i miei garofani
senza pensare a dove sei. Lontano.

 

 

 

Quella lettera non scritta e mai spedita.

 

 

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11 agosto 2020 2 11 /08 /agosto /2020 15:06

 

 

GIO EVAN

 

Le poesie più piccole del mondo

 

 

 

 

Capita a volte

che ti penso sempre.

 

 

 

Come è bella

la voce

di chi ti chiama

per dirti

niente,

ti stavo pensando.

 

 

 

ammetto

di avere sbagliato spesso

ma trovo inammissibile

non riprovarci ancora.

 

 

forse anche

mancarsi da morire

è fare l'amore.

 

 

una parte di me

lo credeva davvero,

ci sperava forte

 

l'altra parte invece

già ti conosceva,

già soffriva.

 

 

ti terrei con me

solo un giorno,

se solo il giorno

trovasse il coraggio

di non finire mai.

 

 

per qualsiasi

nostalgia

chiamami.

 

 

tutte le volte

che sono felice

mi accorgo che sei tu

il mio

tutte le volte.

 

 

 

ll mio primo attacco di panico fu alle scuole medie. La domanda del panico è per tutti sempre la stessa: “Che lavoro vuoi fare da grande?”. Andai da nonno che lui faceva il marinaio e sicuro aveva visto un sacco di mari un sacco di uomini un sacco di amori lasciati al porto e gli dissi: “Ma come si fa a sapere cosa si vuol fare da grandi?” e nonno mi disse: “Guarda che è facile, Vuoi fare il marinaio come me? Ti deve piacere l’odore del pesce. Vuoi fare il cuoco? Inizia a cucinare e vedi se ti piace. Vuoi fare il meccanico? Inizia a smontare e rimontare le tue macchinine. Vuoi fare il sarto? Piglia ago e filo e ripara tutto. Vuoi fare il poeta? Ti devi innamorare sempre.”

 

 

 

Gio Evan, classe 1988, in rete è un fenomeno. Per le strade pure. Le sue micropoesie vengono citate, condivise, scritte sui muri, appese sugli alberi. Con oltre 100mila Mi piace su Facebook.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

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10 agosto 2020 1 10 /08 /agosto /2020 12:21

 

 

NON CONOSCO MIGLIOR LINGUAGGIO PER PARLARTI
 

 

Cesar A. Robles Machado

 

 

La poesia è la lettera che ti scrivo.

 

 

Non conosco miglior linguaggio per parlarti
che la poesia.
sottile, delicata, e allo stesso tempo così intensa
come te.
Come non evocare le tue labbra?
la tua pelle
la tua fragranza.
Per te mi spoglio in ogni lettera e mi dimentico
della morfosintassi.
Allora mi permetto di sentirti come un
punto e a capo.
lascio la mia immaginazione nel
punto di seguito.
Ti ricordo
nei punti di sospensione,
ti tocco nelle virgole.
e metto esclamazioni nei frammenti
piú dolci della tua voce

 

 

 

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9 agosto 2020 7 09 /08 /agosto /2020 15:36

 

 

IL VENTO E' CAMBIATO

 

Vincenzo Costantino

 

 

NON È POCO


la porta che odia le serrature
la finestra che ama il vento
i piedi che amano la sabbia
occhi che aspettano una montagna
e labbra che aspettano parole.
sembra troppo ma non è poco.


Vincenzo Costantino detto Cinaski

 

 

 

Oggi il vento è cambiato. Non ti aspetto più.

 

 

Non ti aspetto più.
Il mio cuore, i miei occhi
non ti cercano più.

 

Posso finalmente andare per strada
guardandomi distratto le scarpe
o seguendo l’azzurro volo dei passeri
o perduto in un sovrappensiero
o sbirciando le gambe che mi precedono.

 

Ma oggi il vento è cambiato.

 

È un vento che mette allegria
all’immondizia per strada
a logore lenzuola ai balconi
ai capelli che adombrano pensieri.

 

Oggi il vento è cambiato.

 

Ha il tuo odore
il suono della tua voce
lo spumeggiare dei tuoi capelli
l’incedere assorto del tuo passare.

 

Mi sono fermato all’angolo
certo d’incontrarti.
Sono entrato in quel bar
senza ordinare nulla.

 

In altre mani ho visto
le tue mani così precise
così adagie nelle carezze
così esperte sul mio petto.

 

È un vento che asciuga i panni
dopo giorni di tempesta
è un vento che placa le maree
dopo l’onda di piena
è un vento di velluto
steso a lutto sui moli in rovina
sulle barche affondate.

 

Su di me
che lo respiro
e non ti aspetto più.

 

 

 

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7 agosto 2020 5 07 /08 /agosto /2020 10:03

 

 

LETTERA DI UNA MADRE ARABA AL FIGLIO

 

 

Maram al-Masri

 

 

 

 

 

La libertà
è un grido
l’esplosione di una corda
in un petto che non ne può più



La libertà
è la madre della forza,
la Bella tra le belle,
 dea della saggezza,
perché il mondo diventa sordo
ai gridi delle madri,
perché Il mondo
non prende più nelle sue braccia
la gazzella ferita
sfuggita alla pallottola del cacciatore…
Perché ci sono
Tra noi, figlio mio,
montagne,
mari,
venti
e notti senza colore
ritmate
da paure e speranze.



Sii figlio mio
la goccia d’acqua
che insieme alle altre gocce
formerà l’onda
che pulirà la costa del mondo
e addolcirà le rocce acuminate

 


Figlio mio sii il soffio
che si unirà all’aria
perché la tempesta
strappi le radici dell’ingiustizia

 


Sii la scintilla
di luce,
che il sole della libertà
illumini il tuo paese.
La tua vita mi è cara …
Come quella dei bambini di tutte le madri.
Io ti dedico
figlio mio
alla libertà.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Maram al- Masri, una donna siriana,  cui è  stato tolto il figlio, in nome di una cultura nemica delle donne, vive in Francia e scrive poesie per il suo popolo e per la sua terra. E’ il suo modo di combattere la dittatura che opprime il suo  paese.

 

 

 

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6 agosto 2020 4 06 /08 /agosto /2020 13:55

 

 

 

"OH MIA INVISIBILE; CONOSCERSI E' LUCE IMPROVVISA"
Pedro Salinas

 

 

 

 

Conoscerti è luce nuova.

 

 

A te si giunge solo
attraverso di te. Ti aspetto.
Io certo so dove sono,
la mia città, la strada, il nome
con cui tutti mi chiamano.
Ma non so dove sono stato
con te.
Lì mi hai portato tu.
Come potevo imparare il cammino
se non guardavo altro che te,
se il cammino erano i tuoi passi,
e il suo termine
l’istante che tu ti fermasti?
Cosa ancora poteva esserci
oltre a te che mi guardavi?
Ma ora,
quale esilio, che assenza
essere dove si è!
Aspetto, passano treni,
il caso, gli sguardi.
Mi condurrebbero forse
dove mai sono stato.
Ma io non voglio i cieli nuovi.
Voglio stare dove sono già stato.
Con te, tornare.
Quale immensa novità
tornare ancora,
ripetere, mai uguale,
quello stupore infinito!
E finché tu non verrai
io rimarrò alle soglie
dei voli, dei sogni,
delle scie, immobile.
Perché so che là dove sono stato
né ali, né ruote, né vele
conducono.
Hanno tutte smarrito il cammino.
Perché so che là dove sono stato
si giunge solo
con te, attraverso di te.

 

 

 

 

 

 

 

Pedro Salinas y Serrano fu poeta, celebre critico letterario, saggista, professore universitario, traduttore, narratore, drammaturgo e membro più anziano e più versatile del celebre “Generazione del 1927,” il gruppo di poeti che fiorirono in Spagna dal 1920 al 1936. La sua poesia è stata definita dal suo grande amico Jorge Guillén come passionale e sensuale.

 

 

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Presentazione

Profilo

  • mondodiverso
  •  
 
--- La pittura è una poesia che si vede e non si sente, 
e la poesia è una pittura che si sente e non si vede.
(Leonardo da Vinci)
  • --- La pittura è una poesia che si vede e non si sente, e la poesia è una pittura che si sente e non si vede. (Leonardo da Vinci)

                                                                    

 

 Sul mio cuore, poesia, cammina lentamente,
lenta come l’erica delle paludi,
come un uccello plana sul ghiaccio notturno.
Se frangi la crosta di questa mia pena
Potresti annegare, poesia.


Olav H. Hauge  
 
 
 
                                           5Gd_q2Uv210---Copia.jpg                                 
   
    
 Questa strada ha un cuore.
Per me c'è solo un viaggio
su strade che hanno un cuore.
Là io voglio andare
è l' unica sfida che valga la pena.
     
   

 

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