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23 ottobre 2020 5 23 /10 /ottobre /2020 13:43

 

 

SULLA RIVA DEL MARE SILENTE

 

 

Heinrich Heine

 

 

 

 

Fantasia notturna.

 

Sulla riva del mare silente
Si è levata la notte, e la luna
Si fa largo attraverso le nubi,
E si sente sussurrare i flutti:

 

Quell'uomo, laggiù, certo è un pazzo,
O deve essere innamorato,
Perché ha l'aria avvilita e contenta,
È contento ed è insieme avvilito?

 

E la luna guardandolo ride,
E con limpida voce dichiara:
Quello è innamorato ed è pazzo,
E per giunta è anche un poeta.

 

 

Heinrich Heine (1797-1856), voce dell’ultimo romanticismo tedesco.

“Come dice la gente, in questo mondo bello non ho combinato niente. Non sono stato niente, nient’altro che un poeta. No, non voglio sminuire questo titolo abbandonandomi a un’ipocrita umiltà. Si è molto, quando si è un poeta, e ancor più quando si è un grande poeta in Germania, presso il popolo che ha superato tutte le altre nazioni in due cose: la filosofia e il canto“.

 

 

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22 ottobre 2020 4 22 /10 /ottobre /2020 12:32

 

«La vita è un regalo che apro ogni mattina, quando mi sveglio. La vita è un tesoro di cui scopro la parte più bella ogni sera prima di chiudere gli occhi».

 

Christian Bobin

 

 

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21 ottobre 2020 3 21 /10 /ottobre /2020 12:29

 

 

POTENZA DELLE PAROLE

 

 

La prima (vera) poesia più breve  di sempre.

 
 

 

Me, We

Io,  Noi

 

Cassius Clay

 

 

Secondo un editoriale pubblicato tempo fa sul Corriere della Sera, la poesia più corta che sia mai stata scritta appartiene al pugile Muhammad Ali, meglio noto come Cassius Clay. "Me, We" traducibile come "Io, noi". Due sole parole unite da una virgola per esprimere un concetto tanto complesso. E' un modo per dire che tutti noi siamo una cosa sola, qualcosa di unico, che le azioni dei singoli hanno effetto su tutti. Questa è la potenza delle parole ne bastano davvero poche per dire grandi cose.

 

Cassius Clay non fu solo un grande pugile. Fu anche un paladino dei diritti umani, uno che arrivò ad abbracciare una nuova religione e cambiare il proprio nome in Muhammad Ali, quasi ad annullare la persona che era, in nome degli altri.

 

 

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20 ottobre 2020 2 20 /10 /ottobre /2020 13:52

 

 

Marceline Desbordes Valmore

 

 

"unica donna di genio" della storia.

 

Verlaine

 

 

UNA LETTERA DI DONNA

 

Marceline Desbordes Valmore

 

Le donne, lo so, non dovrebbero scrivere;
Ma io scrivo
Perché tu possa leggere da lontano nel mio cuore,
Come quando sei partito.

 

Non dirò nulla che non sia in te
Molto più bello,
Ma la parola detta cento volte, quando viene da chi s'ama,
Sembra nuova.
Ti dia felicità! Io resto ad attenderla,
Benché, laggiù,
Sento che me ne vado per vedere e sentire
I tuoi passi vagare.
Non voltarti se vola una rondine
Lungo la strada,
Perché credo che sarò io che passerò fedele
Sfiorando la tua mano

 

Te ne vai: e tutto se ne va! Tutto si mette in viaggio,
Luce e fiori;
La bella estate ti segue, mi lascia nella tempesta
Piena di lacrime.

 

Ma se non si vive più che di speranza e di timori,
Non vedendoci più,
Dividiamoci per il meglio: io trattengo le lacrime,
Tu la speranza.

 

No, non vorrei, tanto ti sono unita,
Vederti soffrire;
Augurare il dolore alla propria metà benedetta,
È odiare se stessi.

 
 
 

Le donne non avrebbero dovuto, e invece hanno scritto, per nostra fortuna, tanto e bene. Con il cuore esultante o ferito, con la mente svagata o precisissima, e a volte con il sangue e nella solitudine. Rendiamo onore a tanti (tra i tantissimi) poeti con il nome di donna che hanno offerto la loro voce alla vita di tutti. Hanno dato rilievo alle grandi domande di giustizia, di bellezza, di vero, che animano in epoche e culture diverse il cuore e la ragione di ciascuno, uomo o donna che sia.

 

Marceline Desbordes-Valmore è stata una poetessa e attrice francese che cantò con instancabile passione il  destino della  donna,  anticipando  scrittori come Charles Baudelaire. Paul Verlaine, forse con eccessivo entusiasmo, scrisse nel 1884 su Le Figaro: “Marceline Desbordes-Valmore è, né più né meno, con George Sand, la sola donna di genio e di talento di questo secolo e di tutti i secoli, forse in compagnia di Saffo e di Santa Teresa.

 

 

 

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19 ottobre 2020 1 19 /10 /ottobre /2020 12:00

 

PIU' VIVA CHE MAI
Una storia d'amore dura per sempre

 

Christian Bobin

 

 

 

Nato nel 1951 a Le Creusot, Christian Bobin

è un poeta segnato da una forte spiritualità. 

 

 

 

Vuoi sapere chi tu sei per me.

E allora ecco: tu sei colei che m'impedisce di bastarmi"

Tu mi hai dato la cosa più preziosa di tutte: la mancanza!

 

“Un giorno, è un giorno d'estate, facciamo il bagno nelle acque di Montaubry vicino a Le Creusot, nuotiamo uno a fianco dell'altra, e non posso fare a meno di parlarti anche nell'acqua, ho sempre mille cose da dirti, e mi viene in mente, nell'acqua, sotto il sole, questa definizione di te, sapendo che sfuggi ad ogni definizione, ti dico, vuoi sapere chi sei tu per me, e allora ecco: tu sei colei che mi impedisce di bastarmi. Ho una grande capacità di solitudine. Posso restare solo per giorni, per settimane, per mesi interi. Sonnolento, tranquillo. Sazio di me stesso come un neonato. È questa sonnolenza che sei venuta a interrompere. È questa capacità che hai rovesciato. Come potrei mai ringraziarti? Possiamo dare molte cose a coloro che amiamo. Parole, riposo, piacere. Tu mi hai dato la cosa più preziosa di tutte: la mancanza. Mi era impossibile fare a meno di te, anche quando ti vedevo mi mancavi ancora. La mia casa interiore, la casa del mio cuore era chiusa a doppia mandata. Tu hai infranto i vetri e l'aria vi ha fatto irruzione, quella gelata, quella ardente, e ogni forma di luminosità. Tu eri quella lì, Ghislaine, lo sei ancora oggi, quella attraverso la quale la mancanza, la frattura, la lacerazione entrano in me con mia somma gioia. È il tesoro che mi lasci: mancanza, frattura, lacerazione e gioia. Un tesoro così è inesauribile. Dovrebbe bastarmi per andare di «adesso» in «adesso» fino all'ora della mia morte".

 

 

In queste parole c'è forse la sostanza più intima dell'amore: non per nulla sono dette a Ghislaine, la donna amata. L'autenticità dell'amore, il suo grande dono umano e spirituale è proprio questo: farti comprendere che hai bisogno dell'altro, che tu non basti a te stesso, che l'autosufficienza e l'orgoglio sono illusioni e che l'egoismo è povertà. Sentire la mancanza è scoprire non un vuoto ma un'apertura e una potenzialità altissima, quella di accogliere l'altro dentro se stessi e solo così sentirsi colmi, felici, realizzati. Questa stessa considerazione vale per ogni vero amore, compreso quello mistico, che è scoperta della mancanza di un Altro che sia per te sorgente di pienezza. Pericoloso, allora, è il momento in cui non si sente bisogno di nessuno, convinti di bastare a se stessi. Quella è la condizione della morte dello spirito. Per chi ama, invece, l'esistenza diventa come Bobin "vita".

 

 
 
È il 1992, Ghislaine, amica dello scrittore francese, Bobin, riceve da lui un omaggio decisamente speciale. “Più viva che mai“ un libro estremamente intenso, è un potentissimo manifesto d'amore dello scrittore per l'amica strappata al suo affetto. Forse un po’ di più: è l’ennesima dichiarazione d’amore da un uomo ad una donna assente. Solo pochi anni più tardi, esattamente il 12 agosto 1995, Ghislaine muore per via di un aneurisma al cervello. Ha 44 anni e tre figli.
“L’autunno e l’inverno successivi alla tua morte li ho spesi a dissodare per te questo piccolo giardino d’inchiostro. Per entrarvi due porte – un canto e una storia. La offro ai tuoi figli, i tuoi uccelli del paradiso, le tue tre vite eterne: Gäel, Hélène, Clémence. Li invito a calpestare la terra di questo libro, per impadronirsi d’una luce che non è di nessuno e di cui fosti la serva esemplare“.
 
 

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19 ottobre 2020 1 19 /10 /ottobre /2020 07:51

 

 

LA NUOVA POESIA RUSSA 

 

 

 

PORTAMI LUNGO VIALI VUOTI

 

Boris Ryzyi

 

 

 

Amore è una notte che dura per sempre.

 

 

Portami lungo viali vuoti,
parlami di qualche sciocchezza,
pronuncia vagamente un nome.
I lampioni piangono l'estate.
Due lampioni piangono l'estate.
Cespugli di sorbo. Una panchina umida.
Amore mio, resta con me fino all'alba,
poi lasciami.
Rimasto come un'ombra offuscata,
vagherò qui ancora un po', ricorderò tutto,
la luce accecante, il buio infernale,
io stesso fra cinque minuti sparirò.

 

 

 

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16 ottobre 2020 5 16 /10 /ottobre /2020 20:47

 

 

IL RUMORE DEL TEMPO

 

 

Il rumore del tempo, magnifico testo in prosa di quello che sarà uno dei più grandi poeti del Novecento ed in cui Mandel’stam, rievoca i suoi ricordi di infanzia in una Pietroburgo a cavallo dei due secoli.

 

 

Non ho manoscritti, né taccuini, né archivi

 

 

Osip Mandel'stam
 

 

 

Non ho manoscritti, né taccuini, né archivi. Non ho nemmeno una calligrafia perché non scrivo mai. Sono l'unico, in Russia, che lavora a voce, mentre intorno una canea di farabutti scrive. E sarei uno scrittore, io? Andate al diavolo, imbecilli!
In compenso ho un sacco di matite, di tanti colori e tutte rubate. Si tengono appuntite con una lametta Gillette.
La lametta Gillette, con il bordo lievemente obliquo e dentellato, mi è sempre parsa uno dei manufatti più nobili dell'industria siderurgica. Una buona lametta Gillette è tagliente come erba palustre, si flette in mano ma non si rompe; ha qualcosa del biglietto da visita di un marziano, o della letterina di un diavolo garbato, con quel foro nel mezzo. La lametta Gillette è prodotta da una società estinta, che ha per azionisti branchi di lupi americani e svedesi.
 
 
 

 

 

 

 

 
 
 
 
Varsavia, Polonia - 1861
 
Gulag, 1938
 
 

 

 

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16 ottobre 2020 5 16 /10 /ottobre /2020 12:44

 

 

L'ATTIMO

 

 

Karin Boye

 

 

 

L'attimo, quella quieta soddisfazione.

 

 

Nessun cielo di una notte d'estate senza respiro
giunge così profondo nell'eternità,
nessun lago, quando le nebbie si diradano,
riflette una calma simile
come l'attimo-
 

quando i confini della solitudine si cancellano
e gli occhi diventano trasparenti
e le voci diventano semplici come venti
e niente c'è più da nascondere.
Come posso ora aver paura?
Io non ti perderò mai.
 
 
 

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15 ottobre 2020 4 15 /10 /ottobre /2020 12:54

 

 

Osho

 

ci illumina  con la meditazione e l'analisi del rito della sigaretta come

 

Smettere di fumare

 

 

 

 
Devi seguire queste istruzioni: quando tiri fuori il pacchetto dalla tasca, d’ora in poi fallo piano piano. Goditi questo momento, tanto non c’è fretta. Sii cosciente, attento, sensibile a quello che stai facendo. Estrai il pacchetto lentamente dalla tasca, con piena consapevolezza. Poi tira fuori una sigaretta dal pacchetto, piano, piano, ancora con totale consapevolezza, non nel solito modo frettoloso, meccanico, inconscio. Quindi tamburella la sigaretta sul pacchetto, sempre con estrema attenzione. Ascoltane il ritmo... Gustati il profumo della sigaretta, il suo aroma, la sua bellezza… Quindi portati la sigaretta alla bocca con consapevolezza totale, accendila sempre con grande consapevolezza, goditi ogni più piccolo gesto di questa operazione, anzi dividilo in quanti più gesti possibile, in modo da poter diventare sempre più attento e consapevole. Poi tira la prima boccata (...) esala il fumo, rilassati, osserva le spire che escono dalla tua bocca... Fa un altro  tiro e  continua a muoverti molto  lentamente. Se  seguirai  queste istruzioni, ben presto rimarrai sorpreso, presto ti accorgerai quanto è stupida questa storia. Ma non perché gli altri ti hanno detto che è una cosa stupida, non perché gli altri ti hanno ammonito che fa male, lo vedrai tu stesso! E non sarà solo una comprensione intellettuale, ma un’osservazione, un’esperienza che emergerà da tutto il tuo essere, sarà un’intuizione, una visione della tua totalità.


 

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14 ottobre 2020 3 14 /10 /ottobre /2020 11:33

 

Il sogno e' l'ultima notizia che possiedo di te.

Franz Kafka

 

 

Per qualche motivo che ignoro,
mi piaci moltissimo.
Molto,
niente di irragionevole,
direi quel poco che basta a far si che di notte,
da solo,
mi svegli e,
non riuscendo a riaddormentarmi,
inizi a sognarti.
 
 
Franz Kafka, "Lettere a Milena"
 
 
 

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Presentazione

Profilo

  • mondodiverso
  •  
 
--- La pittura è una poesia che si vede e non si sente, 
e la poesia è una pittura che si sente e non si vede.
(Leonardo da Vinci)
  • --- La pittura è una poesia che si vede e non si sente, e la poesia è una pittura che si sente e non si vede. (Leonardo da Vinci)

                                                                    

 

 Sul mio cuore, poesia, cammina lentamente,
lenta come l’erica delle paludi,
come un uccello plana sul ghiaccio notturno.
Se frangi la crosta di questa mia pena
Potresti annegare, poesia.


Olav H. Hauge  
 
 
 
                                           5Gd_q2Uv210---Copia.jpg                                 
   
    
 Questa strada ha un cuore.
Per me c'è solo un viaggio
su strade che hanno un cuore.
Là io voglio andare
è l' unica sfida che valga la pena.
     
   

 

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