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17 ottobre 2016 1 17 /10 /ottobre /2016 12:25

 

 

UN GIORNO ESISTERA'

 

 

Rainer Maria Rilke

 

 

 

Un giorno esisterà la fanciulla e la donna, il cui nome non significherà più soltanto un contrapposto al maschile, ma qualcosa per sé, qualcosa per cui non si penserà a completamento e confine, ma solo a vita reale: l’umanità femminile.

 

Questo progresso trasformerà l’esperienza dell’amore, che ora è piena d’errore, la muterà dal fondo, la riplasmerà in una relazione da essere umano a essere umano, non più da maschio a femmina. E questo più umano amore somiglierà a quello che noi faticosamente prepariamo, all’amore che in questo consiste, che due solitudini si custodiscano, delimitino e salutino a vicenda.

 

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16 ottobre 2016 7 16 /10 /ottobre /2016 12:59

“Saper invecchiare è il capolavoro della vita ed è una delle cose più

complicate dell’ardua arte di vivere”

 

                                                     Henri Frédéric Amiel

 

 

Incantevole Mary perchè ti comporti così?

 

 

Una metà del cielo dirà che la tua mela è buona, l'altra metà no.

Cos'è importante alla fine? Che piaccia o meno a te.

Se ti piace trova qualcuno a cui piaccia altrettanto. E' nel dividere la mela

che sta il sapore.

 

                                                                                  Massimo Bisotti 

 

 

“Se morissi domani  o tra un  anno, sarebbe lo stesso: quel che conta è

il  messaggio  che  lasci  dietro  di  te. È il  solo  modo affinché il nostro 

passaggio sulla Terra non si esaurisca in un grande nulla”

 

                                                                   Rita Levi Montalcini

 

 

 

A Pullecenella 'o vedono sulo quanno va 'ncarrozza.

 

 

I pensieri accarezzano o disturbano, il problema è che è di quelli che

disturbano che ti innamori...


                                                               Massimo Bisotti

 

 

Quando la natura è vita e la vita è natura.

 

 

 

"Le parole se ne  stanno  zitte  sulla  soglia a un passo da te che resti

fuori, e io non so come chiamarti e chiederti di tornare indietro. E’ così

che nascono gli addii." 

 

                                                           Fabrizio Caramagna

 

 

 

L’amicizia è una cosa strana: non si può stabilire da che cosa nasce,

ma quando c’è la si sente.

 

                                                                 Nancy Hartwell 

 

 

 

 

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15 ottobre 2016 6 15 /10 /ottobre /2016 16:05

 

 

LA RICERCA DELLA PROPRIA IDENTITA'

 

 

MIO PADRE MI HA FATTO PER META' FABER

 

Michel Faber

 

 

Mio  padre  mi  ha  fatto  per  metà. Esattamente  per metà, diceva  mia

madre. Non specificava quale metà  e  io  per un certo periodo  di tempo

ho  immaginato  la  testa, braccia e  petto  fossero opera di  mio padre il

quale   essendo   l'artista,   si  era  divertito  ad  accogliere  la   sfida   di

disegnarmi  i tratti del viso, specialmente gli occhi, che a me sembravano

strumenti miracolosi. Quanto a mia madre, immaginavo si fosse assunta

la resonsabilità della parte inferiore del tronco.

Il  mio  malinteso  sulla produzione  dei bambini poteva diventare una di

quelle sciocche convinzioni  che, sfumata l'ultima occasione di eliminarle,

si stabiliscono nel cervello e lì rimangono. Ma non era quello il destino.

Vedete,   io   e  mia  madre  avevamo   molta  confidenza.  Ogni   giorno

facevamo  lunghe chiaccherate, su  qualsiasi  argomento. Probabilmente

avrò  accennato  alla  metà di me fatta da mio padre, avanzando magari

qualche ipotesi sull'autore dell'ombellico; perchè  ricordo  che lei mi fece

una lezione di rettifica sugli "ingredienti".

Ogni essere umano è una miscela di ingredienti, come una minestra, mi

disse. Metà sono forniti dalla madre e l'altra metà dal padre. Dopodichè

vengono mischiati tutti insieme e, una volta cotti, ne risulta un bambino:

io, in questo caso.

Sinceramente preferivo la versione  errata  della storia. Non  mi  piaceva

pensare a me stesso come a un sacco di spezzatino, un involucro di pelle

chiara  con  dentro  tutto  un rimescolìo di roba scura e  appiccicosa. Era

vergognoso, oltre  che  preoccupante. Ero  un bambino avventuroso, che

aveva  trascorso  i primi  anni della sua vita nelle regioni selvatiche della

Australia a camminare  a quattro zampe sui terreni pietrosi, a cadere dai

tronchi dell'albero, a rotolarsi  nella terra e, in generale, a  godere  di un

atteggiamento familiare molto  permissivo. Sapevo tutto di graffi e lividi,

ma l'idea che  una  ferita accidentale  potesse provocare la fuoriuscita di

tutto il mio contenuto era tutt'altra faccenda.

La notizia dei miei ingredienti   da minestra si andava ad aggiungere alle

tante ingeremze  in  quella che  era stata, fino a quel momento, una vita

serena   e  tutta   concentrata   sui  giochi. Forse  era  giunto  per  me  il

momento  di  imparare che, invece  di  essere  fuori  dalla Storia, ne ero

parte integrante.

 

 

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14 ottobre 2016 5 14 /10 /ottobre /2016 21:00

 

 

ALEKSANDR  PUSKIN

 

poesie

 

 

 

IL PRIGIONIERO (1862)

 

 

Siedo nella prigione dietro la grata.

Giovane aquila nel servaggio allevata,

La mia triste compagna batte senza tregua

Le ali e becca la sanguinante preda,

 

Becca, e getta, e guarda alla finestra,

Quasi pensasse: «Una cosa sola resta»

Il suo sguardo chiama e sembra che un grido dia

E voglia dire: «Voliamo via! Voliamo via!

 

Siamo liberi uccelli, fratello, è ora di andare!

Là, dove azzurreggiano i paesi sul mare,

Là, dietro le nubi, dov’è il monte natio,

Là, dove voliamo soltanto il vento… ed io!..»

 

 

 

CANTO BACCHICO (1825)

 


Perché è cessata la voce della gioia?

Orsù, intonate di Bacco i canti!

Viva le leggiadre baccanti

E le mogli che ci hanno amato!

Il bicchiere orsù colmate!

Nel fondo risonante

Nel vino inebriante

I cari anelli gettate!

I calici alziamo ed accostiamo!

Viva le muse, alla ragione brindiamo!

Tu, sacro sole, risplendi!

Come questa lampada impallidisce

Davanti all’alba che sorge,

Così la falsa saggezza marcisce

Davanti al sole immortale della mente.

Viva il sole, finisca la notte finalmente!

 

 

LE TRE FONTI ( 1827)

 

 

Nella steppa del mondo, triste e sconfinata,

Sgorgarono tre fonti come d’incanto:

Della giovinezza – rapida e ribelle –

Ribolle, corre, brillando e gorgogliando;

La fonte di Castalia che con l’ispirazione

Nella steppa del mondo gli esuli disseta;

L’ultima fonte – la fredda fonte dell’oblio,

Che più di tutte placa la febbre del poeta.

 

 

IL RICORDO (1828)

 

 

Quando per un mortale il fragore

Del giorno cessa e sulla muta città

L’ombra traslucida della notte

E il sonno che ristora scende già,

 

Allora per me s’insinua nel silenzio

Il tempo del penoso vegliare:

E nell’inerzia notturna, della serpe

Del cuore sento i morsi bruciare.

 

I sogni fervono e da gravi pensieri

E’ oppressa allora la mia mente.

Il tacito ricordo davanti a me

Il suo lungo rotolo distende,

 

E con disgusto leggendo la mia vita,

Amaramente piango e mi deprimo,

Amaramente tremo e maledico,

Ma i tristi versi non sopprimo.

 

 

 

 

L’ADDIO (1829)

 

 

Il tuo volto una volta ancora

Con la mente oso carezzare,

In sogno con la forza del cuore,

Con diletto triste esitante,

Il tuo amore per me ricordare.

 

Il nostro tempo fugge via

Tutto muta e porta via con sé,

Per il tuo poeta, diletta mia,

Di tenebra tu sei già vestita,

E anche il poeta è morto per te.

 

Accogli dunque, amica lontana,

L’addio del mio cuore attristato.

Come sposa che vedova rimane,

Come amico che abbraccia in silenzio

Un amico che viene esiliato.

 

 

 

 

DI VOI M'INNAMORAI (1829) 



Di voi mi innamorai, e questo amore puro

nell’alma mia ancor si potrebbe ridestare;

scordatemi, non vi inquieterò, lo giuro,

non voglio niente che vi possa rattristare.

Tacevo, senza speme, infatuato,

ero geloso, ero timido e soffrivo,

il mio amore fu sì tenero e ignorato:

Iddio vi faccia amare come vi ho amato io.

 

 

ELEGIA (1830)

 

 

Sopita l’allegria degli anni folli,

sento un peso, come dopo l’ebbrezza.

 

Come un buon vino, il rimpianto dei giorni passati,

nell’anima mia, più invecchia, più forte diventa.

 

Triste il mio cammino.

Il mare tempestoso promette futura fatica e dolore.

 

Ma non voglio lasciarmi morire, amici miei,

voglio vivere, per pensare e soffrire;

 

prevedo delizie miste a dolori, ansie e affanni:

ancora mi potrò ubriacare di armonie,

 

ancora mi scioglierò in lacrime per delle fantasie,

e, forse, al mio triste tramonto

brillerà un amore con il sorriso del commiato.

 

 

 

SONETTO (1830)

 

 

L’austero Dante non sdegnava il sonetto;

Petrarca in esso versava il suo amore;

Amava giocarci il creatore di Macbeth;

Con esso Camöes cantava il dolore.

 

Ancora oggi il poeta incanta:

Wordsworth a strumento lo sceglieva,

Quando dal vano mondo lontano

La natura e il suo ideale descriveva.

 

 

All’ombra dei Tauridi distante

Il vate lituano i sogni all’istante

Nella sua stretta cornice imprigionava.

 

Da noi era ancora ignoto alle dame,

Quando per esso già Del’vig lasciava

Dell’esametro l’arie consacrate.

 

 

 

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13 ottobre 2016 4 13 /10 /ottobre /2016 19:37

 

UNA VOLTA TI DISSI

 

Alda Merini

 

 

 

Una volta ti dissi:

non arrabbiarti, amore,

s’io sono diversa.

Forse sono una colonna di fumo,

ma la legna che sotto di me arde

è la legna dorata dei boschi,

e tu non hai voluto ascoltarmi.

Guardavi la mia pelle candida

con l’incredulità di un sacerdote,

e volevi affondarvi il coltello

e cosi la tua vittima è morta

sotto il peso della tua stoltezza,

o malaccorto amore.

Prendevo in giro l’ebrietà della forma

e sapevo che ero di lutto,

eppure il lutto mi doleva dentro

con la dolcezza di uno sparviero.

Quante volte fui scoperta e mangiata,

quante volte servii di pasto agli empi;

e anche tu adesso sei empio,

o mio corollario di amore.

Dov’è la tua religione

per la mia povera croce?

 

 

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11 ottobre 2016 2 11 /10 /ottobre /2016 10:07

 

 

POESIE ARABE

 

 

 

Detto arabo

 

Non tutti quelli che si sforzano

riescono a catturare una gazzella,

ma chi cattura una gazzella

sicuramente si è sforzato.

 

  

 

L’amore mio
mi chiede:
“qual è la differenza
tra me e il cielo?”

 

La differenza
è che
se tu ridi
amore mio -
io dimentico il cielo.

 

Nizar Qabbani

 

 

.

Il silenzio era una strada, una via per tornare a me stesso.

Io ero silenzio.

Il mio respiro, il battito del mio cuore divennero silenzio.

La mia nudità interiore era il mio segreto.

 

Tahar Ben Jelloun

 

 

 

Non rassomiglio agli altri amanti, mia signora

Se un altro ti donasse una nuvola

io ti darei la pioggia.

Se ti desse un lume

io ti donerei la luna.

Se ti offrisse un ramo fiorito

io tutti gli alberi.

E se un altro ti donasse una nave

io ti darei l'intero viaggio.

 

Nizar Qabbani

 

 

I volti sono l’interiorità nascosta

i sensi, la maschera del non detto.

I volti sono francobolli vidimati dal tempo.

Uno scandalo che denuda il pensiero

e le intenzioni.

I volti sono lingue senza alfabeto,

lettere che restano sempre chiuse.

 

Amal-al-Juburi

 

 

Ogni volta che muore un uomo sboccia un fiore sulla mano di una donna.

La tua assenza giunge sempre a testa bassa vaga come al solito per le

stanze prima  di  chiedere la cena e il caffè si accerta che i piccoli siano

dentro di me e il perdono.

 

Dietro le mie orecchie  poi si affaccia al balcone e caccia gli angeli che si

sono accalcati dietro le finestre ogni volta solleva il soffitto di qualche

centimetro  e non fa  nulla. Ho  forse detto che viene a testa bassa? Forse

ho esagerato un po’ la tua assenza non viene è qui.

 

Fatima Na'ut

 

 

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8 ottobre 2016 6 08 /10 /ottobre /2016 21:05

 

POEMA D'AMORE

 

Pablo Neruda

 

 

 

Anch’io, come la terra

appartengo a tutti .

non c’è una sola goccia

di odio nel mio petto. Aperte

sono le mie mani

e spargono le uve nel vento.

 

        

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6 ottobre 2016 4 06 /10 /ottobre /2016 14:44

 

 

ALTERNATIVA EPISODICA DEL POETA
 

 

Grace Paley

 

 

La Lattaia di Jan Vermeer, 1658-1660,  Rijksmuseum, Amsterdam

La Lattaia di Jan Vermeer, 1658-1660, Rijksmuseum, Amsterdam

Stavo per scrivere una poesia

invece ho fatto una torta.

Ci è voluto più o meno lo stesso tempo.

Chiaro la torta era una stesura definitiva,

una poesia avrebbe avuto un po’ di strada da fare;

giorni e settimane e parecchi fogli stropicciati

La torta aveva già una sua piccola platea ciarlante

che ruzzolava tra camioncini e un’autopompa

sul pavimento della cucina

Questa torta piacerà a tutti

avrà dentro mele e mirtilli rossi,

albicocche secche.

Tanti amici diranno “ma perchè diavolo

ne hai fatta una sola?”

Questo non succede con le poesie…

A causa di una inesprimibile

tristezza ho deciso di

dedicare la mattinata a un pubblico

ricettivo.

Non voglio aspettare una settimana,un anno

una generazione che si presenti

il consumatore giusto.


 

 

Finché quella donna del Rijksmuseum

nel silenzio dipinto e in raccoglimento,

giorno dopo giorno versa il latte

dalla brocca nella scodella,

il mondo non merita

la fine del mondo.

 

Wislawa Szymborska

 

 

 

 

 

 

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6 ottobre 2016 4 06 /10 /ottobre /2016 13:47

 

 

MITO

 

Muriel Rukeyser

 

 

 

 

Edipo, vecchio e accecato, camminava per strade. 

Sentì un odore familiare. Era

la Sfinge. Edipo disse, “Ho una domanda.

Perché non ho riconosciuto mia madre?” “La tua risposta

era sbagliata”, disse la Sfinge. “Ma era quella che ha reso

tutto possibile”, disse Edipo. “No”, lei disse.

“Quando ho chiesto: che cos’è che cammina a quattro zampe la mattina,

due il giorno, e tre la sera, hai risposto:

l’Uomo. Non hai parlato della donna.”

“Quando si dice Uomo”, disse Edipo, “sono comprese anche

le donne. Lo sanno tutti.”

Lei disse, “È quello che pensi tu.”

 

 

 

Muriel Rukeyser, poetessa statunitense

nata a New York il 13 dicembre e morta nel 1980.

 

 

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5 ottobre 2016 3 05 /10 /ottobre /2016 07:37

 

 

LA FOTOGRAFIA DI FERDINANDO SCIANNA

 

CON POESIE

 

 

 

 

SE NON AVESSI VISTO

 

Emily Dickison

 

 

Se non avessi visto il sole

avrei sopportato l'ombra

ma la luce ha reso il mio deserto

ancora più selvaggio

 

 

La sua schiena ritta non richiamava alla mente nessuna immagine conosciuta … era una linea impalpabile che faceva pensare a cose come …libertà, identità, femminilità. Poi riprese il suo cammino, si allontanò … altera… regina dei propri passi.

 

Antonio Machado

 

 

SOLITUDINE

 

Alfred de Musset

 

 

 

Il cielo mi ha affidato il tuo cuore…

quando sarai dolente vieni da me

senza inquietudine,

ti seguirò nel tuo cammino.

Ma non posso toccare la tua mano,

amico, sono la solitudine.

 

                    

 

Io mi sono coperta di paro

perché nessuno trovi il silenzio in cui sto.

 

Marie  Noel

 

                                     

 

Nel mio andarmene

nel mio restare

due autunni.

 

Masaoka Shiki

 

 

 

Ferdinando Scianna, fotografo di fama mondiale  viene così descritto dal conterraneo Leonardo Sciascia: “È il suo fotografare, quasi una rapida, fulminea organizzazione della realtà, una catalizzazione della realtà oggettiva in realtà fotografica: quasi che tutto quello su cui il suo occhio si posa e il suo obiettivo si leva obbedisce proprio in quel momento, né prima né dopo, per istantaneo magnetismo, al suo sentimento, alla sua volontà e – in definitiva – al suo stile”.

 

 

 

                                                                 

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  • mondodiverso
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--- La pittura è una poesia che si vede e non si sente, 
e la poesia è una pittura che si sente e non si vede.
(Leonardo da Vinci)
  • --- La pittura è una poesia che si vede e non si sente, e la poesia è una pittura che si sente e non si vede. (Leonardo da Vinci)

                                                                    

 

 Sul mio cuore, poesia, cammina lentamente,
lenta come l’erica delle paludi,
come un uccello plana sul ghiaccio notturno.
Se frangi la crosta di questa mia pena
Potresti annegare, poesia.


Olav H. Hauge  
 
 
 
                                           5Gd_q2Uv210---Copia.jpg                                 
   
    
 Questa strada ha un cuore.
Per me c'è solo un viaggio
su strade che hanno un cuore.
Là io voglio andare
è l' unica sfida che valga la pena.
     
   

 

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