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27 giugno 2016 1 27 /06 /giugno /2016 14:04

 

Mi adagio nel mattino di primavera.
Sento
nascere in me scomposte
aurore. Io non so più
se muoio oppure nasco.

 


Sandro Penna

 

 

Silenziosa, svettante,

la luce del primo mattino

ha brillato fuori dalla finestra.

 

 

 

A ogni incontro con la primavera
non so star quieta – sorge il desiderio
antico, un’ansia mista ad un’attesa,
una promessa di bellezza
e una gara di tutto il mio essere
con qualcosa che in essa si nasconde.
Quando la primavera svanisce
v’è il rimorso di non averla guardata abbastanza.

 


Emily Dickinson

 

 

 

 

 

“Potranno tagliare tutti i fiori ma non fermeranno mai la primavera."

 

Pablo Neruda

 

 

 

Oggi il cielo è come sempre l’ho voluto.

 

 

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26 giugno 2016 7 26 /06 /giugno /2016 19:38

 

 

LA PASSERELLA GALEGGIANTE DI CHRISTO

 

SUL LAGO D'ISEO

 

 

CAMMINANDO sulle  acque del LAGO D'ISEO, dal 18 giugno al 3 luglio 2016

La passerella di Christo Vladimirov Yavachev: artista di origini Bulgare, famoso nel mondo per aver“impacchettato” monumenti ultrafamosi, ha realizzato sul lago di Iseo il grande capolavoro ” The floating piers”, un ponte giallo, una passerella fluttuante per camminare sulle acque del Sebino” per cinque chilometri.

 

L'imponente opera d'arte è formata da 100mila metri quadrati di luminoso tessuto giallo dalia, teso su una sequenza modulare di pontili galleggianti, larghi 16 metri e costruiti con 200mila metri cubi di polietilene ad alta densità. 37mila, sono i metri di corda che connettono gli ancoraggi del pontile, 70mila i metri quadri di feltro che ricoprono i pontili e le strade al di sotto del tessuto e 2,7 milioni i litri d'acqua che riempiono le sponde inclinate.

 

Il movimento dell’acqua sotto i piedi è molto eccitante; un pò come camminare su un letto ad acqua. Durante il giorno, la luce della passerella, che dal color oro giallo luccicante passa ad una tinta rossastra, quand'è bagnata, crea uno scenario molto suggestivo.

 

 

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26 giugno 2016 7 26 /06 /giugno /2016 01:57

 

 

CITAZIONI

 

tratte dalle canzoni dei Nomadi

 

in Bianco e Nero

 

 

 

La ricchezza più grande che c'è è vivere

 

 

 

    Nera è la notte. Se il cielo è buio tu l'illumini.

 

 

 

 

S'accende e mi piace, è la vita che seduce. 

 

 

 

 

Sai, non è importante che tu ci sia o no, ma t'amo e t'amerò 

 

 

 

 

 

Corri più veloce del vento il vento non ti prenderà mai
corri ancora adesso lo sento
sta soffiando sopra gli anni tuoi.
Dammi la mano fammi sognare
dimmi se ancora avrai
al traguardo ad aspettarti
qualcuno oppure no.

 

Se capovolgi il mondo, lo specchio ti riflette.

 

 

 

 

 

 

 

 

Perché a volte Dio non sa cosa ascoltare, e fingendo

muove la testa.

 

 

 

E ti sei persa cosi

senza capire perché

eri fragile si

e non credevi più in te.

 

 

Oceano. Sei dentro di me, gigante di sale.

 

 

 
 
Salutami le stelle della tua città, del sole che io porto nel mio cuore, salutami le
piazze della tua città, riempile d'amore. Salutami le stelle della tua città, piantaci
bandiere d'allegria, salutami le piazze della tua città, piene di fantasia.
 

 

 

 

E poi, e poi, quel vizio che ti ucciderà non sarà fumare o bere, ma qualcosa che ti

porti dentro, cioè vivere. 

 

 

 

 

 

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25 giugno 2016 6 25 /06 /giugno /2016 06:13
Poesie di poeti stranieri

.

Mi manchi

 

Silenziosa, svettante,

la luce del primo mattino

ha brillato fuori dalla finestra.

 

Mi manchi.

 

Ryszard Krynicki

 

 

Poesie di poeti stranieri

.

 

Dichiarazione tardiva

 

Si incontrarono dopo anni

sulla strada

e non finiscono di stupirsi

che entrambi siano così canuti

quasi maschere che si fingono vere

nella commedia dell’arte

lei un po’ sorda e lui non sente bene

dice che vanamente ha girato mezzo mondo

a lei invece è rimasta quella città

in tutti quegli anni

nemmeno sai come ti amavo

grida a lui nell’orecchio

per poco non impazzivo d’amore

ma tenevo tutto segreto

la gente si volta a guardarli

come si porgono il mazzetto di parole appassite

in cui è rinato per un istante l’anticipo di primavera

di cinquanta primavere prima.

 

Jozef Baran

 

Poesie di poeti stranieri

.

Pensieri

 

Pensieri instancabili

mi galoppano per la testa

Qualcuno insegni

ai cavalli

a dormire sdraiati

e ai miei pensieri

a riposare

nell’oscurità

della notte irriflessiva.

 

Olga Celuch

 

Poesie di poeti stranieri

Le rose

 

E’ per legge o per celia

che le rose han sempre un così bel profumo?

Le rose sono forse una splendida rima

alla fine d’un misterioso poema,

oppure un prodigio occulto

materializzato d’un altro mondo.

Così poco si sa di esso,

e fioriscono ogni estate.

 

Cesta pěšky

 

Poesie di poeti stranieri

.

L'albero imprigionato

 

L’uccello s’è impigliato tra i rami

batte le ali di un antichissimo canto

folto l’albero in sé lo imprigiona

l’uccello passa ma l’albero rimane

Non per la prima volta sento il fruscio delle foglie

vedo il bosco di abeti il grano prima della raccolta

e soltanto guardo quando si avvererà

il mio sogno di una terra giusta.

 

Mieczyslaw Jastrun

Poesie di poeti stranieri

.

Uomo

 

Leggo la storia

E vedo cosa hai fatto

Per millenni, o Uomo!

Hai ucciso, hai ammazzato,

E continui a meditare

Come farlo meglio.

Mi domando se sei degno

D’essere scritto con la maiuscola.

 

Leopold Staff

 

 

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20 giugno 2016 1 20 /06 /giugno /2016 22:24

 

SEI MOLTO DIVERSA  DAGLI ALTRI

 

Maram al- Masri

 

Sei molto diverso dagli altri.
Il tuo segno distintivo:
il mio bacio
sulla tua bocca.

 

 

 

SEI COME LA MIA CASA, SEI COME LA MIA MORTE, AMORE MIO

 

 

Jaime Sabines

 

 

Mi tieni nelle tue mani
e mi leggi allo stesso modo di un libro.
Sai ciò che io ignoro
e mi dici le cose che non mi dico.
Mi conosco in te più che in me stesso.
Sei come un miracolo che accade a ogni ora,
come un dolore senza luogo.
Se tu non fossi donna, saresti amico mio.
A volte voglio parlarti di donne
che al tuo lato inseguo.
Sei come il perdono
e io sono come tuo figlio.
Che occhi buoni hai quando sei con me!
Come lontana diventi e come assente
quando ti sacrifico alla solitudine!
Dolce come il tuo nome, come un filo,
mi aspetti nel tuo amore finché giungo.
Sei come la mia casa,
sei come la mia morte, amore mio.


 

 

..MENTRE LE COSE SI METTONO AD ASCOLTARE CIO' DI CUI NON PARLIAMO

 

 

Jamie Sabines 

 

 

Il tuo corpo sta al mio fianco
facile, dolce, silente.
La tua testa nel mio petto si pente
con gli occhi chiusi
e io ti guardo e fumo
e accarezzo i tuoi capelli innamorati.
Questa mortale tenerezza con cui taccio
ti sta abbracciando mentre io tengo
immobili le braccia.
Guardo il mio corpo, la coscia
dove si riposa la tua stanchezza,
il tuo morbido seno occulto e stretto
e il basso e soffice respiro del tuo ventre
senza le mie labbra.
Ti dico a mezza voce
cose che invento in ogni istante
e divento davvero triste e solo
e ti bacio come se fossi il tuo stesso ritratto.
Tu, senza parlare, mi guardi
e ti stringi a me e ti metti a piangere
senza lacrime, senza occhi, senza spavento.
E io torno a fumare, mentre le cose
si mettono ad ascoltare ciò di cui non parliamo.

 


 

 

Blu è la notte. Se di stelle è priva. Tu l'illumini.

 

 

   

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20 giugno 2016 1 20 /06 /giugno /2016 17:04
Totò - Ma mi facci il piacere!

 

 

Totòtruffa '62

 

"La fontana di Trevi"

 

Totò : Ma lo sa lei che ci perdo almeno un paio di centinaia di migliaia di lire all'anno con questi ragazzini? Al sabato quando faccio asciugare la fontana mi mancano sempre 3-4 mila lire.
L'italo-americano: Perché? Il denaro che buttano dentro la fontana è tuo paisà?
Totò: Si capisce! Questa è la famosa Fontana di Trevi, appartiene alla mia famiglia da molte generazioni. Permette? 
Cavaliere Ufficiale Antonio Trevi. L'italo-americano: Complimenti, Decio Cavallo!
Totò: Come?
L'italo-americano: Decio Cavallo.
Totò: Aah Aah Avevo capito caciocavallo, eeh eeh.
L'italo-americano: Di' in po' paisà, è un buon bisinis?
Totò: Ottimo! Ottimo! I soldi nella fontana ce li buttano tutti, e poi ogni tanto la fitto alle case cinematografiche, ci girano le pellicole qua.
L'italo-americano: Ok.
Totò: Scusa un momento paisà, scusa un momento, qui bisogna stare con gli occhi aperti.
L'italo-americano: Che cosa è?
Totò: Mi sono fatto pagare i diritti di riproduzione.
L'italo-americano: Quant'è?
Totò: Ogni fotografia cento lire.
L'italo-americano: io ne ho fatto tre!
Totò: Trecento lire!
L'italo-americano: Hai ragione! Tieni paisà, uno, due e tre.
Totò: Sembra niente! Ma la mia fontana è fotografata un migliaio di volte al giorno. Fatti un po' di conti…paisà
L'italo-americano: Sono circa 160 dollari al giorno. E' proprio un bel bisiniss! Ok. Di' un po', chi l'ha fatta questa fontana?
Totò: Un mio bisnonno, fece venire a posta uno scultore dalla Svizzera.
L'italo-americano: Aspetta paisà, qui dice che è dello scultore Bernini.
Totò: Appunto, siccome veniva da Berna, era piccoletto, lo chiamavano il Bernini
L'italo-americano: Ho capito, di' un po' paisà, ci vuole molto staffe, cioè molti impiegati per mandare avanti la fontana?
Totò: No, no, no! Basta uno: chiude l'acqua, chiude la fontana, piglia i soldi, apre la fontana…
L'italo-americano: Senti io sono italiano oriundo, ho lasciato l'America definitivamente, e mi voglio stabilire in Italia, ma vado alla ricerca di un buon bisiniss.
Totò: E perché non ti compri la fontana mia?
L'italo-americano: E tu te la vendi?
Totò: Eh si, un giorno o l'altro mi devo ritirare, capisci…i dolori reumatici, vicino all'acqua, eh!
L'italo-americano: Allora la compro io! Dimmi un po' paisà, quanto costa la fontana?
Totò: Ma tu pagheresti subito?
L'italo-americano: Certo!
Totò: Con dieci milioni te la cavi.
L'italo-americano: Ok, paisà! Complimenti, domani vieni al consolato americano, ti faccio trovare il contratto pronto e monii! Ok!
Totò: E non mi dai una caparra?
L'italo-americano: Quale caparra?
Totò: E bravo fesso, se nel frattempo viene qualcuno che se la vuole comprare, io che faccio, aspetto a te?
L'italo-americano: E quant'è?
Totò: Mezzo milione!
L'italo-americano: Sono troppi mezzo milione. Ti do centomila lire.
Totò: Ma che sei pazzo? Centomila lire per una massa d'acqua di questa portata! Oh! Ma che in America così si fanno gli affari! Soh!
Nino Taranto: La mi scusi. E' mica lei il famoso cavalier Trevi, proprietario della famosa fontana omonima?
Totò: Per l'appunto.
Nino Taranto: La mi stia a sentire. Io sono incaricato da una grande 'asa cinematografica americana, di 'ui non posso fare il nome per ovvie ragioni, la quale dovendo girare un film storico con la fontana dentro, sa come son fatti gli americani, so' spendaccioni, la vorrebbero comprare. Oh, se lei è d'accordo, io c'ho il mandato in borsa. E che ne dice?
Totò: Scusi, ma lei chi è?
Nino Taranto: Non mi sono presentato?
Totò: No!
Nino Taranto: La mi scusi! Io sono il ragionier Gerolamo Scamorza
Totò: Gerolamo?
Nino Taranto: Scamorza!
Totò: Caro Scamorza, mi dispiace ma io sono già in trattative con quest'altra scamorza.
L'italo-americano: Prego, Decio Cavallo
Totò: Già, Caciocavallo.
L'italo-americano: Sa, di fatto c'ero prima io.
Totò: Sì.
Nino Taranto: Ma il signore parlava di trattative, il che significa che l'affare non l'avete mi'a concluso.
L'italo-americano: No, come non è concluso! Gli stavo dando anche la caparra.
Nino Taranto: Ah si, gli stavi dando la caparra…ma non l'hai data. Io gli do il doppio della tua caparra. Quanto gli davi te?
L'italo-americano: Centomila lire!
Totò: Un momento io non ero mica d'accordo, sai!
Nino Taranto: Non eri d'accordo?
Totò: No!
Nino Taranto: E allora io gliene do dugento.
L'italo-americano: E allora io gliene do trecento.
Nino Taranto: Ei' Si? Stammi a sentire, tu non mi fare ingrullire, sai che faccio, io gli do quattrocentomila lire e l'affare è concluso.
L'italo-americano: E sai io che faccio, gli do cinquecentomila lire e l'affare è concluso. Tieni!
Nino Taranto: E tu che dici te e tu che dici te?
Totò: Che di'o che di'o? Accetto! Il provolone mi ha dato le cinquecentomila lire, l'affare è fatto! Non si discute più! Arrivederci!
Nino Taranto: Allora l'affare è concluso. Mi hai fatto arrabbiare, me m'ho ingrullito, hai capito, me m'ho ingrullito.
Totò: A me non importa proprio niente, hai 'apito?
L'italo-americano: Ci vediamo domani al consolato.
Totò: A mezzogiorno.
L'italo-americano: Preciso.
Totò: Aspettami! Non mancare!
L'italo-americano: No!
Totò: Ciao Gorgonzola!
L'italo-americano: Ciao. Statti buono! A domani, good bye!

 

 
 
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19 giugno 2016 7 19 /06 /giugno /2016 13:43
Divagando

La grandezza di un uomo risiede per noi nel fatto che egli porta il suo destino come Atlante

portava sulle spalle la volta celeste.


(Milan Kundera)

 

 

Se cade foglia

nella foresta piange

tutto l'universo.

 

 

Divagando

.

Antonio Porchia - Il senso della vita...

 

In fondo, si vive con la speranza di arrivare ad essere un ricordo.

 

 

Divagando

Ernest Hemingway - L'importanza dello stile...

 

Ai gatti riesce, senza fatica, ciò che resta negato all’uomo: attraversare la vita senza

fare rumore.

Divagando

.

Seneca - Il miracolo nell'ovvio

 

Dentro un raggio di sole che entra dalla finestra, talvolta vediamo la vita nell’aria.

E la chiamiamo polvere.

 

 

Santa Fabiola 

 

 

Henner Jean - Fabiola

 

 

 

Divagando

.

Dicono che un buon bagno
cancella tutto.
Io è da anni che mi bagno
—————- mi strofino
—————- mi arrosso
e non ho potuto strapparmi
—————- le tue mani.


(Lucía Rivadeneyra)

 

 

Divagando

.

Io sono colei che ti ha trattenuto per un bottone 

 

Ho faticato molto
per conquistare il tuo cuore,
solo per
dormire in lui.
Io sono colei
che ti ha trattenuto per un bottone
e ha legato il suo destino…
con un sorriso.

(Maram al-Masri)

 

 

 

 

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15 giugno 2016 3 15 /06 /giugno /2016 13:53

 

Il Nilo e la memoria del passato

 

Il Nilo
Il Nilo
Il Nilo
Il Nilo

Apriamo le porte
chiudiamo le porte
passiamo le porte
e alla mèta dell’unico viaggio
né città
né porto.

 

Il treno deraglia
la nave naufraga
l’ aereo s’abbatte
un biglietto è stampato sul ghiaccio.
Se potessi
ricominciare o no questo viaggio
ricomincerei.

Nazim Hikmet

 

 

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15 giugno 2016 3 15 /06 /giugno /2016 12:35
Inno a Sesostri IIIInno a Sesostri III

Questi versi, in cui l’autore loda le doti umane del sovrano. Sono tratti dall’Inno a Sesostri III (1887-1850 a.C.), faraone del Medio Regno che conquistò la Nubia, avanzò in Palestina e affermò il suo potere assoluto sulla nobiltà.

 

 

Salute a te, o Sesostri, nostro Horo,

che proteggi il Paese,

che allarghi i suoi confini,

che pieghi i paesi stranieri con la tua corona,

che abbracci le Due Terre con le tue braccia,

che (sorreggi) i paesi stranieri con le tue spalle […].

5 Giovane unico che combatte per i suoi confini,

che impedisce che i suoi sudditi siano stanchi che fa che gli Egiziani siano sdraiati fino a giorno fatto […].

È venuto a noi: ha fatto vivere l’Egitto e ha eliminato le sue sofferenze.

È venuto a noi: ha dato la vita agli uomini e ha dato il respiro ai morti […].

10 È venuto a noi: ha combattuto per la sua frontiera e ha respinto i devastatori.

È venuto a noi: ci ha permesso di allevare i nostri figli e di seppellire i nostri vecchi.

 

 

Inno a Sesostri IIIInno a Sesostri III

 

 

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13 giugno 2016 1 13 /06 /giugno /2016 15:44

.

Tristezza per favore, va via...

 

Il buio occhio della notte

ha nascosto il ciliegio in fiore:

il mio giardino è vuoto.

 

 

.

In quest’aria ossuta

futuri come il subbuglio

di braccia cresciute, che oscillano

colpose, ora,

al cammino di qualcun altro.

 

 

.

"Sposarsi non è difficile!" dice Andie MacDowell in Quattro matrimoni e un funerale.

"Basta rispondere a tutte le domande che ti fanno".

 

 

 

ME  L'AVEVANO DETTO 

 

Marcello Marchesi

 



M’è scappata

la moglie.

M’è sgusciata

dal letto al primo scuro ...

Eppure

me l’avevano detto

di metterla

dalla parte del muro.


 

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  • mondodiverso
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--- La pittura è una poesia che si vede e non si sente, 
e la poesia è una pittura che si sente e non si vede.
(Leonardo da Vinci)
  • --- La pittura è una poesia che si vede e non si sente, e la poesia è una pittura che si sente e non si vede. (Leonardo da Vinci)

                                                                    

 

 Sul mio cuore, poesia, cammina lentamente,
lenta come l’erica delle paludi,
come un uccello plana sul ghiaccio notturno.
Se frangi la crosta di questa mia pena
Potresti annegare, poesia.


Olav H. Hauge  
 
 
 
                                           5Gd_q2Uv210---Copia.jpg                                 
   
    
 Questa strada ha un cuore.
Per me c'è solo un viaggio
su strade che hanno un cuore.
Là io voglio andare
è l' unica sfida che valga la pena.
     
   

 

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