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23 luglio 2016 6 23 /07 /luglio /2016 09:59

 

 

 

 

 

Umberto Saba 

 

 

è stato uno dei maggiori poeti del Novecento.

(Trieste, 9 marzo 1883 - Gorizia, 25 agosto 1957)

 

 

 

Amai la verità che giace al fondo,

Quasi un sogno obliato, che il dolore

Ricopre amica. Con paura il cuore

Le si accosta, che più non l’abbandona.

 

 

ULISSE

 

 

Nella mia giovinezza ho navigato

lungo le coste dalmate. Isolotti

a fior d’onda emergevano, ove raro

un uccello sostava intento a prede,

coperti d’alghe, scivolosi, al sole

belli come smeraldi. Quando l’alta

marea e la notte li annullava, vele

sottovento sbandavano più al largo,

per fuggirne l’insidia. Oggi il mio regno

è quella terra di nessuno. Il porto

accende ad altri i suoi lumi; me al largo

sospinge ancora il non domato spirito,

e della vita il doloroso amore.

 

 

SERA DI FEBBRAIO

 

 

Sera di febbraio

Spunta la luna.

Nel viale è ancora

giorno, una sera che rapida cala.

Indifferente gioventù s’allaccia;

sbanda a povere mete.

Ed è il pensiero

della morte che, infine, aiuta a vivere

 

 

MERIGGIO  D'ESTATE

 


Silenzio! Hanno chiuso le verdi
persiane delle case.
Non vogliono essere invase.
Troppe le fiamme
della tua gloria, o sole!
Bisbigliano appena
gli uccelli, poi tacciono, vinti
dal sonno. Sembrano estinti
gli uomini, tanto è ora pace
e silenzio... Quand'ecco da tutti
gli alberi un suono s'accorda,
un sibilo lungo che assorda,
che solo è così: le cicale.

 

 

Io sono come quella foglia,

guarda, sul nudo ramo,

che un prodigio

ancora tiene attaccata. Negami dunque.

Non ne sia rattristata la bella età

che a un'ansia ti colora,

e per me a slanci infantili s'attarda.

Dimmi tu addio, se a me dirlo non riesce.

Morire è nulla; perderti è difficile.

 

 

FELICITA'

 

 

La giovanezza cupida di pesi
porge spontanea al carico le spalle.
Non regge. Piange di malinconia.
Vagabondaggio, evasione, poesia,
cari prodigi sul tardi!
Sul tardi l'aria si affina
ed i passi si fanno leggeri.
Oggi è il meglio di ieri,
se non è ancora la felicità.
Assumeremo un giorno la bontà
del suo volto, vedremo alcuno sciogliere
come un fumo il suo inutile dolore.

 

 

  AMAI

 

  Amai trite parole

  Amai trite parole che non uno osava.

  Mi incantò la rima fiore amore,

  la più antica difficile del mondo.

 

 

Dimmi tu addio,
che a me dirlo non riesce.
Morire è facile.
Perderti è difficile.

 

 

UN RICORDO

 

 

Non dormo. Vedo una strada, un boschetto,
che sul mio cuore come un’ansia preme;
dove si andava, per star soli e insieme,
io e un altro ragazzetto.

Era la Pasqua; i riti lunghi e strani
dei vecchi. E se non mi volesse bene
pensavo e non venisse più domani?
E domani non venne. Fu un dolore,
uno spasimo verso la sera;
che un’amicizia (seppi poi) non era,
era quello un amore;

il primo; e quale e che felicità
n’ebbi, tra i colli e il mare di Trieste.
Ma perché non dormire, oggi, con queste
storie di, credo, quindici anni fa?

 

 

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22 luglio 2016 5 22 /07 /luglio /2016 18:21

Image du Blog lalunanelpozzo.centerblog.net

 

C’è tanta solitudine in quell’oro.

La luna delle notti non è la luna

che vide il primo Adamo. I lunghi secoli

della veglia umana l’hanno colmata

di antico pianto. Guardala. E’ il tuo specchio.


Jorge Luis Borges 

 

 

Le stelle intorno alla luna bella

nascondono di nuovo l’aspetto luminoso,

quando essa, piena, di più risplende  sulla terra.

 

Saffo

 

 

tra le palme

 

Ciàula si mise a piangere, senza saperlo. senza volerlo, dal gran conforto,

dalla grande dolcezza che sentiva, nell’averla scoperta, là, mentr’ella

saliva pel cielo, la Luna, col suo ampio velo di luce, ignara dei monti,

dei piani, delle valli che rischiarava, ignara di lui, che pure per lei

non aveva più paura, né si sentiva più stanco, nella notte ora piena

del suo stupore.

 

Luigi Pirandello

 

 

 


La luna geme sui fondali del mare,

o Dio quanta morta paura

di queste siepi terrene,

o quanti sguardi attoniti

che salgono dal buio

a ghermirti nell’anima ferita.

La luna grava su tutto il nostro io

e anche quando sei prossima alla fine

senti odore di luna

sempre sui cespugli martoriati

dai mantici dalle parodie del destino.

Io sono nata zingara, non ho posto fisso nel mondo,

ma forse al chiaro di luna

mi fermerò il tuo momento,

quanto basti per darti

un unico bacio d’amore.


Alda Merini

 

 

Era il proprietario della luna, s’innamorò dell’albero più bello, creò ghirlande di foglie

e se le infilò intorno al collo .


Tove Jansson

 

 

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Luna, la celeste lampada,

A cui un tempo consacrammo

Passeggiate al buio, e lacrime,

Di segrete pene balsamo…

E oggi in lei vediamo solo

Un rimpiazzo dei lampioni.


Aleksandr Sergeevič Puškin

 

 

 

Era nella notte bruna
sul campanile ingiallito
la luna
come un puntino su un’i.


Alfred de Musset

 

 

sui verdi pascoli

 

Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
Silenziosa luna?
Sorgi la sera, e vai,
Contemplando i deserti; indi ti posi.
Ancor non sei tu paga
Di riandare i sempiterni calli?
Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga
Di mirar queste valli?
Somiglia alla tua vita
La vita del pastore.
Sorge in sul primo albore
Move la greggia oltre pel campo, e vede
Greggi, fontane ed erbe;
Poi stanco si riposa in su la sera:
Altro mai non ispera.
Dimmi, o luna: a che vale
Al pastor la sua vita,
La vostra vita a voi? dimmi: ove tende
Questo vagar mio breve,
Il tuo corso immortale?

 

Giacomo Leopardi

 

 

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18 luglio 2016 1 18 /07 /luglio /2016 20:01

Tu sei tutti i segreti,

come il sole:potresti far fiorire

i gerani e la zagara selvaggia

sul fondo delle cave

di pietra, delle prigioni

leggendarie.

 

Antonia Pozzi

 

 

Senza sogni, incolore campo è il mare.

 

Giuseppe Ungaretti

 

 

 

 

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17 luglio 2016 7 17 /07 /luglio /2016 14:56

In fondo la fotografia è un modo più sbrigativo per fare una scultura.

 

Robert Mapplethorpe 

 

 

“Si nasce, si vive, si muore. E ognuno passa ogni istante della sua vita a

chiedersi   perchè. Ma  il  bello  della vita  è viverla  tutta  momento per

momento.

 

Jim Morrison

 

 

Non c’è niente di più bello al modo in cui tutte le volte il mare cerca di

baciare la spiaggia, non importa quante volte viene mandato via.


Sarah Kay

 

 

La speranza è un sogno ad occhi aperti.

 


Aristotele

 

 

La magia dell'infanzia è nello stupore di uno sguardo vergine che si apre sul mondo.

 

Francesco Lamendola

 

 

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11 luglio 2016 1 11 /07 /luglio /2016 21:54
Poesie con immagini

Amore

Ho perso l'andatura trascurata,
ho perso la mia risata presuntuosa
e il silenzio mite dell'anima,
e la freschezza nello sguardo distratto,
e di notte il sonno.

Ho perso i sentieri che mi attiravano,
la ribellione, e la libertà,
l'imprevisto, e il suono dei canti -
ho perso tutto, ma sono la più ricca
la più prodiga del mondo.

 

Blaga Dimitrova

 

 

Poesie con immagini

Ognuno porta in fondo a se stesso come un piccolo cimitero di coloro che

ha amato.

 

Romain Rolland

 

 

Poesie con immagini

Bella

 

Bella,

come nella pietra fresca

della sorgente, l'acqua

apre un ampio lampo di spuma,

così è il sorriso del tuo volto,

bella.

 

Pablo Neruda

 

 

Poesie con immagini

Notti bianche

 

Fonte ignota di luce
imbeve graniti e giardini.
La Neva ha riversato in cielo rossori,
il cielo nel fiume fremiti d'azzurro.

E spalla a spalla due giovani
vanno con passo cauto e lento -
per non disperdere questa luce.

 

Blaga Dimitrova

 


 

Poesie con immagini

Ci sentiamo sempre più giovani di quel che siamo. Mi porto dentro i miei

volti  precedenti, come  un  albero contiene  i suoi   anelli. Io sono la loro

somma. Lo  specchio  vede   solo il mio ultimo volto, ma io so anche tutti

quelli precedenti.

 

Tomas Transtomer

 

 

Poesie con immagini

Oggi piove, tutti gli alberi sono felici.

 

Aleksandr Blok

 

 

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10 luglio 2016 7 10 /07 /luglio /2016 21:13
SE IL CIELO NON FOSSE INNAMORATO - Rumi Din Muhammad Baljí

Rumi Din Muhammad Baljí

1207 Baji Afganistan - 1273 Konya Turchia



SE IL CIELO NON FOSSE INNAMORATO

Se il Cielo non fosse innamorato
il suo seno non sarebbe dolce.

Se il Sole non fosse innamorato
il suo volto non brillerebbe.

Se la Terra e le montagne
non fossero innamorate
nessuna pianta germoglierebbe
dal loro cuore.

Se il Mare non conoscesse l’amore
Se ne starebbe immobile
da qualche parte.

Se il cielo, le montagne, i fiumi e
ogni altra cosa nell’universo fossero
egoisti e avidi come l’uomo e come
lui cercassero di conquistare e accumulare
cose per sé.....
l’universo non funzionerebbe!

 

 

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10 luglio 2016 7 10 /07 /luglio /2016 20:11

 

POESIE AFRICANE
 

di 

 

Léopold Sédar Sengor 

 

 

   

 

 

 

 

DIPINT

 

di

 

FRANK MORRISON 

 

 

 

DONNA NERA

 

 

Léopold Sédar Senghor

 



Donna nuda, donna nera

Vestita del tuo colore che è vita, della tua forma che è bellezza!!

Sono cresciuto alla tua ombra;

la dolcezza delle tue mani mi bendava gli occhi.

Ed ecco che nel cuore dell’Estate e del Meriggio

Ti scopro Terra Promessa, dall’alto di un alto colle calcinato

E la tua bellezza mi folgora in pieno cuore come il lampo di un’aquila.

Donna nuda, donna oscura

Frutto maturo dalla carne piena, estasi cupa di vino nero,

bocca che rende la mia bocca lirica,

Savana di puri orizzonti, savana che fremi alle carezze ardenti del Vento dell’Est

Tamtam scolpito, tamtam teso che tuona sotto le dita del Vincitore

La tua voce profonda di contralto è il canto spirituale dell’Amata.

Donna nera, donna oscura

Olio che alcun respiro riesce a increspare,

olio calmo sui fianchi dell’atleta, sui fianchi dei principi del Mali

Gazzella dalle giunture celesti, le perle sono stelle sulla notte della tua pelle

Delizie dei giochi della mente i riflessi dell’oro che rosseggia sulla tua pelle che si screzia

All’ombra della tua capigliatura si rasserena la mia angoscia per il sole vicino dei tuoi occhi.

Donna nuda, donna nera

Canto la tua bellezza che passa, forma che fisso nell’Eterno,

Prima che il destino geloso ti riduca in cenere per nutrire le radici della vita.

 

 

NOTTE DI SINE

 

 

Léopold Sénar Senghor

 

 

Donna, posa sulla mia fronte le tue mani più morbide fella pelliccia.

In alto le palme oscillano stormiscono appena nell'alta brezza

Notturna. Non s'ode neppure il canto della nutrice. Ci culli il silenzio ritmato.

Ascoltiamo il suo canto, ascoltiamo battere il nostro sangue oscuro, ascoltiamo

Battere il polso profondo dell'Africa nella bruma dei villaggi perduti.

.

Ecco, declina la luna stanca verso il suo letto di mare disteso

Ecco che si assopiscono gli scoppi di riso, che gli stessi narratori

- Ciondolano il capo come il bimbo sul dorso della madre

Ecco che i piedi dei danzatori si appesantiscono, si fa pesante la lingua dei cori alternati.

.

 

E' l'ora delle stelle e della Notte che sogna

Si appoggia a questa collina di nubi, drappeggiata nel suo lungo perizoma di latte.

i tetti delle case luccicano teneramente. Che dicono, così confidenziali, alle stelle?

Dentro, nel facolare si spegne nell'intimità di odori acri e dolci.

Donna, accendi la lampada dall'olio chiaro perché parlino intorno gli antenati come i genitori,

i bambini nel letto.

Ascoltiamo la voce degli Antichi d'Elissa. Come noi esiliati

Non hanno voluto morire, che si perdesse nelle sabbie il loro torrente seminale.

Che io senta, nella casa fumosa visitata da un riflesso di anime amiche

La mia testa sul tuo seno caldo come un dang tratto fumante dal fuoco

Che respiri l'odore dei nostri Morti, che raccolga e ripeta la loro viva voce, che apprenda a

A vivere prima di discernere, più in là dei tuffatore, nelle alte profondità del sonno.

 

 

MASCHERA NERA

A Pablo Picasso

 

 

Léopold Sédar Senghor

 



Lei dorme, riposa sul candore della sabbia.

Kumba Tam dorme. Una palma verde vela la febbre dei capelli, color rame la fronte curva

Le palpebre chiuse, coppa duplice e sorgenti sigillate,

Questa falce sottile di luna, questo labbro più nero e appena tumido - dov'è il sorriso della

donna complice?

Le patene delle gote, il disegno del mento cantano l'accordo muto.

Viso di maschera chiuso all'effimero, senz'occhi senza materia

Testa di bronzo perfetta con la patina del tempo

Che non imbrattano beretti né rossetto né rughe, né tracce di lacrime o di baci

O viso tale come Dio t'ha creato prima della memoria stessa delle età

Viso dell'alba del mondo, non ti aprire come una gola tenera per commuovere la mia carne.

Io ti adoro, o Bellezza, col mio occhio monocorde!

 

 

L'URAGANO

 

 

Léopold Sédar Senghor

 

 

L'uragano tutto svelle intorno a me

L'uragano svelle in me foglie e parole futili.

Turbini di passione sibilano in silenzio.

Ma pace è sul tornado arido, sulla fuga della stagione delle piogge!

.

Tu Vento ardente Vento puro, vento della-bella-stagione, brucia ogni fiore ogni pensiero vano

Quando la sabbia ricade sulle dune del cuore.

Anvella, ferma il tuo gesto di statua e voi, fanciulli, fermate i vostri giochi e le vostre risa d'avorio.

A te consumi la voce insieme col corpo, secchi i profumo della tua carne

La fiamma che illumina la mia notte, come una colonna e come una palma.

Infiamma le mie labbra di sangue, Spirito soffia sulle corde della mia kôra

Che si levi il mio canto, puro come l'oro di Galam.

 

 

E MUOIONO DI FAME

 

 

Léopold Sédar Senghor
 



Vedevo nel sogno paesi

fino ai quattro angoli dell'orizzonte

sottomessi alla riga,

alla squadra,al compasso;

falciate le foreste,

distrutte le colline,

nei ceppi valli e fiumi.

Per quanto è grande la terra vedevo

paesi

sotto una griglia di ferro tracciata

da mille rotaie.

E poi vedevo i popoli del sud

formicaio in silenzio al lavoro.

E' santo il lavoro

ma non va più col gesto

ritmato dai tam-tam

e dalle stagioni che tornano.

gente del sud nei cantieri,nei porti,

nelle miniere,

nelle officine,

segregati la sera

nei borghi miserabili.

Accumulano

montagne d'oro rosso,

montagne d'oro nero:

e muoiono di fame!

 

 

  

I dipinti di Frank Morrison, pittore statunitense, sono straordinari per la loro originalità e bellezza. La pittura dell'artista  è chiaramente ispirata  dalla vita reale. Le donne nere, con le teste tese in avanti, gli arti allungati, le curve armoniose del corpo così seducenti, appaiono molto eleganti nei  loro abiti coloratissimi a motivi geometrici, elementi culturali tipicamenye africani.

 

 

 

 

  

 

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9 luglio 2016 6 09 /07 /luglio /2016 14:17

 

 

Venezia attraverso l'occhio del cuore 

 

 

.

 

La pittura del grande vedutista

 

Francesco Guardi

 

(1712 - 1793)

 

Francesco Guardi. Veduta del Ponte di Rialto, 1770 - 1771.

Penna e inchiostro bruno acquerellati su tracce di matita nera

 

 

 Figlio e  fratello  di pittori, Francesco  Guardi  si  forma   in  ambiente   veneziano,

attingendo però all'esperienza del  Tiepolo  piuttosto che a quella, più  tecnica, del

Canaletto, infatti, usa la camera ottica  con più  moderazione  e le sue  prospettive

tornano ad essere interpretate più che descritte. I  contorni  delle  architetture, ad

esempio,   perdono  la  nitidezza  del  disegno  canalettiano  e  le  sue  macchiette

assumono  talvolta   anche  caratteri  caricaturali. Anche  l'uso  dei  colori  cambia

radicalmente e  l'atmosfera che  ne  deriva  è quella  di  una  Venezia idealizzata e

pittoresca, la   cui  realtà  viene  trasfigurata  sul  piano  del  sentimento   e   della

fantasia. Questo  significa, che  gli  spazi  della città  non vengono pià descritti con

le   loro  proporzioni  reali,  frutto  di  un'osservazione  scientifica  e  razionale, ma

finiscono per essere dilatati o ristretti in relazione alle sensazioni che l'artista vuole

esprimerci. 

 

 

Francesco Guardi, Molo con la libreria, verso la Salute. 1770 - 1780

Olio su tela, Venezia, Galleria Giorgio Franchetti alla Ca' d'Oro

 

 

 

                          Canaletto, Molo con la Libreria

e la Chiesa  della Salute.

Olio su tela,

Milano, Pinacoteca del Castello Sforzesco

 

 

Molo con la Libreria, verso la Salute

 

Dal  punto  di  vista  tecnico, il  Guardi dimostra una straordinaria  padronanza  del

pennello. Il suo tocco rapido e suggestivo, infatti, si ricollega alla grande tradizione

del tonalismo veneto cinquecentesco. In questo modo, con  poche  e  ben  studiate

pennellate di giallo puro o di bianco, egli  riesce ad "accendere" le sue vedute con i

mille riflessi del mare ed animare le calli e i campielli di macchiette intente alle loro

semplici occupazioni quotidiane.

La   veduta  del   Molo   con   la   Libreria,  verso    la  Salute  ne  rappresenta  un

significativo esempio. Il dipinto, presenta    lo  stesso soggetto e lo stesso puntodi

vista  di uno eseguito qualche decennio prima anche da Canaletto.

La tela del Guardi, realizzata tra il 1770 e il 1780, ricalca  quella dell'altro maestro

in modo così  meticoloso  da  far pensare a una copia vera e propria  o, comunque

alla perfetta conoscenza del lavoro canalettiano.

La prospettiva del   Guardi, appare  più  indefinita e scenografica. La Basilica della

salute, infatti,e ancora  più  n lontananza, la cupola e il campanile della Chiesa del

Redentore   sembrano  quasi  perdersi fra le nebbie dell'orizzonte. L'effetto che ne

deriva è quello di una  luce vibrante  e di  uno  spazio  più  profondo  e suggestivo

di quello, chiaro e razionale, di Canaletto.Anche i mercanti,che posizionano i propri

banchi a fianco della Zecca e  della  Libreria  Sansoviniana come pure  tutti gli altri

personaggi   rappresentati,  il  Guardi   si   limita   a  suggerirli,  diversamente  da

Canaletto che, li raffigura  quasi  con scientifica meticolosità.

 

 

.

Francesco Guardi, Laguna vista da Murano

Olio su tela, Collezione Mounbatten of Burma 

 

 

Laguna vista da Murano

 

 Nella  Laguna  vista  da  Murano è  una  delle ultime opere  dell'ormai ottuagenario

artista. Si tratta di  una  piccola tela (quasi una miniatura) che  rappresenta alcune

case che si affacciano  su una piazzetta assolata in riva al mare, sul cui lastricato si

proiettano le lunghe  ombre di altre case, sulla sinistra, che restano comunque al di

fuori della scena. In lontananza si estende il dolce paesaggio lagunare,dove il nostro

sguardo   spazia  fino  alle  alture  azzurrognole  della   terraferma.  Due   figurette

femminili,  sulla   destra, si affaccendano    alla  tinozza   del   bucato; due   signori

 discorrono  tranquillamente   presso   la  riva,   mentre  altre  macchiette  popolano

  le   varie imbarcazioni che solcano  le acque.Francesco  Guardi coglie un suggestivo

squarcio di vita quotidiana nella luce  vibrante  del  tramonto  dorato, lontano  dagli 

 splendori delle architetture patrizie   cittadine.  Ne  deriva, anche  in  questo   caso, 

un'atmosfera   di    magico   incantamento,   frutto    di   una   sensibilità   artistica 

 estremamente personale, per certi  versi  precorritrice di quella capricciosa fantasia  

 che, nei primi decenni del secolo successivo, caratterizzerà la cultura e la sensibilità

romantiche.  

    

 

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9 luglio 2016 6 09 /07 /luglio /2016 14:07

 

CON L'AVALLO DELLE NUVOLE

 

per Saba

 

 

Hilde Domin

 

 

Ho nostalgia di una terra
in cui non sono mai stata,
dove tutti gli alberi e i fiori
mi conoscono,
dove non vado mai,
dove però le nuvole
si ricordano bene
di me,
straniera,
che non ha casa in cui piangere.

 

Vado
verso un’isola senza porto,
butto in mare le chiavi
già alla partenza.
Non arrivo da nessuna parte.
La mia tela è come una ragnatela al vento,
ma non si strappa.
E oltre l’orizzonte,
dove i grandi uccelli
asciugano le ali al sole
alla fine del volo,
c’è una terra
dove mi si deve accettare
senza passaporto,
con l’avallo delle nuvole.

 

 

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8 luglio 2016 5 08 /07 /luglio /2016 13:59

Sarebbe bello averti vicina
adesso che tramonta il giorno

Questa stanza da pittore
troverebbe luce e spazio
e
arriverebbe
silenziosa la sera
a sussurrare parole d’amore.

Che ne so perché
di quest’ansia strana
che sale e stringe il petto,
perché non dormo.

Che fai …
..Dove stai…
.. Con chi sei …
E’ triste star soli
adesso che tramonta il giorno.

 

Giovenale Nino Sassi

 

 

Lungo la strada che scende,
fredda,
attraverso il bosco,
le luci della notte.

Le cose che ho,
che non ho,
che vorrei avere per dare.

L’amore che cerco,
che non ho,
che vorrei avere per amare.

Dire: “ti amo”

a te che ascolti...
è solo illusione

il sogno che ho fatto
lungo la strada che scende.

 

Giovenale Nino Sassi

 

 

 

Io credo che potrei voltarmi e andare a vivere

con gli animali, così placidi e controllati,

resto a guardarli per ore.

Non si affaticano, non frignano per la loro condizione,

non stanno svegli al buio piangendo i loro peccati,

non mi scocciano coi loro doveri verso Dio,

nessuno è insoddisfatto, nessuno impazzisce

per la mania di possedere,

nessuno s'inginocchia davanti a un altro,

o addirittura davanti a uno della sua specie

vissuto migliaia di anni fa.

Sopra l'intera terra nessuno, tra loro,

ha onori o compassione...

 

Walt Whitman

 

 

 

A volte Dio

uccide gli amanti

perchè non vuole

essere superato

in amore....

 

Alda Merini

 

 

 

Walt Whitman dixit:

Straniero, se camminando ti imbatti in me e hai voglia 

di parlarmi, perché non dovresti farlo?

E perché io non dovrei parlare con te?

 

 

 

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  • mondodiverso
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--- La pittura è una poesia che si vede e non si sente, 
e la poesia è una pittura che si sente e non si vede.
(Leonardo da Vinci)
  • --- La pittura è una poesia che si vede e non si sente, e la poesia è una pittura che si sente e non si vede. (Leonardo da Vinci)

                                                                    

 

 Sul mio cuore, poesia, cammina lentamente,
lenta come l’erica delle paludi,
come un uccello plana sul ghiaccio notturno.
Se frangi la crosta di questa mia pena
Potresti annegare, poesia.


Olav H. Hauge  
 
 
 
                                           5Gd_q2Uv210---Copia.jpg                                 
   
    
 Questa strada ha un cuore.
Per me c'è solo un viaggio
su strade che hanno un cuore.
Là io voglio andare
è l' unica sfida che valga la pena.
     
   

 

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